Schedario europeo sui rischi dei pesticidi

Schedario europeo sui rischi dei pesticidi Nata in Italia una banca dati sulle sostanze chimiche usate in agricoltura Schedario europeo sui rischi dei pesticidi LA necessità di avere un controllo sull'uso di pesticidi e fertilizzanti in agricoltura ha Indotto alcuni docenti della Facoltà di agraria dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, sezione chimica, a mettere a punto uno strumento ad hoc presso il centro di calcolo: un archivio computerizzato unico in Europa che consente di avere sempre la situazione aggiornata dei residui chimici di antiparassitari nell'ambiente e negli alimenti. I residui di pesticidi che si trovano più comunemente sono: ditiocarbonati, malathion, lindane, parathion e methyl analogo, aldrin, endrin, DDT e analoghi. Si è trattato di un lavoro enorme di raccolta dati (circa 150 mila) iniziato nel 1978 dall'equipe coordinata dal professor Attilio Del Re e fatto in collaborazione con il «Gruppo ricerche italiano fitofarmaci ambiente», con privati. Istituti professionali e Ussl. Alla sua realizzazione ha contribuito 11 dir. La struttura informativa della banca dati, denominata ResPest-1 è basata sulla schedatura di 1250 riviste. I lavori scientifici schedati sono 321. A essi vanno aggiunte tutte le informazioni sull'argomento pubblicate in riviste, anche locali periodici, atti di convegni, monografie, libri. Il controllo delle informazioni immesse è stato possibile utilizzando una ricerca bibliografica computerizzata sugli archivi Chemabs, Cab, Enviroline e Pollutlon. L'aggiornamento dell'archivio è continuo con controlli quindicinali nella biblioteca e semestrali sulle banche dati computerizzate. Il ResPest1 sarà interrogabile anche a distanza per telefono. Commenta il professor Del Re: «Due anni fa. quando scoppiò 11 caso dell'inquinamento da atrazina che coinvolse numerosi Comuni del Nord Italia, scoprimmo grazie alla nostra banca dati che già nel 1983 e nel 1984 erano stati rilevati elevati residui di atrazina e presenza di molinate nelle falde acquifere delle zone agricole sottoposte a diserbo. I due lavori di ricerca furono condotti da Berzi, Brambilla e collaboratori e furono pubblicati dal Gruppo di presidio multizonale di igiene e prevenzione a Pavia. Ciò significa che si era avuto sentore del problema ma non se ne era capita la gravità». Ma se i residui chimici negli alimenti sono tossici, non sono da meno 1 residui degli insetti e degli acari, veri mostri pelosi se visti al microscopio. Le loro parti cheratinose sono indistruttibili anche per i succhi gastrici e nell'intestino li at¬ taccano ai villi Intestinali. Per esempio, le larve dei ditteri depositate su formaggi, carni, frutta, se Ingerite provocano lesioni e danni alle membrane mucose o infiltrazioni emorragiche all'apparato intestinale per le secrezioni senza contare i danni meccanici provocati dall'apparato boccale o dalle spine delle larve. Questa malattia si chiama miasti intestinale. Sono state classificate circa trecento malattie trasmesse da alimenti. Tra queste, la famosa malattia di Minamata rincontrata la prima volta In Giappone, che ha registrato un elevato tasso di mortalità. E' un avvelenamento da alchil-mercurio, che al termine del suo lungo iter di impiego approdava alla catena alimentare umana. Esso veniva utilizzato per trattare cereali e granaglie. Le acque reflue inquinate finivano in mare ed i componenti mercuricl venivano assunti da granchi, molluschi e pesci. Le granaglie erano servite per alimentare polli e suini. L'uomo cibandosi di questi animali avvelenati, veniva profondamente intossicato. Per la qualità igienica degli alimenti è ovvia la necessità di una più che corretta produzione, conservazione, commercializzazione e distribuzione dei prodotti. Ul- timamente è invalsa la moda di produrre «colture biologiche», i cui prodotti sono venduti a prezzi maggiorati. Significa che l'agricoltore ha usato diserbanti e antiparassitari naturali come il piretro antiparassitario estratto da margherite gialle, non pericoloso, ma utilizzato a dosi massicce. L'equivalente prodotto sintetico è più efficace. Un tempo si usava anche l'estratto di tabacco, ora proibito In Italia. Nel nostro Paese circa 200 mila tonnellate di prodotti chimici, pari a circa 70 mila tonnellate di principi attivi ad attività antiparassitaria, vengono annualmente distribuiti su 12,4 milioni di ettari di terreno arabile destinato all'agricoltura intensiva e su 5 milioni di ettari di pascolo permanente. In tutto il mondo vengono prodotti erbicidi, insetticidi, fungicidi per 17.400 miliardi di dollari, la produzione nazionale è di 700-600 miliardi di lire. I prodotti più comuni sono Bentazone o Basagran. un antiparassitario utilizzato fin dal 1929 nelle colture dei cereali, piselli e soia, in sessantasei nazioni. II Molinate è un diserbante profuso nelle risaie di tutto il mondo per inibire la crescita del giavone. E' stato scoperto più di venti anni fa. il suo consumo mondiale si stima attorno alle 68 mila tonnellate all'anno. L'atrazina e un diserbante selettivo per il mais e il sorgo, è utilizzato da trentanni con un consumo annuale mondiale di circa centomila tonnellate, di cui mille in Italia. Da questa analisi è cridente come nel momento della massima espansione del livello industriale, aumentare a qualunque costo la produzione ha significato anche sacrificare quegli aspetti della qualità della vita che invece avrebbero dovuto essere alla base di ogni discorso. Ma c'è. di fronte a questo pamorama pessimistico. la nuova realtà della facoltà di Agraria di Piacenza e di tutti coloro che oggi si occupano di ricerche in tal senso per rimediare ai guasti del passa¬ to e ridurre i residui nocivi a livello zero. Forme di prevenzione anche parziali possono essere adottate sia alla base, istruendo gli addctM ai lavori agricoli sul migliore dosaggio del prodotto, sia al momento del consumo dell'alimento, consigliando norme Igieniche per evitar'.' il rischio tossicologico, come l'attento lavaggio di frutta e verdure e. non ultimo, anche 11 modo di cucinare. L'effetto della cottura è diverso a seconda del principio attivo antiparassitario e della matrice alimentare. Alcuni esempi: la cottura per 30 minuti dei cavoli riduce i residui di dimethoate del 44-52 per cento. La cottura di spinaci con 2.2-2,9 mg/kg di dimethoate riduce il residuo a 0,5-0,7 mg/kg ossia 76-83 per cento: invece la cottura fra i 30-40 minuti di susine e di cavoli contaminati di Cypermethrin riduce di poco i residui, mentre il cypermethrin usato sulle uve di vinificazione scompare quasi totalmente nel vino. Insomma: ogni antiparassitario nella catena alimentare ha un comportamento diverso che va valutato di volta in volta per poter fissare 1 livelli di sicurezza, cosa che ha fatto l'Oraganizzazione Mondiale della Sanità fornendo Indicazioni ai vari governi. Pia Bassi L'atrazina e ogni altro prodotto tossico tenuti sotto controllo grazie al primo grande archivio europeo computerizzato

Persone citate: Attilio Del Re, Brambilla

Luoghi citati: Europa, Giappone, Italia, Nord Italia, Pavia, Piacenza