Petrolio sempre più in rosso Albonetti: «Troppi i ritardi» di Achille Albonetti

Petrolio sempre più in rosso Albonetti: «Troppi i ritardi» L'assemblea dell'Unione petrolifera contro fisco e governo Petrolio sempre più in rosso Albonetti: «Troppi i ritardi» ROMA — L'Unione petrolifera va all'attacco. Le norme cìie disciplinano i'. settore petrolifero in Italia sono «un relitto, e non una curiosità archeologica-: l'anacronismo normativo è una »vera e propria bizzarria se considerato in ambito europeo e internazionale-: la politica petrolifera italiana è stata anche negli ultimi 12 mesi •malauguratamente e immotivamente segnata a fondo dalla polemica nucleare che ha detcrminato la quasi totale cristallizzazione del quadro energetico». Con toni accesi, il presidente dell'Unione petrolifera Achille Albonetti ha aperto ieri l'assemblea annuale dell'associazione che riunisce 40 aziende che hanno importato nel 1987 43 milioni di tonnellate di greggio e 14.5 milioni di tonnellate di prodotti finiti (il frr; dell'approvvigionamento italiano), con un fatturato complessivo di 34 nula miliardi di lire e 15.500 dipendenti. Albonetti è entrato subito nel vivo ricordando i principali passi da compiere per «arriare con rapidità il processo di integrazione»: 1) la liberalizzazione del sistema dei prezzi, da attuare — ha detto — -a tappe forzate, visto che da più di sci anni è in vigore il regime transitorio di sorveglianza» : 2) la tleregolamentazione normativa; le modifiche della legislazione fiscale i»è urgente — ha sottolineato Albonetti — adottare l'imposta di consumo in luogo di quella di fabbricazione e ripristinare il pagamento differito senza interessi delle imposte gravanti sui prodotti petroliferi all'uscita della raffineria, la cui abolizione è costata perdite per 1100 miliardi in cinque anni-). Invitando il governo a non dimenticare che 'l'industria petrolifera italiana costituirà ancora a lungo la spine dorsale del sistema energetico nazionale- (nel 1937 ha garantito il 59 por cento del fabbisogno d' energia del paese), Albonetti ha concluso stimando che di 800-1000 miliardi di perdite operative registrate lo scorso anno. 500 - 600 sono da addebitare al mercato internazionale e 300 - 400 alle distorsioni del contesto nazionale. Achille Albonetti

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