Rabbia operaia a Belgrado

Rabbia operaia a Belgrado Migliaia di scioperanti della fabbrica di Borovo si scontrano con la polizia e occupano il Parlamento per mezz'ora Rabbia operaia a Belgrado I lavoratori volevano parlare coi ministri • «Aumenti del 100 per cento e migliori condizioni di lavoro» BELGRADO — Quattromila lavoratori della fabbrica jugoslava di Borovo sono entrati in massa nella sede del Parlamento federale, dopo una manifestazione tenuta nel centro di Belgrado; in un episodio senza precedenti nella storia della Jugoslavia del dopoguerra, i dimostranti si sono scontrati con la polizia davanti alla sede del Parlamento, ma le forze dell'ordine non sono riuscite a impedire loro di fare irruzione nell'edificio. I lavoratori della fabbrica (la principale ditta jugoslava per la produzione di scarpe e prodotti di gomma) hanno riempito le sale del palazzo, chiedendo di incontrare alti esponenti di governo e gridando slogan favorevoli a un cambio di dirigenza; reclamavano anche le dimissioni del ministro delle Finanze. Nenad Krekic, che due anni fa aveva diretto la fabbrica e che secondo loro è responsabile del suo attuale sfascio. L'occupazione del Parlamento è durata una trentina di minuti. I dimostranti sono stati respinti in strada dalla polizia e dagli uomini del servizio di sicurezza del Parlamento senza che si rendesse necessario l'uso della forza. Cinquemila lavoratori, in rappresentanza dei diecimila della fabbrica di Borovo. avevano cominciato ad arrivare a piedi e in autobus dalla città, che dista un centinaio di chilometri da Belgrado, fin da martedì sera. Ieri, quinto giorno di sciopero dei 23 mila lavoratori della Borovo. la delegazione sindacale era stata ricevuta da esponenti del governo dopo la grande manifestazione di mercoledi a Vukovar. Al grido di -abbasso il governocirca 10 mila persone aveva¬ no inscenato una manifestazione per le strade di Vukovar — centro amministrativo della regione che dista un centinaio di chilometri da Belgrado — per chiedere aumenti salariali del 100 per cento e modifiche al recente programma di austerità del governo. Lo sciopero alla Borova (la fabbrica prende il nome della località che dista cinque chilometri da Vukovar) è uno dei più gravi che siano avvenuti in Jugoslavia dalla fine della guerra. Gli operai ieri hanno atteso all'interno della fabbrica il risultato delle trattative fra i rappresentanti dei lavoratori e la delegazione governativa guidata dal presidente dell'Unione per il commercio di Stato. Zvonimir Hrabar e dal vice presidente del Parlamento federale. Spasoje Medenica. Lo sciopero, iniziato saba¬ to, e la manifestazione di ie ri di Vukovar, sono solo gli ultimi episodi di una crisi socioeconomica che si trascina da tempo e che ha visto di mostrazioni di prolesta in varie parti della Jugoslavia dopo l'adozione — a maggio — da parte del governo cen trale. di un programma di austerità • Oltre ad un aumento sala riale del 100 per cento, gli scioperanti chiedono una ri duzione del 30 per cento dei costi amministrativi della fabbrica, migliori condizioni di lavoro e il pagamento Intero e non solo parziale del salario di giugno. Queste richieste si scon trano con le misure di auste rità del governo che lega salari alla produttività per cercare di frenare l'inflazione che si aggira attualmente attorno al 175 per cento e per ottenere un generale ri lancio dell'economia. (Agi Belgrado. I poliziotti tentano di bloccare gli operai

Persone citate: Nenad Krekic, Zvonimir Hrabar

Luoghi citati: Belgrado, Jugoslavia, Vukovar