Lefebvre, adesso è scisma

Lefebvre, adesso è scisma Ordinati a Econe quattro vescovi contro la volontà del Papa Lefebvre, adesso è scisma Diecimila fedeli alla cerimonia di cinque ore - Un'omelia come un comizio - «In questa Chiesa conciliare Dio sta per sparire» - Sarcasmi sul Papa: «Avevano pronta un'auto per portarmi a Roma...» DAL NOSTRO INVIATO ECONE (Svizzera) — Preghiere, canti, lacrime, svenimenti, applausi. Poi la scomunica. Monsignor Marcel Lefebvre rientra nel seminario della Fraternità, trecento sacerdoti davanti, i quattro vescovi che ha appena nominato al seguito. La processione sfila tra la folla dei diecimila che vogliono star con lui, con il vescovo della tradizione, e non più con il Vaticano: -Christus vincit, Christus regnat Salgono dal prato coperto da un tendone bianco. Lefebvre, affaticato da cinque ore di cerimonia, si mostra lieto. Sorride a chi applaude, a chi piange, a chi prega. Non passa un'ora ed ecco, alle tre del pomeriggio, le prime notizie del comunicato dalla Santa Sede. E' la scomunica: scomunica per Lefebvre e i quattro nuovi vescovi Alfonso De Gallareta, Bernard Fellay, Bernard Tissler de Mallerais e Richard Williamson. La cerimonia di Econe è atto scismatico, come recita l'articolo 751 del codice canonico: cerimonia e nomine contro U volere del Papa. Lefebvre non commenterà. Tanto, come ripetono i suoi, aveva già previsto e detto tutto. E l'aveva detto in questa mattinata di afa e nuvole, di passioni e fervori. Gli orologi svizzeri, per le cronache e per-la storia, assicurano che lo scisma avviene alle 11,40. E' in questo momento che Lefebvre esce dalla regola e dalle discipline della Chiesa. Monsignore pone le mani sul capo dei quattro e recita: .Compi Signore, in questi tuoi sacerdo¬ ti, la pienezza del tuo ministero e rivestili di tutti gli ornamenti della tua gloria, santificali con la ruciada della tua unzione celeste-. Le note dell'organo e di due trombe, il coro dei diaconi, celebrano le nomine. Monsignore lo sa: è lo scisma; a mani giunte si raccoglie in preghiera. -Questa è una cerimonia storica-. Lefebvre, all'inizio, aveva letto la sua omelia; discorso ben più atteso delle quattro nomine. -Prima vi devo dare qualche informazione, e in particolare una che vi stupirà cosi come ha stupito me. L'altra sera un esponente della Nunziatura di Berna mi ha consegnato un appello del nostro Santo Padre. Pensate, per evitare le consacrazioni volevano che partissi subito per Roma. Mi avevano messo a disposizione un'auto... Valutate voi opportunità e saggezza di questa decisione-. Dai fedelissimi partono forti applausi e grosse risate. Più che un'omelia, un comizio. « Questa cerimonia, apparentemente decisa contro la volontà di Roma, non è uno scisma. Noi non vogliamo una Chiesa parallela. Noi non abbiamo questi pensieri miserabili. Lontano da me la volontà di erigermi Papa: io sono un vescovo cattolico e vi trasmetto quel che ho ricevuto. Quanto stiamo facendo avviene perché vogliamo manifestare il nostro attaccamento a Roma e al Papa. Siamo in stato di necessità: dobbiamo venire in soccorso alle anime buone. In questa Chiesa conciliare che percorre le vie dell'apostasia Dio sta per sparire.'-. La tradizione, innanzitutto. «7 Papi potrebbero rimproverarci, da Leone XIII a Pio XII. Potrebbero dirci: ma cosa avete fatto dei nostri insegnamenti? Avevano condannato il liberalismo, il comunismo, il socialismo, il sionismo, il modernismo. Come è possibile che ora queste dottrine trovino ascolto nelle autorità della Chiesa di Roma? A Roma mi hanno chiesto di firmare un documento dove chiedo perdono per i miei errori. Allora significa che la sola verità, per Roma, sono il Concilio Vaticano II e lo spirito di /Issisi? No, per niente al mondo!-. Altri applausi, altre risate. Per Lefebvre questo scisma non esiste. .Noi preferiamo restare nella tradizione aspettando che sia Roma a rientrare nella tradizione-. Monsignore si sente stanco, sente gli 83 anni di età. Accanto ha monsignor Antonio de Castro Mayer. vescovo brasiliano, che concelebra e però non verrà nominato nella nota vaticana. 83 anni entrambi. -Sapete che non ci possono essere sacerdoti senza vescovi. Che succederebbe se Dio decidesse di richiamarmi a lui? Chi renderà questi seminaristi preti? Non** posso lasciarin orfani. Ora scegliamo questi fratelli che potranno ordinare altri sacerdoti-. Stato di necessità, dunque. La difesa estrema, e fino alle conseguenze estreme, della tradizione. Chi lo ascolta sa bene che lo scisma e inevitabile. Fedeli e seguaci arrivati in pullman da mezza Europa. Italia. Francia, Germania, Austria, Inghilterra. Olanda. Irlanda, e pure una Giovanni Cerniti (Continua a pagina 2 in quarta colonna) Leone. I quattro vescovi pregano durante la cerimonia di consacrazione (Associated Press)