I chili di troppo eredità di famiglia

I chili di troppo eredità di famiglia I chili di troppo eredità di famiglia Icromosomi contengono i dati genetici dell'Individuo: colore di occhi e capelli, altezza. Intelligenza. E anche, pare, la predisposizione ad Ingrassare. Lo sostengono alcuni scienziati in un articclo comparso di recente sulla rivista scientifica 'New England'. Enric Ravussln e altri, per 11 National Instltute of Health di Phoenix in Arizona, hanno pubblicato 1 risultati di uno studio condotto su 95 pellirosse obesi e le loro famiglie. Invece un gruppo di scienziati del . sachusetts Institutc of Technology e 1. britannico Dunn del Nutrition Cnit di Cambridge hanno tenuto sotto osservazione, sin dal terzo giorno dalla nascita e per un anno, 18 bambini: dodici erano figli di madri obese e sei di madri snelle. Ravussln ha studiato la termogenesi, misurando il consumo di ossigeno e la conseguente produzione di anidride carbonica nell'arco delle 24 ore. Grazie a questo sistema, Ravussln ha potuto constatare che In alcune famiglie, siano esse obese o no, 11 metabolismo basale è più basso. E' cosi emersa una predisposizione familiare all'obesità: in certi individui il rischio di acquistare fino a circa sette chili in due anni è addirittura quadruplicato rispetto alla norma. Ravussln tuttavia sottolinea che la dieta non è estranea a un aumento di peso cosi marcato. Nell'altra ricerca, quella di Cambridge, si è seguitò un metodo più sofisticato: la misurazione del consumo energetico è stata possibile grazie all'aggiunta di due isotopi stabili — il Deuterio e il 18-0 — all'acqua consumata dal bambini sotto osservazione. L'analisi delle urine di una settimana ha permesso il calcolo del dispendio energetico. Ola. a tre mesi. età in cui è praticamente impossibile evidenziare una chiara differenza fra l'indice di massa corporea e le dimensioni delle pliche cutanee dei figli di madri obese e snelle, si è notata una netta diminuzione (21 per cento) della spesa energetica totale in sei bambini che In seguito sarebbero diventati obesi co¬ me le madri. Le conclusioni delle ricerche hanno suscitato un acceso dibattito. Secondo alcuni, infatti, la notevole incidenza di obesità (e anche il diabete) tra gli indiani studiati a Phoenix, potrebbe essere il risultato di una dura selezione naturale conseguente a una catastrofica carestia, durata molto a lungo, per tutto 11 periodo che va dal 1880 al 1930. Mezzo secolo di stenti ai quali sarebbero sopravvissuti soltanto individui con notevoli capacità di riserva e con un basso consumo energetico: una caratteristica che si riscontrerebbe proprio in quei figli di madri pellirosse obese. Ce però da considerare che gli individui studiati da Ravussin erano indiani della tribù dei Pima, dove due terzi delle donne sono obese, e metà degli uomini sono in sovrappeso. Un dato generalmente accettato è invece la stretta correlazione fra un minore dispendio energetico basale e un netto aumento della quantità di cibo ingerita. Qui è sicuro che la predisposizione genetica mette in moto il meccanismo: quando un individuo raggiunge un certo peso, si ha un'improvvisa modificazione del tasso metabolico, che si Innalza vorticosamente. A questo punto l'unico mezzo per non aumentare ancora di peso è una dieta personalizzata sin dall'età infantile, soprattutto nei figli di individui obesi. Giorgio Calabrese

Persone citate: Dunn, Giorgio Calabrese, Ravussin

Luoghi citati: Arizona, Cambridge, Phoenix