Grosz a Ceausescu: trattiamo
Grosz a Ceausescu: trattiamo Il premier magiaro rinnova le accuse sulla Transilvania, ma non vuole «nuovi confini» Grosz a Ceausescu: trattiamo «I romeni discriminano pesantemente le minoranze» afferma il viceministro degli Esteri ungh erese BUDAPEST — Sul contenzioso fra Ungheria e Romania per il problema della minoranza magiara in Transilvania si è pronunciato ieri il primo ministro e leader del partito ungherese, Karoly Grosz, il quale si è detto in favore di un -dialogo diretto», inteso come «necessito politica e obbligo morale» verso il vicino Paese socialista. In un'intervista apparsa sul giornale governativo Magnar Hirlap, Grosz ha detto che l'Ungheria desidera vivere in -pace e in amicizia» con la Romania e che non mira a ritoccare i confini. • Consideriamo le frontiere nate dalla seconda guerra mondiale un fatto storico e non desideriamo cambiarle». Chiediamo tuttavia, e non solo da oggi — ha proseguito — che sia consentito agli ungheresi residenti in Romania di •conservare legami con i loro parenti in Ungheria e di arricchire i loro valori culturali». Grosz ha quindi affermato che l'Ungheria apprezza i risultati conseguiti negli anni dalla Romania e ha aggiunto che da parte ungherese è stato più volte espresso il convincimento che la minoranza magiara in Romania debba •essere attivamente coinvolta nella costruzione del socialismo» in quel Paese. Parlando poi della sua programmata visita, •tra breve», a Bucarest, Grosz ha affermato che deve essere • preparata con cura» attraverso incontri dei segretari del comitato centrale. Il problema della minoranza ungherese in Romania, oggetto di tensioni fra i due Paesi, ha assunto negli ultimi giorni il carattere di una vera e propria crisi, dopo che 50 mila magiari hanno protestato lunedi scorso a Budapest contro la politica di assimilazione forzata del presidente romeno. Parlando del progetto di Ceausescu. Grosz dice fra 1' altro di poter capire l'idea di • raggruppare per ragioni economiche villaggi molto piccoli. Ma una cosa è che questo avvenga in base a adeguati criteri economici» e un'altra che -avvenga per costrizione». La settimana prossima, Grosz dovrebbe peraltro re¬ carsi a Mosca dove, secondo indiscrezioni, discuterà con Gorbaciov del contenzioso con la Romania. Incerta è invece la presenza sia di Grosz che di Ceausescu a Praga dove è in programma la settimana prossima una riunione del Comecon a livello di primi ministri. Anche il vice ministro degli Esteri ungherese Gabor Nagy ha condannato a Caracas la politica perseguita dalla Romania nei confronti della minoranza ungherese della Transilvania. pur precisando che Budapest non adotterà provvedimenti di ritorsione. Nagy, che sta compiendo una visita ufficiale in Venezuela, ha detto durante una conferenza stampa che la Romania sta tentando «di eliminare quanti rappresentano l'antica cultura ungherese spazzando via i inllaggi e sloggiandone gli abitanti». -Stiamo assistendo — ha aggiunto — a un tentatiivo di far scomparire le minoranze etniche». Dopo aver affermato che la minoranza ungherese in Romania è vittima di discriminazioni, il vice ministro ha aggiunto che i cittadini romeni di origine ungherese -non sono autorizzati a esercitare i loro diritti collettivi, a parlare la loro lingua o a conservare le loro tradizioni». Nagy ha criticato in particolare il leader romeno Nicolae Ceausescu rimproverandogli di aver istituito -un governo molto personale». Se il governo ungherese non assumerà una posizione chiara per migliorare l'at- tuale situazione fra i due Paesi. Bucarest potrebbe chiudere la sua ambasciata a Budapest, ha dichiarato all'ansa un'importante fonte governativa romena. All'ambasciata romena della capitale ungherese, ha proseguito la fonte, -du-ersi circoli reazionari dell'Ungheria hanno indirizzalo negli ultimi tempi in modo continuativo una serie di minacce — contenute in telegrammi, lettere e appelli — che hanno gravemente turbato la normale attività della rappresentanza diplomatica». La protesta di piazza avvenuta nei giorni scorsi a Budapest per solidarietà con i magiari di Transilvania. secondo l'opinione delle autorità romene, costituisce l'ultimo atto di -una campagna unilaterale che da molti mesi viene condotta contro la Romania, sotto vari aspetti: falsificazione della storia del popolo romeno, denigrazione di ciò che è stato realizzato in Romania, ingerenza brutale nelle questioni interne, sotto il pretesto di difendere i diritti dei cittadini romeni di origine etnica ungherese». (Ansa)
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