Riflettori sulla Biennale di Venezia tra miti, grandi firme e nuove sfide

Riflettori sulla Biennale di Venezia tra miti, grandi firme e nuove sfide Da tutto il mondo alla 43a rassegna d'arte internazionale, che s'inaugura domenica Riflettori sulla Biennale di Venezia tra miti, grandi firme e nuove sfide Ottantasei giovani artisti di 25 Paesi debuttano tra i protagonisti - Trionfale ritorno della scultura VENEZIA — Si rinnovano sulla Laguna 1 miti, 1 riti, gli incontri della Biennale Internazionale d'Arte: l'indiscusso fascino; 11 senso d'una continua scoperta di esperienze e nuove .correnti.; il clima d'una rassegna che sin dalla prima edizione suscita consensi e polemiche. La grande mostra s'inaugura domenica 26 giugno (La Stampa pubblicherà quel giorno un supplemento di 24 pagine: guida alla rassegna). La Biennale nacque ai tavoli del caffè Florian a opera del poeta Riccardo Selvatico, dello scrittore Antonio Fradeletto, dei pittori Bartolomeo Bezzi e Mario de Maria (Marius Pictor) e di Alessandro Zezzos. Aperta il 30 aprile del 1895 da Umberto I e dalla regina Margherita, fece subito scandalo per 11 supremo convegno, dipinto di Giacomo Grosso con -cinque giovani fanciulle nude attorno a una bara-. Per questo il patriarca di Venezia, cardinal Sarto, si rifiuto di visitare la Biennale, mentre nel 1910 il segretario generale della mostra fece rimuovere una composizione di Picasso in quanto «avrebbe potuto scandalizzare il pubblico*. Negli anni la rassegna legò il proprio nome alle vicende dell'arte contemporanea con la personale di Felice Casorati nel 1920, quelle di Arturo Martini nel 1942 e di Enrico Paulucci nel 1954; con i .Tre pittori metafisici»: Carrà, Morandi e de Chirico, nel 1948: con i «Fauves» Matisse. Derain e Dufy nel 1950 e i surrealisti nel 1954: Max Ernst vinse il Gran Premio Internazionale e Mirò fu premiato per la grafica. Poi fu la volta della Pop Art di Rauschenberg, la contestazione del '68 e l'edizione di dieci anni dopo definita da Giovanni Testori come "fa più mite, conformista e reazionaria che mai si sia rista», sino all'impegno di Luigi Carluccio che credeva in una mostra che .deve presentare la realtà "quale" le viene offerta*. Ora, dopo il tema .Arte e Scienza» del 1986, il direttore del settore Arti Visive Giovanni Carandente ha ordinato la 43" edizione secondo due aspetti caratterizzanti la scelta degli artisti; dalla presenza di autori di grande prestigio alla rassegna di ottantasei giovani provenienti da 25 Paesi di tutto il mondo. In particolare, questa selezione, collocata alle Corderie dell'Arsenale nell'allestimento degli architetti Oswald Zoeggeler, Alessandro Del Bufalo e Enrico Valeriani, propone, nell'ambito strettamente italiano, le soluzioni e le tecniche impiegate da Cannella e Le vini, da Guaita e Pellegrin e, ancora. Natale. Pirri, Fontana e le pittrici Daniela de Lorenzo e Mariella Bettineschi. Accanto agli itinerari artistici di pittori e scultori statunitensi e francesi, inglesi e tedeschi, il Padiglione Italia offre uno spaccato dell'arte dì Arnaldo Pomodoro e di Burri, del dirompente cromatismo di Cucchi, Clemente e Paladino, della figurazione di Savinio e della ricerca di Marisa Merz, del rigore di Dorazio e dell'atmosfera sospesa di Guccione. L'indagine sulle molteplici proposte fluisce attraverso l'.Ambiente Italia» con le opere al compueter di Matta, di Niki de Saint-Phalle presentata da Pontus Hulten, Lupertz e d'Almelda, Twombly e l'ambiente di Sol Lewitt, aischia e Dibbets. Ai Giardini è la volta degli scultori nella selezione di Andrea del Guercio che ha «portato» Louise Nevelson e de Koonig, Caro e George Segai, Nagasawa e Andrea Cascella, Cerali. Giò Pomodoro. La lunga serie di nomi, di opere, di luoghi dedicati alla cultura figurativa si snoda in una Venezia ricca d'una luce, che sembra polverizzarsi nel colore dei dipinti; dove nacque nel 1948, auspice il critico Giuseppe • Marchiori, il «Fronte Nuovo delle Arti» che ora viene riproposto a cura di Enzo di Martino. Documenti e fotografie dell'Archivio Storico di Arte Contemporanea della Biennale permettono di ripercorrere 11 cammino di questo gruppo di artisti contraddistinto dalle personalità di Birolli e Corpora, dal realismo di Guttuso e dalle sciabolate di colore di Vedova, da Nino Franchina a Leoncillo, dalla materia di Morlotti a Pizzinato e Santomaso, Turcato, Viani. Appuntamento, quindi, con la Biennale che, sino al 25 settembre, richiamerà l'attenzione sulle vicende dell'arte moderna, documentate nel catalogo della Fabbri Editori. In questo periodo, la città ospita i «Fenici» a Palazzo Grassi; l'.Arte del Messico prima di Colombo» a Palazzo Ducale; «Federico Zandomeneghi: un Veneziano a Parigi», alla Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro; le opere scelte 1968-1988 di Rosetta Acerbi nella Scuola Grande di S. Giovasnni Evangelista e Liselotte Holis nelle Sale delle Assicurazioni Generali Venezia. ' Angelo Mistrangclo Giovanni Carandente

Luoghi citati: Italia, Messico, Parigi, Venezia