In un selvaggio arcipelago immaginario

In un selvaggio arcipelago immaginario DELL In un selvaggio arcipelago immaginario UNA fantasmagoria di colori, forme e segni accoglie il visitatore della mostra che il Castello di Rivoli dedica a Joan Mirò, «Viaggio delle figure»: fino al 18 settembre sono esposti al primo piano di questo museo d'arte contemporanea un centinaio di opere, tra incisioni e dipinti, del grande pittore catalano (orario di apertura 10-19 tutti i giorni, chiuso il lunedi, ingresso 4000 lire, ridotti 2000). L'artista, uno dei maggiori del nostro secolo, è molto conosciuto per la sua pittura fiabesca anche dal pubblico non specializzato, che magari non ama l'arte moderna: tutti ricorderanno, ad esempio, il celebre manifesto da lui realizzato in occasione dei mondiali di calcio giocati qualche anno fa in Spagna. Ma i lavori esposti a Rivoli per l'occasione sono una rarità e fanno parte delle collezioni pubbliche spagnole, costituitesi grazie a una legge che ha consentito l'acquisizione di circa cinquecento pezzi di Mirò da parte dello Stato a titolo di pagamento delle tasse di successione. Di questo patrimonio, Rudi Fuchs e Johannes Gachnang hanno curato una selezione con l'obiettivo di rivisitare l'opera del¬ l'artista. Non si vedranno i quadri del periodo surrealista, quello più noto, ma dipinti e incisioni che vanno dagli Anni 50 fino al 1977: un Mirò inedito che forse potrà sorprendere. Eppure basta iniziare fi percorso espositivo per accorgersi che si è di fronte a molti capolavori. Valgano come esempi due bellissimi oli su tela grezza esposti nella sala 15: il primo, «Uccelli nello spazio», raffigura alcuni volatili grigi e neri stilizzati mentre si librano nel cielo; il secondo, «Senza titolo I», è una macchia azzurra su sfondo bianco e con un minuscolo puntino nero a lato che sembra un ritratto di profilo di Eolo, il mitico dio dei venti. Ma il nucleo della personale è costituito dalla grafica. Nella sala 6 c'è una serie di litografie intitolata «Il delirio del sarto», in cui la stessa figura è colorata con tinte diverse (melanzana, bianco, grigio e scoiattolo); mentre nella saletta accanto si possono ammirare cinque acquei orti del 1970, «Arcipelago selvaggio», che incantano per le combinazioni cromatiche e formali.. Folletti, stelline, ometti strani, esseri immaginari rivivono sulle tele e sulle carte di questo grande pittore che riesce a farsi capire e amare da tutti per la sua esuberante vitalità: in lui, la semplice combinazione di linee e colori crea un mondo fantastico e surreale. Nel catalogo (Fabbri Editori) sono contenuti testi critici di Fuchs, una biografia aggiornata da Margit Rowell, un inserto curato da Jacques Dupin, scritti dello stesso Mirò e di Antoni Tàpies, un grande artista informale catalano. L'esposizione sarà integrata dalla proiezione di un video della Bbc, «Joan Mirò. Il Teatro del Sogno», realizzato da Roland Perirose pochi mesi prima della scomparsa dell'artista.

Persone citate: Antoni Tàpies, Fuchs, Jacques Dupin, Joan Mirò, Johannes Gachnang, Mirò, Roland Perirose, Rowell, Rudi Fuchs

Luoghi citati: Rivoli, Spagna