Due giorni senza quotidiani

Due giorni senza quotidiani Rotte le trattative per il rinnovo del contratto dei giornalisti Due giorni senza quotidiani ROMA — Domani e dopodomani i quotidiani non saranno in edicola e per oggi è previsto anche il black-out totale dell'informazione radiotelevisiva, con una sola eccezione: la telecronaca della partita Italia-Urss. che andrà regolarmente in onda questa sera. La Federazione nazionale della stampa ha proclamato 48 ore di sciopero a partire da questa mattina, dopo l'improvvisa rottura, ieri sera, delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro. E' andata a vuoto anche la mediazione tentata dal ministro del Lavoro Rino Formica. La Federazione degli editori (Fieg) ha accettato solo in parte la sua proposta: d'accordo sull'aumento di 500 mila lire lorde nel triennio per il redattore ordinario, ha però respinto la modifica dell'indennità redazionale che sarebbe stata sostituita da una «quattordicesima mensilità». •La decisione degli editori — afferma la Fnsi — di ri¬ fiutare la proposta di mediazione del ministro del Lavoro sulla parte economica, accettata con difficoltà ma con senso di responsabilità da parte dei giornalisti, ha impedito ancora una volta che si potesse arrivare alla fase conclusiva della vertenza contrattuale. L'indisponibilità degli editori ha anche impedito di procedere al confronto sulla parte normativa della piattaforma-. «Due giorni di discussione — prosegue il comunicato — non sono serviti a far recedere la Fieg dal suo atteggiamento, a convincerla a prendere atto dello sforzo fatto dai giornalisti. Il no è stato detto non tanto alla categoria quanto al governo. L'arroganza dei rappresentanti delle proprietà editoriali, infatti, colpisce lo sforzo e l'opera paziente del ministro del Lavoro per comporre un conflitto die ha riflessi gravi sul Paese-. La commissione contratto della Fnsi ha quindi deciso di «affidare» alla giunta un pacchetto di dieci giornate di sciopero: quello di oggi e domani può essere, dunque, solo l'inizio di una recrudescenza del contrasto. Un duro confronto che coinvolge anche i giornalisti della Rai e delle emittenti private che. oltre allo sciopero di oggi, domani si asterranno dalle prestazioni in video e ùi voce. «La decisione di assicurare comunque la telecronaca della partita Italia-Urss — osserva il sindacato giornalisti — fa letta come un atto di sensibilità nei confronti dell'utenza già penalizzata per I' atteggiamento provocatorio c arrogante degli editori-. Secondo la Federazione degli editori, invece, -la nuova rottura delle trattative è avvenuta per una non spiegabile e non spiegata decisione della Fnsi, proprio quando, esseìidosi notevolmente ravvicinate le distanze tra le posizioni delle parti, un accordo appariva finalmente possibile e imminente anche grazie all' opera svolta dal ministro del Lavoro Formica-. • Non è vero — aggiunge la Fieg — che esistesse una proposta di vnediazione del ministro, ma solo un'ipotesi di lavoro tra le tante prospettate dallo stesso ministro e da entrambe le parti prima e dopo la sua formulazione. Quell'ipotesi era stata peraltro, fin dal primo momento, respinta dagli editori perché alerebbe comportato un incremento della retribuzione giornalistica pari al triplo dell'inflazione prevista nel triennio e nessun settore industriale può. ci-identemente, permettersi un tale livello di incremento dei propri costi di lai'oro-. «La verità è che. malgrado le giustificazioni addotte — conclude la nota degli editori —, la Federazione della stampa dimostra di non refere o non potere esprimere alcuna volontà negoziale, abbandonando il tavolo delle trattative ogni qualvolta si profila un accordo e operando un continuo rilancio sulle proprie stesse proposte-. (Ansa-Agi)

Persone citate: Rino Formica

Luoghi citati: Roma