Il jazz all'angolo di casa

Il jazz all'angolo di casa Torino e Aosta preparano nutrite rassegne musicali Il jazz all'angolo di casa Un'estate con Mulligan, Hancock, Davis, Konitz, Williams e poi Dave Pike, Ponty, Marsalis, Gillespie Anche quest'anno, 11 jazz dell'estate è come sempre generoso. Addirittura prodigo. Jazz dappertutto. Le manifestazioni si moltipllcano per accontentare tutti (11 pubblico che paga 1 biglietti, gli assessori che si fanno pubblicità, gli impresari che combinano buoni affari). Nell'ambiente si parla, senza il gusto dell'ironia, dell' «azienda jazz» e gli «addetti ai lavori» hanno ormai assunto quell'aria menageriale che si ispira ai film americani delle «retrospettive» e alle copertine dei giornali creati a uso degli yuppies. Senza volere competere con i successi e gli incassi delle manifestazioni rock, anche il jazz ha definitivamente trovato spazio tra il pubblico e tra gl'Imprenditori. Si può affermare dunque che ogni regione vive con autonomia una propria stagione jazzistica. Un tempo chi voleva ascoltare musica era costretto ad affrontare un viaggio verso l'Umbria, verso Nizza, verso Montreux: ora il jazz arriva nelle piazze di tutta Italia, il jazz all'angolo di casa tua. In Piemonte quest'anno si fanno le cose alla grande. Due le rassegne in primo piano, quella di Aosta e quella di Torino. Cinque i concerti aostani, con in cartellone otto complessi. E' un programma intenso, curato da Ennio Bassi con la collaborazione dell'Aics e del Centro Jazz di Torino. I protagonisti della rassegna (che si svolge nell'arco di trenta giorni, tra luglio e agosto) appartengono all'area storica del jazz (Mulligan, Hancock, Davis. Konitz, Williams). Accanto a essi, alcuni italiani «eccellenti., (la band di Basso, il quintetto di Tommaso) e tanti freelance. Un outsider come Dave Pike. il grande vibrafonista, sarà la sorpresa del festival. Pike è il classico jazzman d'altri tempi. tutto impegnato a fare musica e a non curare le pubbliche realazioni. E' stato il maestro di Bobby Hutcherson, ha suonato con Bill Evans ma è (finalmente) solo ora che si trova (almeno in Italia) al centro di un cartellone internazionale. Questo il calendario: 8 luglio: apre il concerto (che si svolge all'Arena) la big band di Asti diretta da Gianni Basso. Si tratta dell'unica grossa formazione che in Italia abbia raggiunto una certa solidità nel repertorio e nell'attività. Come si sa, una big band (diciotto elementi) assume costi esorbitanti e non e facile ottenere ingaggio proprio per questo motivo. Ma Basso & C. lavorano tutto l'anno e sono apprezzati un po' ovunque in Italia. Ad Aosta avranno l'ingrato compito di rompere il ghiaccio dell'inaugurazione aprendo la strada a Tony Williams e al suo quintetto. Quintetto di superstar con in primo, piano un Wallace Roney trombettista d'assalto assecondato dalla batteria del leader, dal pianoforte di Mulgrew Miller, dal basso di Ron Carter e dal sax di Donald Harrison. Il giorno dopo ascolteremo Dave Pike in quartetto e subito dopo la risorta big band di Oerry Mulligan. un jazzman popolare per il sassofono baritono e noto per l'intelligenza delle partiture. Domenica 10 luglio ecco il gruppo di Giovanni Tommaso (il miglior jazzista italiano senza alcun dubbio) e subito dopo il quartetto di Herbie Hancock. L'accostamento dei due complessi appare esemplare essendo entrambi impegnati in quella indagine che fonde vari stili contemporanei alla ricerca di nuove soluzioni. Con Tommaso ascolteremo: Flavio Boltro. Paolo Fresu. Danilo Rea e Roberto Gatto. Con Hancock ci saranno Buster Williams, Al Foster e Michael Brecker. Una serata tutta per Miles Davis, il 23 luglio. La sua è un'apparizione rara per l'estate nazionale (Davis suonerà solamente ad Aosta e a Cagliari), un'occasione che porterà ad Aosta un vasto pubblico di appassionati e di curiosi. Lee Konitz per concludere, il 10 agosto. Il grande sassofonista sarà accompagnato da una formazione americana (con Michael Moore. Harold Danko. Al Harewood) per una performance molto attesa. A Torino, «Sere d'estate» alla Pellerina, con un jazz variegato, misto, articolato tra passato e presente. La rassegna si apre (5 luglio) con il violino (elettrico) di Jean-Luc Ponty, l'ex enfant prodige parigino, l'ex discepolo di Coltrane, presto convertito (forse da Frank Zappa) al rock e alla «fusion». Wynton Marsalis. 111. Discepolo e poi rivale (in popolarità) di un Miles Davis. Wynton è da qualche anno il jazzista di cui si parla. Nessun musicista ha visto la propria fotografia pubblicata con tanta ripetitività come Wynton Marsalis. Incide dischi a getto continuo, si impegna anche sul versante «classico», guadagna un mucchio di quattrini, è una star. Le »Sere d'estate» vanno sul sicuro. Per Gillespie (il 13) si ripeterà a Torino il trionfo ottenuto l'anno scorso ad Aosta. Dizzy, avanti negli anni, ha riorganizzato una splendida big band che gli dà spazio per emergere e pause di riposo. La band esegue soprattutto vecchi ma storici arrangiamenti, gli stessi che nel periodo '46/'48 porsero a Gillespie una fama superiore a quella di Charlie Parker. Un minifestival la sera del 18. Saranno di scena la big band di Buck Clayton (da ascoltare questo maestro), un gruppo guidato da Buddy Tate (anche lui fa parte della Storia), e gli «ali stars» di Ruby Braff. Serata forse nostalgica ma anche divertente, istruttiva. L'attualità in cattedra, il 20. con la Gang di Steve Gadd. batterista principe della scena «prò» di New York. Con Gadd ascolteremo Richard Tee. Cornell Dupree, Eddie Gomez. Jazz moderno per tutti i gusti. Jazz anche a Murazzano, nell'Alta Langa. dove da ormai parecchie stagioni, nella metà di luglio (quest'anno il 15) si svolge un concerto di alto livello. L'anno scorso ascoltammo Steve Lacy. Il nuovo progetto propone ora due star internazionali: il nostro Gianni Basso e il grande trombettista americano Harry Edison (quel trombettista che Sinatra prendeva in prestito dall'orchestra di Count Basie quando voleva impreziosire il suono dei propri dischi). Franco Mondin! Herbie Hancock e il suo quartetto il 10 luglio ad Aosta