«Il Karabakh non diventerà una Repubblica autonoma»
«Il Karabakh non diventerà una Repubblica autonoma» Jakovlev esclude l'affidamento all'autorità di Mosca «Il Karabakh non diventerà una Repubblica autonoma» E' tornata la calma a Erevan ma le truppe hanno ripreso a presidiare la città MOSCA — I confini di Armenia e Azerbaidjan non si toccano, ed è esclusa la possibilità che il Nagorr.y-Karabakh possa essere sottoposto all'autorità della Repubblica federativa russa: lo ha detto Aleksandr Jakovlev. membro del Pohtbjuro e della segreteria del Comitato centrale del pcus. nell'incontro avuto ieri mattina con il presidente della Rai Enrico Manca. Considerato l'eminenza grigia della perestrojka e il capofila dei .rinnovatori.. Jakovlev ha inoltre confermato la morte di una seconda persona nel corso degli scontri avvenuti martedì scorso tra dimostranti e truppe del ministero degli Interni attorno all'aeroporto di Erevan e alla periferia della città. Oltre al giovane ventiduenne Zakharjan. ucciso da un proiettile alla testa, è morto infatti un •uomo anziano-, colto da infarto a causa dell'agitazione e del gran caldo. E' stato Manca, durante una conferenza stampa tenuta dopo rincontro con Jakovlev per i giornalisti italiani a riferire che il dirigente sovietico -non considera possibile- l'annessione del Karabakh alla Repubblica federativa russa: -Il problema non è dove vivono, ma come vivono-, ha detto Jakovlev, aggiungendo che la questione della contesa regione va risolta ampliando la sua autonomia. Alla vigilia della XIX Conferenza del pcus. conclusasi otto giorni fa a Mosca, aveva preso consistenza l'ipotesi della trasformazione del Karabakh da regione a Repub¬ blica autonoma, e di un suo affidamento all'autorità della Repubblica federativa russa la più grande delle 15 Repubbliche federate sovietiche, o a quella del soviet supremo dell'Urss. Un mese fa il soviet supremo armeno aveva appoggiato la richiesta delle autorità karabakhe di unificazione con l'Armenia, ma il soviet supremo dell'Azerbaidjan aveva subito espresso parere contrario. Non è possibile mutare i confini senza l'accordo tra le due Repubbliche, ha detto ieri mattina Jakovlev a Manca, e l'accordo, almeno per ora. non c'è. A Erevan è tornata la cal- ma, anche se le truppe hanno ripreso a presidiare la città, dopo che ieri sera si è svolta una manifestazione cui avrebbero partecipato dalle 250 alle 300 mila persone. Molte imprese continuano a non lavorare o a funzionare parzialmente: è questo il quadro fornito ieri dalla stampa sovietica, quattro giorni dopo i gravi incidenti scoppiati attorno all'aeroporto della capitale armena. Nello stesso tempo, la Tass riporta la decisione del governo sovietico in base alla quale i processi contro i colpevoli della •caccia all'armeno- effettuata a febbraio nella citta di Sumgait, sono stati affidati ad una corte della federazione russa, per assicurare l'imparzialità dei giudici. Nella capitale ai-mena la • situazione è tranquilla-, scrive la Tass, secondo cui • lavorano normalmente tutte le imprese a ciclo di lavoro continuo-. La Pravda. tuttavia, sottolinea che in •molteimprese industriali di Erevan il numero di coloro che si sono presentati al lavoro è aumentato, -ma non si riesce praticamente a cominciare il lavoro". Secondo la Tass, l'aeroporto cittadino ha ripreso a funzionare normalmente, ma soltanto oggi, forse, i voli riprenderanno a partire e arrivare secondo gli orari. In aiuto — riferisce l'agenzia — sono giunti piloti da Mosca e Leningrado. A Stepanakert invece, il capoluogo ael Nagorny-Karabakh, gli scioperi continuano: .Sono ferme le fabbriche, sono paralizzati i trasporti pubblici-, scrive la Tass. (Ansa)
Persone citate: Aleksandr Jakovlev, Enrico Manca, Jakovlev, Manca
Luoghi citati: Armenia, Leningrado, Mosca, Urss
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