Ecco il piano della McLaren per vincere tutto

Ecco il piano della McLaren per vincere tutto FORMULA 1 Domenica quinta prova del campionato mondiale a Montreal ma la squadra inglese guarda già al futuro Ecco il piano della McLaren per vincere tutto Nei programmi (concordati con l'Honda) il record stagionale di successi e di pole position - Assalto anche ad Indianapolis Alla base dei risultati il metodo nella preparazione - Quasi pronta la nuova vettura con motore aspirato per il 1989 di CRISTIANO CHIAVEGATO I giapponesi si nascondono dietro ad un «no comment», limitandosi a dire che «non sono interessati, normalmente, all'acquisto di piccole aziende». La McLaren smentisce. Eppure nell'ambiente della Formula 1 si sussurra con sempre maggiore vigore che l'Honda ha rilevato la maggioranza della scuderia inglese. Voci a parte, ci sono tanti piccoli segni, non ultimo quello riguardante la denominazione ufficiale del team che sino allo scorso anno si chiamava Marlboro-McLaren-Honda ed ora è stato iscritto al campionato come Honda Marlboro McLaren. II proprietario, l'uomo d'affari saudita Mansour Ojjeh (che non è uno sceicco come piacerebbe ad un certo tipo di letteratura) avrebbe venduto uriù. buona quota alla grande casa automobilistica, mentre una piccola percentuale sarebbe rimasta nelle mani di Alain Prost che probabilmente negli anni scorsi si è fatto pagare parte dei proibitivi ingaggi in azioni. Ma queste comunque sono solo disquisizioni, particolari, anche se l'intervento diretto della Honda darebbe una giustificazione più valida all'impegno dei giapponesi. Resta il fatto che la McLaren vuole sbara¬ gliare il campo, annientare i rivali, diventare non solo la Ferrari degli anni '80 e '90, ma la superpotenza del futuro, la depositaria dello sport automobilistico ai più alti livelli. Alla base dei risultati della squadra che ha vinto tre mondiali negli ultimi anni, due con Prost ed uno con Lauda, e che ha dominato le prime tre gare della stagione, sta il metodo di lavoro, l'organizzazione. A dare questa mentalità alla McLaren non sono stati gli uomini dell'Honda, arrivati solo nel 1988 per fornire i motori. Il «cervello» è Ron Dennis, il manager, ex meccanico, personaggio antipatico e pignolo ma sicuramente vincente. Un «capo» che ha avuto il coraggio di designare un uomo solo per la pulizia delle vetture che debbono sempre essere perfette, lucenti. Ron Dennis ha certamente un piano per il futuro, concordato con l'Honda. Una programmazione precisa che prevede tutto, passo per passo. Con la supervisione tecnica di Gordon Murray, Dennis ha affidato il lavoro a compartimenti diversi che si occupano dei vari progetti. Ha fatto disegnare da un tecnico (Nichols) la nuova vettura turbo di quest'anno, ha fatto preparare quella con motore aspirato all'altro ingegnere, Oatley. E si dice che la monoposto sia già quasi pronta per andare in pista. «Vinceremo tutte le gare della stagione», aveva dichiarato Ron Dennis prima dell'inizio del campionato E sinora ha mantenuto le promesse. Anzi, a quanto pare è stato diabolico. Il piano prevederebbe una equa divisione di successi per 1 due piloti, Prost e Senna, lasciando però al francese la conquista del terzo titolo mondiale ed al brasiliano, per ora, il tentativo di stabilire un nuovo primato di pole position. Proprio per non lasciare nulla agli avversari. Ma non basta. La pianificazione comprende anche la conquista dell'America, mercato importantissimo per l'Honda. La corsa più famosa degli Usa è certamente la «500 miglia ai Indianapolis». E dunque ecco il programma per vincere ad Indy, magari già, il prossimo anno, al massimo nel 1990. Un motore otto cilindri di 2600 ce turbo, una vettura speciale. Ed anche un manager (si parla di Peter Warr, strappato alla Lotus) solo con questo compito. E poi chissà. Certo è che la McLaren non lascia nulla al caso. Mentre Prost e Senna si divertono a doppiare la Ferrari, in Giappone, a Suzuka, la pista privata della Honda il romano Emanuele Pirro timbra regolarmente il cartellino: a date ed ora¬ ri prefissati, continua a collaudare il materiale da impiegare nel futuro, vicino e lontano. Dai circuiti, con trasmissioni via -atellite, i computer giapponesi trasmettono senza interruzioni milioni di cifre. Tutto viene analizzato, provato, controllato. Le modifiche sulle vetture subiscono test quasi in tempo reale con tutti gli ultimi aggiornamenti. Si dice che. fra gli altri, anche Mercedes e Bmw siano pronte a ritentare l'avventura in Formula 1. spince da precise esigenze di mercato. Ma la lotta sarà comunque titanica, difficile. Solo impostando un programma a lunga scadenza, trovando tecnici preparati ed esperti, magari scegliendo soluzioni ancora più innovative, sarà possibile spezzare l'egemonia della McLaren. Non è escluso che la Ferrari, compiendo un mezzo miracolo, riesca forse a vincere qualche gare, con un po' di fortuna. Non è impossibile che questo avvenga anche domenica prossima a Montreal, sulla pista dedicata a Gilles Villenueve nell'isola di Notre Dame, alla ripresa del campionato con la disputa dellq uinta prova stagionale. Ma episodi sporadici non impediranno alla squadra anglogiapponese di continuare nella sua espansione. SCUDERIA McLAREN-HONDA Mansour Ojjeh Direttore proprietario Honda Fornitore motori Ron DennisUgg Direttore general» I ~» | Alain Prost Azionisti Osamu Goto Ingegnere Capo Staff tècnici motoristi Honda Steve Nichols Ingegnere Gordon Murray [ Direttore tecnico Jo Ramìrez Direttore sportivo Neil Trundell Capo meccanico Tim Wright Prove Giappone j Emmanuele Pirro Collaudatore Neil Oatley Ingegnere (vetture Prost) Vettura McLaren-Honda (Ayrton Senna) 2 equlpes di meccanici Vettura McLaren-Honda (Alain Prosi) Fornitori tecnici Goodyeer-Shell-Tag Heuer-Hercules Sponsor Hugo Boss Martboro Ecco l'organigramma completo della scuderia Honda-McLaren

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