Sequestro misterioso nel Pavese

Sequestro misterioso nel Pavese Il figlio di un commerciante rapito e liberato in poche ore Sequestro misterioso nel Pavese I banditi avevano chiesto il saldo di un debito di 33 milioni - Catturati mentre prendono il riscatto - Non convince gli inquirenti il racconto del giovane VIGEVANO — E' durata meno di mezza giornata la scomparsa di Matteo Massara, lo studente universitario di 22 anni, sequestrato martedì pomeriggio a Garlasco. I suoi rapitori «ono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Vercelli, in collaborazione con i colleghi di Pavia e Vigevano. Gli uomini dell'Arma hanno fermato i banditi nel centro abitato di Biella: Franco Intrieri, un pregiudicato di 32 anni, residente a Gagllanico (Vercelli), è stato intercettato mentre si trovava alla guida della «Golf, di proprietà del rapito, mentre il fratello Aldo, che seguiva i due a bordo di una .Renault 5». è stato fermato tre ore più tardi da un'altra pattuglia dei carabinieri, sempre nel centro della città piemontese. Mentre i due sono stati subito arrestati, Matteo Massara è stato condotto presso il comando dei carabinieri di Vercelli dove i magi, '.rati lo hanno sottoposto ad un interrogatorio: la vicenda presenta infatti ancora molti lati oscuri. Il tutto è iniziato martedì pomeriggio quando attorno alle ore 15 Matteo Massara è uscito dall'abitazione di corso Cavour alla guida della sua «Golf GTD». Sembra che. poco dopo, il giovane sia stato avvicinato alla periferia di Garlasco dai due mal viventi, mentre si stava diri gendo in direzione di Tro mello: uno dei due seque stratori è salito a bordo della vettura, mentre l'altro è rimasto alla guida della .Renault» e le due auto hanno preso la direzione di Vercelli. Nei pressi della città piemontese la «Golf» è incap pata in un posto di blocco dei carabinieri e qui si è verificato il primo episodio ancora tutto da chiarire. Matteo Massara, che era alla guida, è sceso dall'auto e, senza mostrare alcun segno d'agitazione, ha consegnato i documenti ai militi; questi, che ancora non avevano ricevuto alcuna segnalazione circa il rapimento, rilevato che tutto era in regola, hanno dato il benestare per proseguire. Perché dunque Matteo Massara non ha avvisato i carabinieri di quanto stava accadendo? Un quarto d'ora più tardi il ragazzo ha inve¬ ce avvisato il padre Francesco, noto agente di commercio, pare attraverso il radiotelefono direttamente collegato alla vettura: .Papà, mi lianno rapito, più tardi ti richiamerò. L'allarme è subito scattato coinvolgendo in primo luogo i comandi del Gruppo carabinieri di Vigevano e Pavia. In particolare, da Pavia è arrivato il col. Aldo Cesare Genovesi che ha assunto il comando delle indagini. Non c'è voluto molto per capire le intenzioni dei rapitori che hanno richiamato Francesco Massara, dicendo di do¬ ver recuperare un credito di 33 milioni. Nell'arco della serata dopo ' una serie di telefonate con i rapitori, il commerciante, d'accordo con i carabinieri, ha finto di cedere e ha accettato di lasciare nei pressi del Mobilificio Aiazzone, a Biella, una valigia piena di soldi (in realtà all'interno c'era solo qualche centomila lire e tanta carta) in cambio della libertà del ragazzo: ma al momento dello .scambio» è scattata la trappola. I fratelli Intrieri vi sono caduti in pieno. Angelo Sciarrino