L'Aica cambia marcia
L'Aica cambia marcia Le cooperative della Lega si riorganizzano contro la crisi agricola L'Aica cambia marcia ROMA — L'Aica, il Consorzio delle cooperative aderenti alla Lega, ha cambiato volto per diventare l'elemento portante di una vasta riorganizzazione del settore che il movimento cooperativo intende perseguire per far fronte alla crisi dell'agricoltura. Il Consorzio, che raggruppa 315 cooperative, darà vita infatti a un sistema di imprese, costituito dalla stessa Aica. dalla sua controllata Finaica e dalle società da questa partecipate, per aumentare la disponibilità di nuovi capitali e favorire la costituzione di joint venture tra cooperative socie e aziende pubbliche e private del settore. ..L'Aica — ha detto il presidente Lega. Lanfranco Turci — avrà due direttrici di marcia: sarà consorzio nazionale e intersettoriale di cooperative agricole, impegnato sul versante commerciale e dei servizi all'impresa, e gruppo di partecipazione per il comparto agroalimentare della Lega.. L'Aica pur restando consorzio cooperativo, avrà quindi un ruolo diverso: trasferirà alla finanziaria tutte le proprie partecipazioni e accentuerà la sua funzione di impresa nei settori commerciali, dei servizi, dell'import-export, delegando a società partecipate o convenzionate la parte di attività svolta fino ad oggi come in¬ termediario per conto delle coop socie. • Dobbiamo puntare — ha continuato Turci — ad una vera e propria riforma politica e culturale, prima ancora che organizzativa, del nostro movimento cooperativo agroalimentare, ma che riguarda più in generale anche altri comparti come la produzione-lavoro e i servizi. Dobbiamo fare un salto verso la cultura dell'impresa, cultura che non abbiamo mai avuto. Lo si vede quando vengono fuori i "bubboni" delle crisi. Bisogna che prevalga la logica del fatturato e dell'impresa... • Un problema decisivo — ha concluso Turci — è quello della capitalizzazione: non possiamo andare avanti con i livelli di sottocapitalizzazione delle nostre imprese cooperative. La legislazione stabilisce che per le cooperative il limite di apporto di capitale sociale è di 30 milioni, e molto spesso siamo al di sotto di questa soglia di capitalizzazione. Sappiamo che non è facile chiedere ai con¬ feritori nuovi capitali sociali, perché questi rimangono immobilizzati nelle cooperative e vengono restituiti al loro valore nominale. Questa è la peggior forma di disincentivazione che si possa vnmaginare. Stiamo pensando ad una proposta di riforma legislativa e abbiamo parlato con il Ministro del Lavoro per giungere almeno al modello francese che consenta ai soci, al momento della recessione dalla società (se il bilancio naturalmente lo permette) di portare a casa almeno il capitale aggiornato-. Sui dati di bilancio il presidente dell'Aica. Mario Tampieri. ha detto che il Consorzio ha chiuso 1*87 con un giro d'affari di 1164 miliardi, dei quali 423 sono stati realizzati nel settore dei prodotti per l'agricoltura e 741 in quello dei prodotti agroalimentari. Rispetto all'esercizio precedente il giro d'affari è aumentato mediamente del 10 per cento. L'attività di import-export, che ha avuto un notevole incremento negli ultimi anni, nel 1987 ha superato i 131 miliardi. Sono stati importati prodotti per un valore di 92 miliardi (fertilizzanti, sementi, cereali, materie prime zoomangimistiche, bestiame, olio d'oliva, ecc.). mentre le esportazioni (ortofrutta, conserve vegetali, olio d'oliva, ecc.) hanno raggiunto i 39 miliardi, r. a.
Persone citate: Lanfranco Turci, Mario Tampieri, Turci
Luoghi citati: Roma
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