Più agile il governo dei Papa

Più agile il governo dei Papa Emanata ieri la riforma della Curia in vigore dal 1° marzo '89 Più agile il governo dei Papa Maggiori poteri al Segretario di Stato - Le dispense dal celibato passano dall'ex Sant'Uffizio alla Congregazione per il clero • Nasce un ufficio per i dipendenti del Vaticano - Più controlli sullo Ior CITTA' DEL VATICANO — Una riforma piccola nella forma, grande nella sostanza: Giovanni Paolo n ha emanato ieri la Costituzione Apostolica 'Postar Bonus* sulla Curia Romana, il primo tentativo di riforma dai tempi della ben più ampia «Regimini Ecclesiae* di Paolo VI. Ma se sono poche le modifiche strutturali contenute nel documento (compresi maggiori controlli sullo Ior) che andrà in vigore dal 1° marzo 1989, è importante il senso che traspare dagli spostamenti di competenze. Giovanni Paolo II vuole una Curia più agile, uno strumento da poter usare in maniera più diretta, e in grado di esercitare un controllo più capillare e continuo sulle Chiese locali, spesso sorgente di problemi e iniziative preoccupanti sul piano teologico o disciplinare. In sintesi è questo il motivo di fondo — insieme con un'accentuata preoccupazione pastorale — delle 111 pagine, suddivise in 193 articoli della «Pastor Bonus*, firmata da Papa Wojtyla al termine di una gestazione durata circa sedici anni. Fra le novità più evidenti c'è l'inizio di una timida forma di controllo sull'Istituto per le Opere di Religione (Ior) da parte dei 15 cardinali che si occupano due volte all'anno dei bilanci vaticani. •Pur non essendo parte della Curia — ha dichiarato il card. Sebastiano Saggio — lo Ior è nominato nella riforma perché collocandovelo si è voluto dargli una cittadinansa più qualificata, dopo le tante polemiche che lo hanno investito. Ma è solo un accenno: non abbiamo voluto canonizzarlo*. La banca vaticana sta comunque preparando una revisione delle proprie norme istitutive: mE' previsto che nella nuova formulazione — ha detto il card. Castillo Lara — sarà indicato un apposito organo di controllo per lo Ior*. La nuova piramide del potere vaticano vede di fianco al Papa una Segreteria di Stato accresciuta di potere, e divisa in prima e seconda sezione. In termini «civili», anche se non adeguati, si può parlare del Segretario di Stato come di un primo ministro, affiancato dal Sostituto (a capo della prima sezione, il ministero degli Interni) e del Segretario della seconda sezione (ministero degli Esteri). E' scomparso, trasformato in seconda sezione, il «Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa». Più potere anche per la Congregazione della Dottrina della Fede (ex Sant'Uffizio), che avrà compiti di coordinamento e indirizzo in materia dottrinaria sia sugli altri ministeri che sulle Chiese locali, anche se ha dovuto cedere alla Congregazione per il Clero la facoltà dì concedere le dispense dal celibato. Non solo: potrà approvare o meno tutte le dichiarazioni e documenti, in particolare quelli di carattere ecumenico, che abbiano attinenza con la Fede. 'Sottoporre prima della pubblicazione i testi all'ex Sant'Uffizio — ha detto il card. Baggio — non significa perdere autonomia. E'un'applicazione del principio della collaborazione fra i dicasteri*. La preoccupazione dominante riguarda il rapporto fra il centro e la periferia della Chiesa. 'Non solo è impensabile che la Curia Romana ostacoli, oppure condi¬ zioni a mo' di diaframma i rapporti e i contatti personali fra i vescovi e il Romano Pontefice, ma invece essa stessa è, dette essere sempre maggiormente ministro di comunione e di partecipazione alle sollecitudini ecclesiali», ha, detto il Papa ieri. Cosl-jle «visite ad limina», che i vescovi di tutto il mondo devono compiere ogni cinque anni al Papa, sono state allargate a tutti i ministeri della Curia. E sei mesi prima di venire i vescovi dovranno inviare una relazione sullo stato della loro diocesi, che verrà vagliata da una commissione apposita. La Congregazione per i vescovi sta stilando un manuale. Inoltre la Commissione che interpretava il diritto canonico è stata trasformata in «Pontificio Consiglio dell'interpretazione dei testi legislativi»: una sorta di Corte Costituzionale, cui spetterà il potere di far decadere leggi e regolamenti emanati da qualunque autorità ecclesiastica diversa dal Papa, comprese le Conferenze Episcopali, se non conformi alle leggi universali della Chiesa. 'Il Romano Pontefice — ha ricordato il Papa — non può omettere di intervenire ogniqualvolta gravi motivi lo richiedano per la tutela dell'unità nella fede, nella carità, nella disciplina*. A mitigare quella che potrebbe sembrare un'eccessiva nostalgia di centralizzazione, c'è però il consiglio di chiedere il parere delle Conferenze Episcopali quando si elaborano in Curia documenti rilevanti. La razionalizzazione di organismi compositi e dai nomi differenti è stata uno dei criteri prevalenti. Cosi commissioni e segretariati (a quello per i non credenti il testo dedica dieci righe in tutto!) sono divenuti Consigli, mentre due Congregazioni — Sacramenti e Culto divino — sono state riunite in un solo corpo. Due nuovi enti hanno visto la luce ieri: la «Pontificia Commissione per la conservazione del patrimonio artistico e storico», e .'«Ufficio Lavoro Sede Apostolica» (Ulsa), che soddisfa una richiesta dei dipendenti vaticani, desiderosi di avere una controparte ben definita per le loro rivendicazioni. La creazione dell'Ulsa è però accompagnata da raccomandazioni e da un'appendice in cui si spiega che è un privilegio collaborare con il Papa, un servizio da compiere come «un solo cuore e un'anima sola*, con «spirito di parsimonia*. Si accenna alla 'Scarsità dei mezzi economici* a disposizione, e si raccomanda -né conflittualità a oltranza, né lotta di classe*. Marco Tosatti Papa Wojtyla, di Levine (Copyright N.Y. Review of Books. Ilpa e per l'Italia .La Stampa*)

Persone citate: Baggio, Castillo Lara, Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii, Levine, Marco Tosatti Papa, Paolo Vi, Papa Wojtyla, Pastor

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Italia