Le Casse contro Amato

Le Casse contro Amato L'Acri ha preparato il progetto di riforma per il settore Le Casse contro Amato Gli istituti non vogliono fusioni imposte dal governo: dovranno essere «assolutamente volontarie» - Chiedono che non siano poste limitazioni alla loro attività rispetto alle altre banche ROMA — L'Associazione delle Casse di Risparmio (Acri) ha messo a punto il proprio progetto per la riforma degli istituti associati. Un progetto che tiene conto • delle nuove sfide poste dall' unificazione dei mercati finanziari e prende in considerazione le recenti indicazioni delle autorità monetarie ma che punta decisamente a riconfermare le specificità di questi istituti. Il punto di partenza della riforma deve essere, secondo l'Acri, una specifica legge quadro che lascia però spazi di manovra alle singole Casse. Per le Casse, inoltre, i procedimenti di aggregazione, sostenuti dal ministero del Tesoro, dovranno essere • assolutamente volontari-; per le nomine l'Acri ritiene che, in linea generale, la competenza debba restare al ministro del Tesoro e al Comitato per il credito e il risparmio, su proposta del Governatore della Banca d'Italia; solo per le Casse di minori dimensioni il potere di nomina dei vertici aziendali potrebbe essere demandato alla sede locale. Nell'ambito della legge quadro di riforma, secondo il progetto messo a punto dall' Acri, dovrà innai.^itutto essere precisato che le Casse svolgono direttamente o indirettamente tramite altri soggetti controllati attività di raccolta di risparmio e di esercizio del credito in forma di impresa, senza specifiche preclusioni operative o specializzazioni dell'attività bancaria fissate dalla legge. Il capitale, il cui controllo deve rimanere nell'ambito della categoria, sarà costituito dal fondo di dotazione e dal capitale apportato a titolo di partecipazione e di risparmio a fronte dell'emissione di titoli. Questi, però, dovranno essere tipizzati dalla legge secondo modelli I di diritto comune. In questo contesto, gli utili conseguiti dalle Casse dovranno essere destinati in misura non inferiore al 20% a riserva legale mentre la parte rimanente dovrebbe essere destinata alla remunerazione del fondo di dotazione e del capitale apportato da terzi. Per quanto concerne la struttura delle Casse l'Acri considera opportuno il mantenimento dell'attuale bipartizione tra Casse fondazione e Casse associazione, lasciando alle prime la facoltà di introdurre un organo assembleare mentre alle seconde deve essere consentito di costituire l'assemblea secondo criteri diversi da quelli attuali. Viene inoltre confermata l'opportunità di mantenere la distinzione tra consiglio di sorveglianza, con funzioni di indirizzo, e il comitato esecutivo, con compiti di gestione. Nel documento messo a punto dall'Acri si rileva, quindi, che -le fusioni fra istituti, il conferimento e le cessioni totali o parziali delle aziende da una o più Casse ad un'altra o il conferimento delle aziende bancarie a società per azioni di nuova costituzione dovranno avvenire in regime di neutralità fiscale-. -In ogni caso — afferma l'Acri — si dovrà trattare di procedimenti di aggregazione assolutamente volontari atti a consentire dimensioni ed operatività ottimali, anclie attraverso la creazione di gruppi polifunzionali con unità di strategia e di controllo e specializzazione dei soggetti che fanno parte del gruppo-. Per le nomine dei vertici viene confermata l'attuale procedura con l'indicazione delle terne di candidati mentre per le sole Casse più piccole l'opinione dell'Acri è che il potere di nomina possa essere demandato alla sede locale, sempreché queste Casse di minore dimensione si dotino di un organo assembleare costituito con criteri diversi dagli attuali. Camillo Ferrari, all'Acri tira aria di grandi riforme

Persone citate: Camillo Ferrari

Luoghi citati: Roma