sola inedita lare gnetti

sola inedita lare gnetti i dalla morte re il romanzo «Acrimonia» sola inedita lare gnetti sultato: sosta, pulizia radicale, quando le Incrostature dei secoli e delle circostanze si sono abbarbicate alla nostra anima e minacciano di soffocarla.. Quante isole nella corrente, reali e immaginarie, aveva attraversato Raffaello Brignetti, nella sua esistenza. 1 suoi antenati venivano da Camogli, che avevano lasciato, con le loro barche di pescatori, per fuggire la leva obbligatoria, durante la campagna di Napoleone in Italia. Viaggiarono lungo le coste dell'Arcipelago Toscano, facevano pesca e trasportavano vino. Ma il padre di Raffaello interrompe quella lunga tradizione. Entra al Ministero della Marina come fanalista, va prima all'isola del Giglio, poi all'Elba. Con lui il ragazzo abita anche lo scoglio della Palmaìola, unici abitanti, fra conigli selvatici, piante di fico e di capperi. Anni dopo, quando la famiglia abiterà il faro di Porto Azzurro, Raffaello Brignetti per andare a scuola userà una piccola barca a vela. E' il mare il suo campo e compagno di giochi. E lo rimane per molti anni. Solo con la mancata ammissione all'Accademia di Marina di Livorno, sembra che il suo destino lo pieghi verso il •continente'. Si iscrive all'università di Roma, fa Matematica, studia con Ugo Arnaldi, con Bompiani. Poi parte per la Grecia. E' il febbraio del '41. Di guerra, l'artigliere Brignetti, ne vede poca. Vede la confusione dell'8 settembre, la dissoluzione dell'esercito italiano. Scampato ai Greci si trova con tanti altri nei treni tedeschi verso la Jugoslavia, la Bulgaria, la Romania, la Cecoslovacchia, l'Austria, fino a Lipsia e poi nei campi Pomerania, in Olanda, a Brema, Amburgo, Wietzen- dorf. Da quarantamila si ridussero a quattromila. Ma fu proprio a Wietzendorf che Brignetti scoprì di voler scrivere. Nel campo un gruppo di giornalisti e intellettuali, Massimo Alberini, Stelio Tornei, Ettore Bonora, Emo Paci, Luigi Carluccio, avevano istituito un premio di pittura e uno di letteratura. Brignetti arrivò secondo: aveva scritto la vita, i colori di un fondale marino. Fu incoraggiato a continuare, gli parlarono di uno scrittore di mare, che viveva a Santa Margherita Ligure e si chiamava Vittorio G. Rossi. Brignetti decise che avrebbe, una volta in Italia, lasciato Matematica per Lettere. E fu così. Andò a studiare da Ungaretti, con lui fece una tesi su 'Gli scrittori vagabondi', parlando di Poe e Hemingway. Poi cominciò a scrivere per Il Giornale della Sera. Nel '43 vinse un 'Premio Taranto» con il racconto n grande mare. Fa reportages per la Settimana Incom, Il Tempo. Finaln".r.te nel 1952, con un titolo di Thomas Stearns Eliot, pubblica il primo libro da Sansoni: Morte per acqua. Piace a Vittorini che tre anni dopo raccoglie nei •gettoni» il romanzo La deriva. Negli anni seguiranno: La riva dì Charleston, Allegro parlabile, Il gabbiano azzurro, che gli darà una considerevole notorietà, e La spiaggia d'oro, premiato a quello Strega che per un voto non aveva vinto con II gabbiano azzurro. Romanzi di isole e di spiaggia, ma soprattutto romanzi di mare. Un mare inteso come 'paradiso perduto» di infanzia primordiale, un mare 'etico» che contiene valori assoluti, carico di forza e di rinascita, geloso di continuità, collante fra un'isola e l'altra. Un mare carico di simboli e di miti che Brignetti ha sempre indagato senza dimenticare quella dimensione quotidiana di elemento vitale che, ecologo antelitteram, va difeso. E' un mare che ritorna anche in questo Acrimonia, visto dall'alto come un grande personaggio ribollente che si contrappone all'isola e ai suoi misteri. Ma già Brignetti, come più maturamente lo descriverà in II gabbiano azzurro, lo guarda come un molle foglio reticolato, pieno di correnti e rotte, capace di aprirsi per rivelare città sconosciute o alzarsi in catene montuose ricoperte di schiuma, capace di accogliere ogni avventura, ogni emozione umana. Nico Orengo Disegno di Plinio Nomellini