Dietro la macchina da presa sognando Hollywood o la Rai

Dietro la macchina da presa sognando Hollywood o la Rai Esce in questi giorni l'edizione '88 del catalogo «Cinema e video a Torino» Dietro la macchina da presa sognando Hollywood o la Rai UN censimento di quanti operano nel mondo del cinema della nostra città viene tentato per il secondo anno consecutivo da Giovaniciak, il Centro Documentazione Servizi e Promozione dei giovani cineasti torinesi, creato dall'Assessorato alla Gioventù del Comune. Il Centro ha infatti pubblicato in questi giorni Cinema e video a Torino 87/88, il secondo catalogo dedicato a questo complesso arcipelago. Dalla fine degli Anni 70 a oggi Torino ha visto crescere più generazioni di giovani registi. Prima la possibilità di lavorare per la Sede Bai per il Piemonte, poi le opportunità offerte dagli enti locali e la possibilità di mostrare i propri lavori nello «Spazio aperto» del Festival Cinema Giovani hanno indotto molti a realizzare video o film, superotto. 16 o 35 mm. Alla prima generazione appartengono tra gli altri nomi come quello di Daniele Segre (nei giorni scorsi è stato presentato anche a Torino Provvisorio, quasi d'amore, il film collettivo per la terza rete Rai di cui Segre firma l'ultimo episodio), Daniele Piandola e Alberto Chiantaretto (ora con loro società Kwk impegnati spesso in produzioni Rai), Corrado Franco (tra breve dovrebbe uscire un suo lungometraggio prodotto da Reteitalia). Dopo c'è stata una frammentazione di esperienze, i più professionali sono passati dai lavori per gli enti locali a proprie società di produzione soprattutto in campo pubblicitario (ad esempio la Dune di Buccino e Moisio). C'è chi ha dato il via ad interessanti esperienze (i lavori alle Nuove della Front West Video di Calopresti & C), chi ha creato una propria scuola (Badolisani, ma il suo atteso I rogassi di Torino sognano Tokyo e vanno a Berlino non ha ottenuto il successo sperato). Oggi le possibilità offerte dagli enti locali sembrano diminuite, la Rai con la cancellazione dal palinsesto delle Rr (le celebri rubriche regionali) ha tolto ossigeno a molti esordienti. D'altro canto la diminuzione dei costi nella realizzazione di video ha visto proliferare i tentativi, talora velleitari (come hanno mostrato le ultime edizioni dello Spazio Aperto). Ma anche se il fenomeno «cinema torinese» (ci fu chi negli anni passati parlò con esagerazione di una vera e propria scuola, i cui tratti però non furono mai definiti) può sembrare oggi in declino, le molteplici esperienze di questi anni non sono state spese invano. Se non altro hanno contribuito alla creazione di professionalità talora «selvagge», che in qualche modo hanno trovato sbocchi ora nel mercato delle Tv private ora in quello Rai. Professionalità non solo nel campo canonico della regia, ma anche nei ruoli forse meno prestigiosi, ma indispensabili in una produzione collettiva come è il film o il video, di direttori di produzione, esperti di luci, fotografi, montatori, sceneggiatori, segretari di edizione, trovarobe, etc. Proprio queste professionalità sono censite da Cinema e video a Torino. «Lo scopo principale di questa seconda edizione è creare uno strumento informativo utilizzabile sia dagli operatori del settore privato e pubblico, non solo torinesi, sia dagli autori e tecnici segnalati in catalogo», spiega Luigi Ratclif, coordinatore dell'iniziativa. In assessorato si propongono anche di contribuire «ad un'efficace diffusione e conoscenza della realtà artistica e imprenditoriale torinese, anche fuori dei confini cittadini. Cosi nelle 150 pagine del catalogo sono registrate 423 voci, di cui 313 si riferiscono a giovani autori e tecnici (il limite di età è di 35 anni). Il volume ha anche una ricca filmografia con schede di 213 produzioni realizzate da gennaio a novembre '87. Le schede sono integrate da 193 immagini. Il volume è in distribuzione gratuita presso Giovanieiak, presso r. mei. Sul set del video «Leva le mani dal mio budino» di Moisio & C.

Persone citate: Alberto Chiantaretto, Badolisani, Calopresti, Corrado Franco, Daniele Piandola, Daniele Segre, Luigi Ratclif, Moisio, Segre

Luoghi citati: Berlino, Buccino, Piemonte, Tokyo, Torino