«La siccità? Colpa nostra» di Giancarlo Masini

«La siccità? Colpa nostra» La Nasa conferma che l'effetto serra è causato dall'inquinamento «La siccità? Colpa nostra» Un rapporto al Senato dice per la prima volta che l'aumento della temperatura globale terrestre è provocato dall'uomo -1 primi cinque mesi del 1988 i più caldi degli ultimi 130 anni NOSTRO SERVIZIO SAN FRANCISCO — Il nostro pianeta si sta riscaldando ma non a causa di fenomeni naturali. Responsabile dell'aumento della temperatura globale della Terra è l'inquinamento. In particolare, l'uso sempre più vasto dei combustibili fossili come il carbone, il petrolio, 11 metano e la conseguente immissione massiccia di anidride carbonica nell'atmosfera insieme ad altri gas artificiali hanno determinato quello che può essere considerato l'inizio del temuto «effetto serra*. Bisogna bloccare o comunque limitare al massimo l'Immissione nell'aria degli inquinanti termici, se non si vuole che la situazione peggiori e diventi disastrosa. Nei primi cinque mesi di quest'anno l'escursione termica registrata a livello planetario è superiore a quelle corrispondenti agli stessi periodi stagionali misurate negli ultimi 130 anni, cioè dal momento in cui iniziarono 1 rilievi sistematici. Ecco, in sintesi, la terribile denuncia che uno dei maggiori esperti mondiali dei problemi climatici, James E. Hansen della Nasa, ha fatto ieri senza mezzi termini al Congresso americano rispondendo alle domande del comitato senatoriale che si occupa delle questioni dell'energia e delle risorse naturali. Fino ad ora gli scienziati erano stati estremamente cauti nell'attribuire alle azioni umane gli aumenti della temperatura alla suIierficie della Terra, ma ieri Hansen ha dichiarato di essere sicuro al 99% che le variazioni termiche registrate non sono causate da fenomeni naturali bensì dall'aumento della quantità di anidride carbonica nell'atmosfera e degli altri gas inquinanti. v «Cerio — ha dichiarato Hansen rispondendo alle domande dei giornalisti dopo la sua deposizione in Senato — non esiste un numero ma- gico che segni l'inizio del cambiamento del clima, ma ormai abbiamo una forte evidenza che l'effetto serra è qui*. Con questo termine gli scienziati indicano il fenomeno per il quale la radiazione termica del Sole passa attraverso l'atmosfera terrestre e vi rimane intrappolata, come avviene nelle serre botaniche dove i pannelli trasparenti che compongono il tetto e le pareti lasciano passare i raggi solari e impediscono che il calore si disperda all'esterno. La natura ci offre proprio nel nostro Sistema Solare un terribile esempio di «effetto serra»: quello del pianeta'Véhere, la cui atmosfera con 11 suo alto contenuto di anidride carbonica intrappola la radiazione solare in modo tale che alla super¬ ficie venusiana la temperatura è di circa 400 gradi centigradi. Se si considera che l'acqua bolle a 100 gradi si capisce immediatamente che tipo d'inferno è il suolo del pianeta. Le testimonianze di Hansen (che dirige l'istituto di Manhattan per gli studi spaziali) e degli altri suoi colleghi hanno provocato il più vivo allarme anche nell'opinione pubblica. Da mesi Infatti gli Stati Sud-orientali e medio-occidentali della Confederazione americana stanno soffrendo una siccità quale non si ricordava a memoria d'uomo: molte colture agricole sono rovinate; In seguito all'abbassamento del livello delle acque è diventata difficile perfino la navigazione sui grandi fiumi come il Mississippi, mentre sono l state bloccate varie centrali idroelettriche. Il fenomeno sta già provocando un aumento dei prezzi dei generi alimentari. Non tutti gli scienziati sono d'accordo con le drastiche dichiarazioni di Hansen in quanto non c'è modo di stabilire con esattezza che un'ondata di calore dipende esattamente da un fatto specifico. Comunque, anche questi studiosi sono d'accordo sui modelli matematici che collegano l'aumento della percentuale dell'anidride carbonica nell'atmosfera dall'Inizio del secolo ad oggi con gli incrementi termici. Secondo tali modèlli, fra il 2025 è' 11 2050 (continuando l'attuale tendenza di aumento delle quantità di anidride carbonica nell'aria) si avranno in¬ crementi termici di svariati gradi. L'aumento della temperatura potrà raggiungere 7-10 gradi centigradi alle latitudini più alte e 2-3 gradi nelle zone equatoriali. Se tutto ciò avverrà, per il suolo terrestre, per i suoi abitanti sarà un disastro: lo scioglimento di una parte dei ghiacci polari potrà causare l'aumento del livello degli oceani e dei mari fino a sommergere o a rendere inabitabili non poche città nel mondo. Nello stesso tempo la siccità sarà tale da ridurre drasticamente i livelli delle acque interne, Secondo i dati che ha fornito Hansen, la temperatura media della Terra è aumentata di mezzo grado rispetto a quella che venne registrata fra la fine del 1800 e l'inizio di questo secolo. Hansen e i suoi colleghi ritengono che il 1988 risulterà uno degli anni più caldi degli ultimi periodi. Un altro studioso, Syukuro Manabe, del laboratorio di fluidodinamica geofisica dell'agenzia federale che si occupa dei problemi oceanici-atmosferici, ha rilevato che il precoce scioglimento delle nevi registrato negli ultimi anni fornisce un'ulteriore dimostrazione delle affermazioni di Hansen. Di fronte a queste allarmanti denunce del mondo scientifico, il comitato senatoriale americano per l'energia e le risorse naturali prenderà una serie di iniziative a livello nazionale e internazionale per cercare un rimedio. Quali potranno essere le azioni di rimedio? Non è facile da dire. C'è chi pensa a sistemi certamente costosi e non facili di riciclaggio dell'anidride carbonica, impedendone l'immissione nell'aria; chi sostiene un ritorno massiccio all'energia nucleare. Un fatto appare certo: i rimedi possibili non potranno essere attuati se non a prezzo di sacrifici e di Intese intemazionali. Giancarlo Masini

Persone citate: Hansen, James E. Hansen, Manabe

Luoghi citati: San Francisco