Tra le manguste innamorate soltanto l'anzianità fa grado

Tra le manguste innamorate soltanto l'anzianità fa grado La coppia più vecchia ha diritto alla riproduzione, le altre stanno a guardare Tra le manguste innamorate soltanto l'anzianità fa grado PER una mangusta nana (Helogale pannila) la massima aspirazione è quella di riprodursi. Ma è un traguardo assai difficile da raggiungere, talvolta irranglunglblle. In ogni gruppo sociale, formato generalmente da 612 individui d'ambo i sessi, una sola coppia — quella formata dal maschio dominante e dalla femmina dominante — ha 11 diritto di mettere al mondo figli. Gli altri stanno a guardare e si mettono In lista di attesa. Quando uno dei due riproduttori muore di morte naturale, cioè di vecchiaia, oppure è sbranato da un predatore, allora si fa vacante un posto e il capolista, che nel frattempo si è acquistato meriti facendo ripetutamente il «grooming. (pulizia della pelliccia) al coniuge superstite, può farsi avanti e sostituirlo. Appena raggiunge la maturità sessuale, la giovane mangusta, maschio o femmina che sia, deve prendere una decisione. Ha due alternative: o rimanere nel gruppo dov'è nata, oppure emigrare e aggregarsi a un altro gruppo. Decidere non è facile perché in entrambi i casi la sua sorte dipende da fattori imprevedibili. Se li. fortuna l'assiste, può darsi che emigrando riesca ad aggregarsi a un altro branco proprio nel momento in cui c'è un vuoto di potere per la morte di uno dei riproduttori. In quel caso, se nel branco gli altri individui sono sessualmente Immaturi, ha gioco facile e si trova immediatamente nella posizione di leader. Ovviamente un'eventualità slmile può verificarsi anche nel branco d'origine. Ma come fare a saperlo in anticipo? La maggior parte delle femmine propende per la soluzione sedentaria. Rimane nel nucleo originario, aspettando con santa pazienza che la fernrnlna riproduttrice — di solito la più vecchia — tiri le cuoia. E' un'attesa che alle volte può durare tutta la vita e sfuma cosi per l'interessata ogni speranza di poter trasmettere 1 suoi geni alla futura generazione. Qualche volta invece la soluzione si rivela vincente e, conducendo un'astuta politica di incensamento del «leader» — vale a dire facendogli il «grooming» ogni volta che se ne presenti l'occasione — la femmina subordinata riesce a diventare la first lady. I maschi Invece sono meno pazienti e più audaci. Solo il tre per cento rimane nel gruppo originario. La grande maggioranza preferisce tentare l'avventura e cercare occasioni favorevoli in altri clan di manguste. Alle volte succede che un gruppo di maschi si coalizzi per dare lo sgambetto ai maschi adulti residenti di un branco. Se ci riescono, uno di loro conquista la leadership. GU altri se ne vanno e ritentano altrove. Andarsene a zonzo però comporta altri rischi Nei branchi regolamenti costituiti, le manguste fanno a turno da sentinella. Non appena c'è un pericolo in vi¬ sta, danno l'allarme e le compagne si mettono in salvo. Quando si va in giro per il mondo isolati, invece, non si è protetti da nessuno ed è più facile finire nella bocca di un predatore. La complessa e affascinante vita sociale delle manguste nane ci è stata rivelata solo di recente dalle ricerche condotte sul campo da alcuni studiosi. Anne Rasa, allieva di Konrad Lorenz, le ha studiate per 15 anni, dapprima in laboratorio, nel Max Planck Instltute di Seewiesen e successivamente nel deserto di Taru, nel Kenya. Più o meno nella stessa epoca le ha studiate anche, Insieme con la moglie, il ricercatore della Smithsonian Institution John P. Rood. Le sue ricerche, durate 13 anni si sono svolte nel Serengeti National Park, in Tanzania. Osservare i piccoli mammiferi, lunghi al massimo 25 centimetri, durante le loro peregrinazioni attraverso le zone semidesertiche in cui vivono, dove la temperatura raggiunge i 47 °C al- l'ombra, non è cosa agevole. Le manguste nane fanno vita nomade. La notte la passano nei fori di ventilazioni dei termitai e ogni notte cambiano dormitorio. Occorre quindi seguirle nei loro spostamenti, prendendo nota delle caratteristiche dei singoli individui per poterli riconoscere uno per uno. La love story della coppia dominante coincide con il fugace periodo di calore della femmina, che dura solo 5 giorni. H marito non si scosta da lei un solo istante e gli accoppiamenti si succedono numerosissimi. Naturalmente la «leader» rimane incinta. Lo denota la sua pancina che si fa sem¬ pre più tonda e prominente. Finché giunge 11 gran giorno. La scelta della sala da parto è casuale. Lei si rifugia a partorire nel termitaio più vicino. Quando ricompare all'aperto, dopo 11 parto, vi e grande eccitazione tra le manguste, che fanno a gara a calarsi nell'interno per vedere da vicino i rampolli. Quando la madre li porta fuori uno dopo l'altro tenendoli delicatamente in bocca, scoppia tra le manguste una vera orgia di gioia. Tutte si affannano a marcare i piccoli con la secrezione odorosa delle loro ghiandole, come se volessero apporre ai neonati il marchio di famiglia. Le zitelle sono ben felici di fare da baby sitter, visto che non possono avere figli propri, e, non appena la madre riprende le battute di caccia insieme con il gruppo, si disputano l'onore di rimanere a guardia dei piccoli. Anne Rasa ha veduto due di loro venire, per cosi dire, alle mani, perché ciascuna pretendeva di fare lei sola la baby sitter ai cuccioli, mentre il resto della colonia, con i «leader, in testa, era impegnato In una battuta di caccia. John Rood e sua moglie hanno notato che in certi casi le zitelle sono persino in grado di allattare i piccoli. I. Lattes Coifmann Una famiglia di manguste nane. Tra di esse, gli esemplari più anziani hanno più diritti erotici

Persone citate: Anne Rasa, Konrad Lorenz, Lattes Coifmann, Max Planck

Luoghi citati: Kenya, Tanzania