La memoria di Piero Bianucci

La memoria La memoria spetto agli accademici «classici», che spalleggiano Ben veniste e ricordano come la scienza proceda proprio per successive «falsificazioni (rubiamo parola e concetto al filosofo Popper) di «verità» precedentemente accettate. A questo punto la doman da è: davvero la scoperta di Benveniste sarebbe in contrasto con il patrimonio di dati scientifici fino a oggi accumulato? Con tutta la prudenza che il caso richiede, la risposta potrebbe essere: no, il contrasto non c'è e la chiave del «giallo» potrebbe stare proprio nella meccanica quantistica. Giuliano Preparata (cattedra di Fisica nucleare delle alte energie all'Università di Milano), Emilio Del Giudice (Istituto nazionale di fisica nucleare) e Giuseppe Vitiello (Università di Salerno) stanno per pubblicare su Physical Reviem Letters un articolo dal titolo «L'acqua come un laser a dipoli elettrici liberi». Dice Preparata: «La molecola dell'acqua ita una struttura a V con l'atomo di ossigeno nel vertice e in cima i due atomi di idrogeno. Nell'insieme la molecola è elettricamente neutra, ma c'è una dissimmetria nella collocazione delle cariche elet¬ triche, per cui questa molecola può comportarsi come un dipolo elettrico, cioè un'antenna che emette onde elettromagnetiche su ben determinate frequenze. Queste onde sono in grado di produrre nelle altre molecole di acqua moti ben coordinati, e in presenza di una impurità, come una molecola biologica, i dipoli elettrici possono allinearsi in strutture regolari: in esse consisterebbe la memoria di cui parla Benveniste.. Ecco quindi che una minima quantità di sostanza estranea all'acqua può lasciare nell'acqua stessa una traccia vistosa anche quando la sostanza non sia più presente: proprio come il piede lascia l'impronta nel cemento fresco. Inoltre l'emissione elettromagnetica della molecola d'acqua — sottolinea Preparata — avviene proprio in un raggio d'azione che ha le dimensioni di una cellula, e quindi può avere effettivamente una portata biologica. Tipico dei fenomeni quantistici è che piccole cause producono grandi effetti, un po' come la goccia fa traboccare il vaso. I fotoni che costituiscono la luce non esercitano alcuna azione meccanica se viaggiano disordinatamente. Ma se si mettono tutti in fase tra di loro, come un esercito che marcia al passo, abbiamo un raggio laser capace di tagliare l'acciaio. E cosi pure basta un minimo salto di temperatura perché dal ghiaccio si passi all'acqua, e dall'acqua al vapore. Questi mutamenti macroscopici, i fisici li chiamano transizioni di fase. Tra l'altro, di recente alcuni cristallografi hanno trovato che nell'acqua una transizione di fase avviene anche intorno alla temperatura di 37 gradi, che, guarda caso, è quella degli animali a sangue caldo. Qualcosa di analogo avviene anche a livello quantistico, dove — ricorda Preparata — «il tutto è sempre di più della somma delle parti., e i fenomeni paradossali sono la norma. Una conclusione? Non tocca a noi trarla. Verrà da nuovi esperimenti e da confronti tra gli schieramenti contrapposti. Ma una cosa è certa: in campo scientifico anche dagli errori si impara sempre qualcosa. Piero Bianucci

Persone citate: Ben, Benveniste, Emilio Del Giudice, Giuliano Preparata, Giuseppe Vitiello, Popper

Luoghi citati: Milano, Salerno