Lefebvre: l'anticristo è a Roma

Lefebvre: l'anticristo è a Roma Oggi il capo della comunità di Econe ordina quattro vescovi, rottura inevitabile Lefebvre: l'anticristo è a Roma Migliaia di persone radunate sotto un tendone grande come un campo di calcio • Sguardi accesi, canti gregoriani - II monsignore: «Sono costretto a farlo per tramandare una Chiesa non adultera» -1 suoi seguaci: «Siamo in stato di necessità, non vi può essere né scisma né scomunica» DAL NOSTRO INVIATO ECONE (Svizzera) — O provvede un temporale da tregenda, visti i nuvoloni che si abbassano sul Vallese, oppure monsignor Marcel Lefebvre non lo ferma più nessuno. Questa mattina alle 9, davanti al seminario della Fraternità di Pio X, sotto il bianco tendone grande quanto un campo da calcio, si celebra lo scisma. Non è servito l'appello di Giovanni Paolo II. E neppure la telefonala dell'ex cardinale di Genova Giuseppe Siri. E non bastano i fedeli osservanti, convocati da due giorni nella cattedrale di Sion, in preghiera, dal preoccupato vescovo Henry Schwery. Monsignore ordinerà quattro vescovi e va incontro alla scomunica con un sorriso che sfida. Ed è apparso cosi, ieri mattina, ai 6 mila che si son radunati per la consacrazione di 16 nuovi sacerdoti. E' stata la prova generale del tradizionalismo che non teme scomuniche. -La traditone non è folklore — ha ammonito Lefebvre dal trono in velluto rosso — non è un gioco! Noi lottiamo insieme perché il liberalismo, gli errori del liberalismo, non continuino ad inquinare la dottrina». Attorno sguardi presi, i canti gregoriani, figure e scene da film di Bufiuel. Lo scisma è in arrivo, ma qui l'aria, il clima — nonostante le nuvole minacciose — è a mezzo tra l'euforia e la sagra paesana. Persino l'odor di salsicce. Ma davanti a Monsignore, ascoltando la sua voce dagli amplificatori, la tensione paralizza i fedelissimi. Quando inizia l'omelia, i 17 sacerdoti che confessano tra i prati s'interrompono. Lefebvre anticipa quel che dirà oggi: « Voi siete cattolici e avete un dovere — e su questa parola alza il tono —. Il dovere di disobbedire se cercheranno di farvi accettare il'principio della libertà religiosa». A s"ua'dffesa — e oggi lo ribadirà — ha citato proprio Paolo VI, che pure l'aveva sospeso: «Lo stesso Paolo VI ha riconosciuto che Satana aveva cominciato la distruzione della Chiesa, però Paolo VI non aveva visto die le radici del male erano proprio nel Concilio Vaticano IU. Con una .dichiarazione pubblica» fatta in serata. Lefebvre afferma di sentirsi costretto a ordinare quei vescovi -per tramandare una Chiesa cattolica non adultera, che oggi è invasa nel suo sacerdozio e fino ai gradi più alti dallo spirito modernista». Le consacrazioni di oggi, afferma il monsignore, «saranno non lecite — afferma Lefebvre — date le circostanze storiche, poiché a volte è necessario abbandonare la legalità per restare nel giusto». 'Non è assolutamente in uno spirito di rottura o di scisma — ha aggiunto — che porteremo a compimento le ordinazioni episcopali, ma per venire in aiuto della Chiesa, che senza dubbio si trova nella situazione più dolorosa della sua storia». E lo scisma che incombe? -Smettetela di fare terrorismo con questa parola — interviene don Rafael Navas, 35 anni, colombiano —. Noi agiamo in stato di necessità! Vedrete: non ci sarà né scisma né scomunica!». Teorico di questa labile eventualità si rivela Richard Williamson, 48 anni, londinese. Asciutto come un'acciuga, in ottimo italiano si presenta cosi: «Sarò ti primo ad esser nominato vescovo. Il diritto canonico, articoli 1324 e 132S dice che in stato dì necessità non può esistere scisma. E poi non è nemmeno sicuro che il Papa, la cui autorità riconosciamo, lo proclamerà. Da un sacerdote che gli è stato vicino nel suo recente viaggio in Austria abbiamo saputo che Giovanni Paolo II parla di noi invitando alla "moderazione e alla clemenza"...». A poche ore dalla nomina a vescovo Richard Williamson — con Bernard Tissier de Mallerais, 43 anni, francese. Alfonso De Gallareta, 31 anni, spagnolo, Bernardo Fellay, 30 anni, svizzero — dice di non provar nulla di particolare. Per Lefebvre — come aveva scritto in una sua lettera, come ripeterà oggi — nella Città del Vaticano ormai c'è l'Anti-Cristo. Sempre Williamson traduce in gelide e pesanti accuse. Parla di -unità attuale della chiesa come unità framassonica. La framassoneria è potentissima, miei cari signori, anche se è riuscita a far credere di essere una burletta. Tra gli Anni 50 e gli Anni 60 ben 123 prelati di Curia si son fatti massoni. E' cosi che la Chiesa di Roma è dominata da massoni». Oggi saranno più dei 6 mila di ieri. La Fraternità ha mobilitato tutte le forze. Per Monsignore — almeno questa è la sua definizione — quella di oggi è la sua giornata più bella ed ultima. Con la nomina dei quattro vescovi, a 83 anni ben portati si appresta a passar la ma¬ no. -Monsignore è anziano, e Roma non lo ascolta più come una volta — dice Franz Schmidberger. superiore generale della "Casa generalizia" di Rickenbach —. Ecco i/ perché delle quattro nomine, che peraltro avvengono nel rispetto dell'autorità romana. Le nomine assicurano continuità». -Habetis mandatum apostolicum?», avete il mandato apostolico, domanderà Lefebvre ai quattro. Secondo il rito dovrebbero rispondere -habemus». e poi leggerlo. Ma questo mandato non esiste. L'Abbé Jean Marc Roulleau distribuisce gli accrediti ai quasi 300 giornalisti saliti quassù. Sorride a tutti, gentilissimo. Tranne ad Anna Maria Guadagni, inviato de l'Unità che resta senza accredito: -Capirà — è la sua scomunica — noi e voi siamo troppo distanti...». Giovanni Cerniti

Luoghi citati: Austria, Città Del Vaticano, Genova, Roma, Svizzera