Vender esce dalla Bna di Valeria Sacchi
Vender esce dalla Bna Cresce del 6% la quota della finanziaria Centronord Vender esce dalla Bna Grandi manovre attorno alla maggiore azienda di credito privata italiana Auletta Armenise potrebbe vendere la sua partecipazione in Interbanca MILANO — Jody Vender ha ceduto il 6% della Banca Nazionale dell'Agricoltura per 48,1 miliardi, parte dei quali (una ventina) serviranno per acquistare (attraverso un aumento di capitale) 11 5% della Banca San Paolo di Brescia. Acquirente del 6% di Bna è la Finanziaria Centro Nord di Giuseppe Gennari, che porta in tal modo la sua partecipazione in Bna al 9%. Intanto, segnali insistenti indicano che sono probabili novità nel gruppo di azionisti di Interbanca (istituto a medio termine delle banche private), il primo dei quali (con il 41,07%) è proprio la Banca Nazionale dell'Agricoltura. Intorno alla banca, controllata da Giovanni Auletta Armenise, sembra dunque si stia ndisegnando la mappa della proprietà e delle proprietà. Infatti, per Interbanca, ci sono voci di ingresso di nuovi azionisti. Il titolo ordinario dell'istituto è salito negli ultimi dieci giorni dalle 15.000 lire alle 17.390 di ieri, quando ha avuto un ulteriore scatto del 4,4%. Difficile dire se il rialzo sia legato ad eventuali passaggi di quote (per segnare un prezzo diverso) o ad una speculazione che, fiutando i mutamenti, si accoda. Resta il fatto che le ipotesi di cessione della partecipazione in Interbanca da parte della Nazionale dell'Agricoltura si rafforzano di giorno in giorno. Attualmente 11 controllo di Interbanca è nelle mani di un gruppo di dieci istituti di credito: Bna (41,07%), Banca d'America e d'Italia (15,36%), Istituto Centrale Banche e Banchieri (5,70%), Iccrea (3,10%). Romagnolo (2,16%), Banca di Desio (1,91%). Banca Sella (1,90%), Credito Emiliano (1,40%), Banca del Friuli (1,20%), Banco di San Giminiano e San Prospero (1,20%). Tutte queste quote sono sindacate In un patto che prevede, in caso di cessione, la prelazione degli altri partner. Sembra però difficile pensare che le nove banche abbiano Interesse ad aumentare la loro presenza, che resterebbe comunque non determinante. Di qui le illazioni su possibili nuovi soci. Tra i compratori in Borsa spiccano intermediari vicini alla Cir e all'Istituto Banche e Banchieri. Ambedue opererebbero come semplici Intermediari. La Banca Nazionale dell'Agricoltura attraversa un momento delicato, tallonata da vicino da Bankitaìia che chiede una ricapitalizzazione urgente. Operazione che Auletta tenta di rinviare, per non perdere il controllo dell'istituto. Certamente, non è cedendo il suo 41% in Interbanca che Auletta risolve i suoi problemi. Ai prezzi attuali di Borsa più un premio di maggioranza relativa, potrebbe ricavarne dagli 80 ai 90 miliardi (ma c'è chi parla di richieste ben superiori), non sufficienti certamente- a ridare equilibrio ai mezzi propri di Bna, la cui ricapitalizzazione non dovrebbe essere inferiore ai 400 miliardi. E del resto esiste già un accordo tra gli azionisti ed Auletta per attuare la prima tranche, pari a 200 miliardi, nel marzo 1989. Ma siccome Auletta resiste e la Banca d'Italia da tempo è preoccupata, non è escluso che il passaggio della partecipazione Interbanca da Bna ad altri venga incoraggiato, non tanto per risolvere i problemi di Auletta, quanto per non implicare nei suoi problemi Interbanca. Quanto a Vender, probabilmente stufo di Bna ha stretto alleanza con Giovan ni Bazoli per entrare nel San Paolo di Brescia con il 5% (quota massima consentita dallo statuto) di cui sarà il maggiore azionista. Nel comunicato In cui precisa di aver ceduto le quote Bna detenute da Sopaf e Flnap, Vender commenta: •La cessione del pacchetto della banca è riconducibile al normale turnover della partecipazione che deve caratterizzare l'attività di una mercliand bank come Sopaf, attiva sia negli impieghi che negli smobilizzi'. Quanto a Giuseppe Gennari, azionista di controllo della Centronord, con questa operazione porta la sua partecipazione in Bna al 9% circa. Un fatto .che gli consentirebbe di offrire ad Auletta Armenise il suo appoggio per fare maggioranza. Auletta, infatti, controlla il 42% di Bna attraverso Bonifiche Slele, dove Gennari conta parecchio, dal momento che ne possiede il 13%. Con Gennari, insomma, Auletta potrebbe ricostituire un nuovo team di controllo in grado di far fronte ai primi impegni di ricapitalizzazione. Uno degli ostacoli all'aumento di capitale di Bna era costituito dalla impossibilità di farvi fronte da parte degli altri azionisti minori, legati ad Auletta da patto sindacale (le famiglie Gradozzi e Merlo). Al nuovo nucleo Auletta-Gennari. potrebbe associarsi Renato Bocchi che sia in Bna che In Siele è partner per il 2% circa. Valeria Sacchi Il presidente della Bna, Giovanni Auletta Armenise
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