Baresi primo della classe

Baresi primo della classe Il libero azzurro nel top-11 dell'Europeo, Paolo Maldini in quello dei cattivi Baresi primo della classe Quattro olandesi e tre sovietici nella formazione ideale guidata da Michels - Molti inglesi (fra cui il et Robson) hanno meritato la maglia nera dal nostro Inviato GIORGIO VIGLINO MONACO — Prendetelo soltanto come un gioco e nulla più. C'è la selezione migliore e quella peggiore, ma nessuno si deve esaltare od offendere. Il giudizio non è assoluto, è legato alle partite disputate in questo campionato d'Europa, dove errori e intuizioni dei tecnici o condizioni generali della squadra, situazioni contingenti o anche semplicemente la sfortuna, possono aver determinato il crollo o l'ascesa. Cominciamo dalla selezione dei bravi che è guidata da Rinus Michels. veterano fra gli allenatori, capace di commettere errori (■ Van Basten è la terza punta, prima ci sono Bosman e Kieft-) e poi di riconoscerli. Beato lui che ha comunque tante punte da poter scegliere. Vicini perde più che per somma di errori per carenze di parcouomini. A Michels. con la certezza che saprebbe metterla insieme bene, viene affidata proprio una bella squadra. In porta c'è il gigante del Celtic Glasgow, quell'affascinante Bonner. campione di calcio gaelico, leader anche culturale della squadra meno protetta o più sfortunata, se volete, di tutti i campionati. Nella linea di difesa partendo da destra troviamo il sorprendente Van Tiggelen, scoperto nella finale di sabato, e poi a ritroso giudicato come insuperabile dall'avversario diretto o di zona anche nelle partite precedenti. Quindi ecco lo stopper McCarthy, pure lui del Celtic. barriera insormontabile davanti a Bonner. Al suo fianco con il tempismo difensivo e la quasi arroganza delle sue sortite in avanti. Franco Baresi. A sinistra il danese Heintze. scoperto da qualche tempo nel PSV, ma unico capace di reggere la difesa colabrodo della Danimarca. H centrocampo non può rinunciare a Rijkaard, ora che Michels ha risolto con Baresi i problemi in difesa, e io affiancano il genio creativo di Zavarov e l'onnipotenza di Michailitschenko. Più avanti come mezza punta, ma capace di comparire da ogni parte, come ha fatto nella splendida finale, Gullit, talento assoluto per la maggior gloria berlusconiana. Di punta il -Marco pesante-, quel fenomeno di Van Basten capace di realizzare i due gol più belli, ma soprattutto decisivi del campionato. Accanto a lui Protassov, talento rimasto parzialmente inespresso a causa di uno stiramento alla coscia, e. malgrado l'handicap, capace di giocare tutte le partite ad alto livello. Giù nell'inferno Robson arriva per acclamazione, con la sua presunzione tutta inglese accoppiata ad una visione provinciale del mondo intero, ancor prima che del calcio. Se la dignità calcistica della maggiore nazione britannica è stata definitivamente affossata gran parte del merito è suo, ma con lui salgono nella selezione in maglia nera almeno quattro suoi fedeli. In primo piano c'è la coppia centrale di difesa formata da Wright e Adams, un buco perenne. A destra c'è il patetico spagnolo Tomas, soprannome dietro al quale si nasconde Pedro Renones, per evitare problemi col babbo che si vergogna non poco. A sinistra troviamo il nostro Paolo Maldini. talento indiscutibile, ma esposto a turbini e tempeste che gli hanno fatto perdere tutte assieme troppe qualità. Dietro ai quattro il portiere danese Rasmussen cacciato senza appello dopo i guai combinati con la Spagna; pensare che dopo di lui Piontek ha presentato Peter Schmeichel, altrettanto inefficace e sicuramente più comico. A centro campo il quartetto delusione, composto da Lerby, danese completamente sfinito dalla stagione nel Psv, dal tardigrado britannico di colore Barnes, dall'arruffone ma intoccabile per Beckenbauer Thon, e dal -cervello- decerebrato del Real, Martin Vasquez. Di punta abbiamo piazzato il gobbetto del Liverpool, Bearsdley, che qualcuno aveva tentato di rifilare alla Juventus, insieme con il fantasma di Elkjaer che è arrivato al capolinea di una onorata carriera. C'è una piccola nota. Questa squadra dei cattivi l'abbiamo schierata secondo il 44-2, ma con Robson in panchina potrebbe venirne fuori anche un 1-9-1, o anche un 27-41-39 da giocare sulla ruota di Ipswich, dove, lo ricorda lui con nostalgia, ogni sabato sera era in programma una bella sbronza insieme con il presidente della società. E se avessimo trovato il grande vecchio degli hooligans? La squadra ideale VAN TIGGELEN (Olanda) RIJKAARD (Olanda) GULLIT (Olanda) BONNER (Ette) MCCARTHY BARESI (Eire) (Italia) MICHALJCHENKO (Urss) VAN BASTEN (Olanda) Allenatore: MICHELS (Olanda) HEINTRE (Danimarca) ZAVAROV (Urss) PROTASSOV (Urss) Quella da dimenticare RASMUSSEN (Danimarca) TOMAS WRIGHT ADAMS MALDINI (Spagna) (Inghilterra) (Inghilterra) (Italia) LERBY BARNES THON M. VASQUEZ (Danimarca) (Inghilterra) (Germania) (Spagna) BEARDSLEY ELKJAER (Inghilterra) (Danimarca) Allenatore: ROBSON (Inghilterra) L'inglese Beardsley L'inglese Beardsley