Quando s'inizia la primavera? Dipende dal punto d'Ariete

Quando s'inizia la primavera? Dipende dal punto d'Ariete L'importante lavoro di Walter Fricke nel campo deirastronomia di posizione Quando s'inizia la primavera? Dipende dal punto d'Ariete PUÒ' sembrare un caso, o forse una fatalità. Ma è un fatto che l'uomo che aveva speso gran parte della sua vita operosa nell'intento di Individuare al meglio possibile la posizione del punto d'Ariete, è scomparso proprio il 21 marzo di quest'anno, proprio nel giorno in cui il Sole passa per il punto d'Ariete, dando inizio alla nostra primavera. Sto parlando di Walter Pricke, uno di quegli astronomi al quali non vanno il plauso entusiastico né 1 facili riconoscimenti dei mass media, perché il suo lavoro è stato essenziale per l'astronomia come 11 pilastro di cemento armato che regge tutto l'edificio ma, a cose fatte, si nasconde alla vista dietro le sovrastrutture dell'edificio stesso, che tanto di più attirano gli sguardi della gente. Se riuscirò anche appena a far intravedere al lettore l'Importanza della sua opera, credo che avrò reso un servigio non solo alla sua memoria, ma anche all'astronomia, e con essa a tutte le sue derivazioni astrofisiche e cosmologiche, alle quali uomini di sostanza come Pricke sono Indispensabili. Per studiare un pianetino o una galassia o un qualsias! astro è necessario individuarne la posizione mediante due precise coordinate. E non in senso relativo, ma assoluto. Pensate: se in certi casi può bastare sapere che Frascati è vicina a Roma, In altri invece bisognerà precisarne latitudine e longitudine. Il che è assai più difficile, perché l'una e l'altra presumono la conoscenza di due riferimenti: l'equatore terrestre e il meridiano zero, l'uno e l'altro subordinati alla conoscenza dell'asse di rotazione della Terra, da cui dipende In de- flnitiva la giacitura stessa dell'equatore. □ compito è già difficile di per sé; ma lo diventa ancora di più, se si pensa che questo asse di rotazione varia 11 suo orientamento da un Istante all'altro e la Terra stessa non ruota come un corpo rigido, ma con sensibili cedimenti (si pensi alla migrazione dei continenti nel tempi lunghi o ai fenomeni mareali nei tempi brevi). Determinare la posizione di un astro nel cielo è ancora più arduo, perché alla instabilità del piano dell'equatore celeste, che è immediata conseguenza del capricci del nostro equatore, corrisponde anche un continuo slittamento del punto d'Ariete (uno dei punti, i nodi, in cui l'equatore interseca l'eclittica). E' di li che si cominciano a contare le coordinate. E neanche l'eclittica sta fissa nello spazio. Mi direte che di punti fissi sulla sfera celeste ce ne sono quanti ne vogliamo: si pensi alla galassie o ai quasar, tanto lontani che la loro posizione relativa sulla sfera celeste praticamente rimane invariata nel tempo e 11 sistema di riferimento che essi formano può essere considerato rigidamente fisso. Ma all'astronomo, che deve oggi controllare le leggi della Meccanica celeste, inclusi i casi relativistici, cosi come ieri le suggeriva, questo non basta. E vediamo perché. Tutti 1 corpi che fanno parte del sistema solare sono caratterizzati dal loro orbitare attorno al sole. Tutte le loro posizioni sono conosciute con riferimento al punto d'Ariete. Come potremo appurare che hanno compiuto un'orbita intera, se non conosciamo con sicurezza la posizione del punto d'Ariete? Per lo stesso motivo, come sapremmo quando la Terra ha fatto un giro esatto su se stessa, se non fossimo sicuri che il meridiano di riferimento è rimasto invariato rispetto a 24 ore prima? La posizione del punto d'Ariete subisce variazioni a periodo relativamente breve a causa di quel complesso di fenomeni che vanno sotto il nome di nutazione. Questi sbandamenti — proprio per il loro carattere periodico — non producono effetti nefasti. Ma, oltre alla nutazione, c'è la precessione che fa avanzare progressivamente il punto d'Ariete verso Ovest di una quantità che è necessario determinare empiricamente, non essendo accessibile alla teoria. Qualunque errore nella determinazione di questa quantità implica una ine¬ satta valutazione del moto degli astri del sistema solare; mentre 11 controllo delle varie teorie, prima fra tutte la Relatività generale, richiede che le osservazioni siano al netto di ogni errore nel sistema di riferimento. Questo non deve essere soltanto rigido, ma anche dinamicamente valido. Conoscere la posizione del punto d'Ariete significa poter dare a ogni stella delie coordinate coerenti con quelle di tutte le altre stelle contenute In un Catalogo. Cosi fece Ipparco nell'antichità (ed è per questo che il satellite astrometrico di cui è Imminente il lancio e che compilerà un nuovo Catalogo di posizioni stellari si chiamerà Hipparcos), per un migliaio di stelle, riferendone le posizioni all'e:'ittica ed al punto d'Ariete, di cui aveva scoperto il moto processionale. Cosi è stato fatto nella prima metà dell'800 da Bessel. 11 quale si limitò a 36 stelle equatoriali e a 2 circumpolari. Cosi fece, ma con mezzi assai più perfezionati e usando un migliaio di stelle, Auwers dal 1870 in poi, compilando quello che fu chiamato Fundamental Katalog (FK) e, revisionato all'Inizio di questo secolo, diventò il Neue Fundamental Katalog (NFK) e rimase in vigore fino al 1940, quando A. Kopff di Heidelberg pubblicò la terza edizione di quest'opera fondamentale (FK3). A questo punto cominciò la collaborazione tra il vecchio Kopff e 11 giovane Fricke, che insieme pubblicarono l'FK4 nel 1964. Ma il lavoro non si è fermato qui. Nonostante l'avvento dell'astrometria spaziale, questa non è capace di costruire un sistema di riferimento dinamicamente valido e ha quindi bisogno dell'astrometria tradizionale, seppure adeguata come livello tecnico alle nuove esigenze. E questo, dopo i primi entusiasmi, l'hanno capito un po' tutti. Perciò a Fricke va il merito di aver speso tanta parte della sua vita per pubblicare un FK5, che sarà ancora migliorato rispetto ai precedenti; conterrà un numero maggiore di stelle, meglio selezionate, comprendendoanche stelle più deboli di quelle consuete. Il catalogo è In stampa. E' peccato che Fricke non lo abbia potuto vedere, a coronamento di cinquantanni di lavoro. Mario G. Fracastoro Antichi strumenti astronomici per determinare la posizione delle stelle e del punto d'Ariete

Persone citate: A. Kopff, Bessel, Fracastoro, Fricke, Heidelberg, Walter Fricke, Walter Pricke

Luoghi citati: Frascati, Roma