Stretta fiscale imminente forse tocca a Iva e benzina di Emilio Pucci

Stretta fiscale imminente forse tocca a Iva e benzina Mercoledì il governo deciderà il bilancio di assestamento Stretta fiscale imminente forse tocca a Iva e benzina I partiti della maggioranza sono ancora divisi sul da farsi - Riaffiorano le tensioni ROMA — Il «loto-stangata" andrà avanti fino a mercoledì, giorno di convocazione del prossimo Consiglio dei ministri. Il governo De Mita è sempre alle prese con l'irrisolto problema della finanza pubblica e la via d'uscita più semplice per far quadrare i conti è, come sempre, una ulteriore stretta fiscale. Si teme per benzina, sigarette, tasse scolastiche e soprattutto Iva, ma il varo delle misure restrittive sarà quasi sicuramente rinviato alla fine di luglio, se non alla ripresa autunnale. Mercoledì, salvo sorprese, ci si limiterà ad approvare il bilancio di assestamento per l'anno in corso. E' una piccola tregua ben accetta dai contribuenti, ma che evidenzia una grande incertezza sul da farsi e il riaffiorare di tensioni fra i partiti della maggioranza. L'Iva, ad esempio, divide democristiani e socialisti. Da parte liberale si insiste invece per tagli alle spese e non nuove tasse, mentre i repubblicani continuano ad invocare rigore. De Mita e i ministri economici preferiscono così prendere tempo, alla ricerca di una schiarita. Tanto più che una breve pausa di riflessione è possibile grazie alla mancata concessione degli sgravi Irpef per 1500 miliardi. L'inflazione anche a giugno è rimasta ancorata intorno al 5 per cento: la clausola per i benefici prevedeva invece un -tetto» del 4,5 per cento. La decisione ha irritato non poco i sindacati che per il fisco minacciano scioperi generali, trovando lungo la strada insoliti alleati come la Confindustria e la Confcommercio. Ed è anche per questo motivo che il governo non vuol prendere decisioni affrettate. Un aumento dell'Iva non concordato con le forze sociali acuìrebbe infatti i toni dello scontro. Il ritocco sostanzioso delle imposte indirette è comunque al centro della difficile manovra per l'89 che porterà al rastrellamento di circa 14 mila miliardi. Il governo vorrebbe avviare la manovra al più presto, anche per diluire gli effetti della inevitabile stangata. Ma 11 ministro delle Finanze, Emilio Colombo, non è Intenzionato a toccare l'Iva, almeno fino a quando non si troverà un accordo con i sindacati per la sterilizzazione degli aumenti sulla scala mobile. Altrimenti, avverte sempre Colombo, l'inflazione andrebbe fuori controllo. Ci sarà dunque un nuovo confronto con i sindacati. Le prime decisioni sull'Iva quindi potrebbero venire soltanto alla fine del mese entrante. La manovra sull'imposta indiretta dovrebbe farsi in due tempi. 1) Il primo intervento, da attuarsi tra qualche settimana o entro l'autunno, riguarderà un aumento di un punto per l'aliquota più bassa dell'Iva (quella del 2 per cento) e uno «sfoltimento» dell'aliquota del 9 per cento, con il passaggio di molti prodotti compresi in questa fascia a quella più alta. 2) Nell'89 si procederà invece ad una radicale «rivoluzione» dell'Iva, con la riduzione delle attuali quattro aliquote a due, come richiesto dalle direttive comunitarie. Una manovra difficile e perciò da varare con il massimo consenso possibile, dice ancora il ministro delle Finanze. I socialisti, però, hanno più fretta di Colombo e il vicepresidente del Consiglio, Gianni De Michelis, sostiene che .gli incontri con i sindacati sull'intero ventaglio dei problemi fiscali dovranno arrivare a conclusioni positive, negative, o di mediazione entro il mese di luglio. Non si tratta di un rito che poi può ricominciare a settembre'. Come dire: se ci sarà l'intesa, bene; altrimenti il governo tirerà diritto per la sua strada, possibilmente anche con soluzioni di forza. Sul versante dei tagli alla spesa improduttiva e della lotta all'evasione fiscale è calato il silenzio. Succede sempre così quando le solenni promesse devono lasciare il posto alle decisioni operative. Per dare un po' di fumo negli occhi, il Consiglio dei ministri già mercoledì potrebbe varare il disegno di legge contro l'elusione fiscale che riduce di molto la deducibilità delle spese di rappresentanza. Ma per combattere l'evasione ci vuole ben altro e una determinata volontà politica. Emilio Pucci

Persone citate: De Mita, Emilio Colombo, Gianni De Michelis

Luoghi citati: Roma