lampo Ferrari poi show McLaren

Lampo Ferrari,poi show McLaren FORMULA 1 - Nel G. P. di Detroit si ripete la classifica di Montreal Lampo Ferrari,poi show McLaren Berger, partito bene, si arrende subito - Alboreto, urtato da Nannini, si ferma nel finale - Boutsen precede De Cesaris, Palmer e Martini dal nostro inviato CRISTIANO CHIAVEGATO DETROIT — La McLaren e poi il vuoto. Ayrton Senna e poi Alain Prost. La storia si è ripetuta anche nel Gran Premio degli Usa Est, sesta prova del mondiale di Formula 1. Sesto successo consecutivo per la scuderia inglese, terzo stagionale per il brasiliano che eguaglia cosi il compagno di squadra, ma rimane dietro di 12 punti nella classifica iridata. Per la Ferrari una gara disastrosa: ritirati Berger ed Alboreto, l'austriaco per una foratura, Alboreto per una uscita di pista quando perù la sua vettura era diventata quasi inguldablle, a causa di una collisione nella parte iniziale della corsa con la Benetton di Nannini. Alle spalle delle due imprendibili McLaren che ancora una volta hanno centrato una dopppieta. la quarta della stagione, si sono piazzati un prudentlssimo Boutsen e finalmente l'italiano Andrea De Cesaris, il quale aveva mancato un quinto posto a Montreal per avere finito la benzina. La vettura del romano è una Rial, la squadra è tedesca con pochi mezzi (sei meccanici appena), il progettista l'austriaco Gustav Brunner, lo stesso tecnico che aveva disegnato lo scorso anno l'attuale Ferrari, prima di divorziare con Maranello, o meglio essersi allontanato per dissapori con Barnard. In quinta posizione il tenace dottor Palmer con la Tyrrell e poi, incredibile, in sesta la Minardi di Pierluigi Martini, il pilota romagnolo che è rientrato in Formula 1 in questa occasione per sostituire il rinunciatario Adrian Campos. Per la Minardi si tratta del miglior risultato della sua storia nel mondiale. Al di là di ogni discorso, poi, una noia mortale. E del resto come ci si può divertire di fronte alla netta supremazia McLaren che doppia tutti? La Ferrari, incidenti a parte, non sarebbe stata comunque competitiva. Avrebbe potuto lottare forse per il terzo posto, visto che Boutsen ha rallentato molto nel finale. Ma dopo le buone impressioni nelle qualificazioni di sabato, ieri mattina nel warm-up c'era stato un allarme improvviso per l'eccessivo deterioramento delle gomme, in quanto la pista, rappezzata con colate di cemento dove si stava sbriciolando, era cambiata. Berger ed Alboreto cosi sono partiti con vetture che scivolavano e tenevano poco la strada. Se non avessero avuto dei guai sarebbero entrati nei punti, ma lontane anni luce dalla McLaren. Al via Berger ha cercato di sorprendere Senna. Ma il brasiliano ha resistito bene, mentre li suo compagno Prost, invece, si è lasciato superare da uno scatenato Boutsen. Il francese però ha subito reagito ed ha ripreso la quarta posizione nel giro successivo. Gli sono bastati poi altri due passaggi per attaccare e fulminare la Ferrari di Alboreto all'uscita del tunnel con estrema facilità. E un minuto dopo la stessa sorte è toccata anche a Berger (mentre Senna già allungava), con le due monoposto di Maranello attaccate anche dalla Benetton di Boutsen. n belga ha cercato di infilarsi ma la sua manovra ha avuto fortuna soprattutto perché lo sfortunatissimo austriaco ha dovuto fermarsi con una gomma (la posteriore sinistra) a terra. All'ottavo giro le due McLaren hanno cosi cominciato ad inanellare una dietro all'altra il loro carosello. Ma i colpi di scena, negativi, per la Ferrari, non erano ancora finiti. Dopo che Boutsen ha tolto il terzo posto ad Alboreto, 11 milanese si è trovato a lottare con Nannini, giunto immediatamente alle sue spalle. Con troppa audacia (ed anche ingenuità) il toscano si è inserito all'interno della Ferrari molto larga, ma nettamente davanti. L'urto è stato inevitabile quando Alboreto (incolpevole, dove poteva andare?) ha impostato la curva a sinistra. La Ferrari ha avuto la peggio e si è intraversata. Ha anche rischiato, Michele, in quanto la posizione era molto pericolosa ed ha dovuto attendere che passassero tutti i concorrenti per riprendere la corsa, dopo una spinta, in ultima posizione. La gara di Nannini però è durata pochissimo. Il pilota della Benetton ha infatti quasi subito dovuto fermarsi al box per avere piegato una sospensione. Ritiro inevitabile. Poco dopo abbandono forzato anche per Mansell che si trovava in quarta posizione, per problemi elettrici. L'inglese aveva già cambiato la vettura durante U giro di allineamento per un guasto al cambio. Alboreto ha tentato successivamente una rimonta per entrare almeno nei punti. Ma al 46° giro, mentre stava attaccando Caffi per il sesto posto, con la vettura sbilanciata su gomme già usurate (le aveva cambiate subito, per primo) è finito miseramente fuori strada.

Luoghi citati: Detroit, Maranello, Montreal Lampo Ferrari, Sesto, Usa Est