Da sette anni scorie in un bosco di Anzio

Da sette anni scorie in un bosco di Anzio Da sette anni scorie in un bosco di Anzio Il ministro Lattanzio ha deciso che la ditta responsabile dovrà assumersi l'onere della rimozione ROMA — Il ministro della Protezione Civile Lattanzio (rispondendo a un'interrogazione parlamentare dei deputati Picchetti e Ciocci su 632 fusti di residui farmaceutici che giacciono dal 1981 nel bosco di Cavallo Morto nei pressi di Anzio, vincolato come uno degli ultimi esempi di macchia mediterranea) ha deciso che la ditta farmaceutica. Recordati, rea di aver abusivamente abbandonato i fusti, 'dovrà assumersi l'onere della rimozione' mentre il Comune dovrà bonificare il terreno. Dopo che il Comune si era costituito parte civile, gli esami avevano subito dimostrato la tossicità del contenuto dei fusti e si era anche deciso come smaltirlo. Ma tutto si fermava di fronte al problema insormontabile di chi avrebbe pagato il trasporto dei fusti (e forse anche lo smaltimento). Risultato: a tutt'oggi i fusti incriminati giacciono nel bosco, con il Comune che anno dopo anno provvede, a sue spese, a restaurarli contro l'usura del tempo. Un caso analogo a quello della Zanoobia, la nave carica di rifiuti industriali che dopo l'odissea durata un anno, aspetta ancora di essere scaricata nel porto di Genova. La commissione straordinaria istituita presso la Prote¬ zione Civile, riunita mercoledì e giovedì, non ha ancora deciso a quale delle nove società che hanno risposto alla gara, affidare l'incarico di trasportare e smaltire il contenuto degli 11.800 bidoni. Intanto il ministro dell'Ambiente Giorgio Ruffolo ha illustrato ieri in Consiglio dei ministri i punti del progetto di legge (che potrebbe anche essere un decreto) per far fronte all'emergenza dei rifiuti industriali. Le imprese dovranno realizzare impianti di smaltimento direttamente connessi coi loro cicli produttivi m. g. b. '

Persone citate: Ciocci, Giorgio Ruffolo

Luoghi citati: Anzio, Genova, Roma