Conferme e novità di Paolo Mieli
Conferme e novità Conferme e novità ROMA — Ad un mese dal voto amministrativo parziale del 29 maggio, i risultati delle elezioni in Friuli-Venezia Giulia e in Valle d'Aosta confermano le due tendenze principali; quella del riequilibrio a sinistra tra psi che avanza e pei che decresce (sorpassato, sia pure di poco, in Friuli): e quella della forte ripresa democristiana. Ma, ammesso che i dati attuali siano comparabili a quelli di trenta giorni fa e tutti e due a quelli delle politiche del 1987, c'è da registrare qualche segnale nuovo. Innanzitutto, a fronte di un ennesimo successo socialista, il crollo comunista, che pur si è verificato, è stato più contenuto. Gli stessi comunisti hanno più volte ricordato come in questo tipo di elezioni giochino fattori locali e, dunque, sarebbe probabilmente eccessivo attribuire il merito dell'evitata catastrofe ad Achille Cicchetto che. in dura contrapposizione a Ciriaco De Mita e strizzando l'occhio a Dettino Craxi, ha giocato la prima carta da neosegrctario proprio in queste due regioni settentrionali. Ma e possibile che l'insolito e, a tratti, spregiudicato dinamismo mostrato dal gruppo dirigente del pei nell'operazione che ha condotto al ricambiò al vertice, abbia convinto fasce di elettori incerti a non considerare il partito come una nave che sta colando a picco e a restare sul ponte facendo il possibile per mantenerla a galla. In secondo luogo, nel centro, al buon risultato della de (De Mita può anche rallegrarsi del mancato successo complessivo della sinistra) non ha corrisposto, com'era accaduto il 29 maggio, una eguale gratificazione per i tre partiti laici. Si conferma dunque la tendenza per cui l'elettorato sta premiando i due maggiori contraenti dell'alleanza di governo (quel psi e quella de che da anni sono anche i poli del principale conflitto politico), ma viene introdotto un elemento che potrebbe ingenerare nervosismo tra socialdemocratici, repubblicani e liberali, i quali questa volta non hanno granché beneficiato dei ruoli che si sono rispettivamente assunti nella coalizione che guida il Paese. Terza novità, peraltro già intuibile da quel che era accaduto il mese scorso in alcune città come Catania, è stata la discreta affermazione dell'area radicale ed eco¬ logista che sta diventando una componente non trascurabile della sinistra. Per quel che riguarda i Verdi non è un risultato inatteso, piuttosto la conferma di un trend non solo italiano. Più interessante invece che il partito di Marco Pannella. nonostante si sia recentemente sganciato da quello di Craxi e non si sia presentato dietro le bandiere tradizionali del vecchio pr, abbia raccolto una discreta messe. Quarto ed ultimo elemento da tenere in adeguata considerazione e stato la caduta frenata del movimento sociale. Sotto la guida di Gianfranco Fini l'estrema destra non riesce a mantenere le quote che aveva all'epoca di Almirantc. Ma stavolta le cose sono andate leggermente meglio che un mese fa. Il voto in regioni di frontiera e molto particolare e sarebbe improprio decretare sulla base di quel che è accaduto in Friuli che il msi è in ripresa. Ma qualche segnale in questa direzione c'è e va registrato. Paolo Mieli
Persone citate: Achille Cicchetto, Ciriaco De Mita, Craxi, De Mita, Gianfranco Fini, Marco Pannella
Luoghi citati: Catania, Friuli, Quarto, Roma, Valle D'aosta, Venezia Giulia
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