Gioca con i grandi il malizioso Eulisse di Franco Giliberto

Gioca con i grandi il malizioso Eulisse In un libro venti opere del pittore veneziano Gioca con i grandi il malizioso Eulisse VENEZIA — -n viaggio di Eulisse.: ha questo tìtolo ammiccante un prezioso libro che raccoglie 20 opere di un pittore — Vincenzo Eulisse — molto amato a Venezia e oggi «esule» volontario a Urbino, dove ha una cattedra all'Accademia di Belle Arti. L'altra sera il libro è stato presentato nella bella sede espositiva della Scuola internazionale di grafica in Campo San Maurizio. C'era molta gente, si è svolto un animato dibattito. Vuol dire che la Venezia delle grandi mostre e dei tanti musei, della Biennale e di Palazzo Grassi riserva ancora spazio alla voce della cultura locale? «SI, c'è spazio, se l'occasione è valida e artisticamente nobile, come nel caso di Eulisse, pittore del resto molto noto anche fuori dei confini veneziani; dice Silvano Gosparini. presidente della Scuola internazionale di grafica. E Gianni Di Marco, titolare della prestigiosa galleria «11 Traghetto» aggiunge: .Eulisse è una perenne sorpresa, come uomo e come artista. Credi di conoscerlo bene, dopo tanti anni di frequentazione, e invece ogni volta che lo rivedi devi prendere atto del suo incessante e inquietante rinnovamento*. Anche il libro, fresco di stampa, per molti versi è una sorpresa. Le venti grandi tavole in bianco e nero che presenta (tempere di grandi dimensioni, attualmente esposte nella galleria di Lino Marzulli, a Milano) sono precedute da una decina di testimonianze scritte: Moravia, Guttuso, Guidi, De Chirico e altri che parlano di Eulisse e del suo viaggio. Ma in realtà di tratta di falsi clamorosi, di documenti apocrifi, e il gioco appare scoperto al lettore, dopo un attimo di sbigottimento. SI. le parole e le frasi degli scritti appartengono a personaggi famosi; ma quei testi si riferivano ad altri soggetti, non al pittore veneziano, che distorcendoli lievemente se li è con malizia attribuiti. .Assolto con formula piena per inidoneità del mezzo*, direbbe un giudice di fronte a un falsificatore del genere, come di fronte a un imputato accusato di tentato omicidio per aver inferto un colpo di stuzzicadente alla vittima. « Volevo dimostrare — spiega Eulisse — che la parola è sempre strumentale e ambigua, tutt'altro che definitiva e ineludibile. Il mio è stato un gioco, forse più pirandelliano che goliardico. E forse anche un poco inutile: sempre meno gente legge soffermandosi a pensare*. Fosse vera quest'ultima affermazione, ancora una volta bisognerebbe rifugiarsi nelle immagini, suggerisce il pittore. Ma le venti tavole del «Viaggio di Eulisse» non sono, a loro volta, di facile lettura. Catturano lo sguardo e i pensieri per il fantastico vigore e non inducono ad apprezzamenti distratti né a giudizi sulla piacevolezza dei segni, tanto aborrite sono da Eulisse la «maniera» e le tendenze à la page. A voler fare, per abitudine ai raffronti, un'annotazione esplicita, bisognerebbe dire che in qualche angolo della sua anima alberga uno spiritello di Chagall, ma senza la minima sdolcinatezza. Dice il critico Enzo Di Martino: .Eulisse è un pittore di eccezionale vitalità, ce lo dimostra ad ogni sortita. Io che lo conosco e lo apprezzo da tanti anni, posso anche aggiungere: è il pittore che ha la mano più veloce d'Oriente, ossia possiede una fulminea, fulminante capacità di espressione...*. Eulisse insomma dipinge prima ancora di pensare? .Non credo di essere cosi — risponde il pittore —perché altrimenti sarei omologabile a un uomo-timbro, a uno stereotipo fatto persona. E' vero die quando lavoro immagini e colori fluiscono rapidi e senza ripensamenti sulla tela. E' vero che dipingo come parlo e come penso, in totale naturalezza. Ma non ho mai voluto proporre cliché e non mi sono mai lasciato cullare dai formalismi. Credo che al caso mio gioverebbero critici slegati da ogni forma clientelare o forse critici-psicoanalisti sani di mente come me. Quanto alla gente comune, agli estimatori della pittura tout-court non ho problemi: con loro sono in perfetta sintonia*. Franco Giliberto

Luoghi citati: Milano, Urbino, Venezia