A Roma si attende la perizia sulla Skorpion

A Roma si attende la perizia sulla Skorpion A Roma si attende la perizia sulla Skorpion ROMA — Provengono da Roma l'arsenale e l'archivio delle Brigate rosse scoperti nel covo milanese di via Dogali? E che cosa c'è ancora nella capitale, ritenuta comunque la «centrale operativa, del nuovo terrorismo? A queste domande stanno tentando di rispondere gli inquirenti romani, dopo il vertice svoltosi ieri a Milano. Le perizie disposte sulle armi — che pure interessano, perché sia la Skorpion che gli Sterling potrebbero avere sparato a Roma — non bastano. Magistrati e carabinieri cercano di capire quali siano le nuove strategie e le prossime mosse del partito comunista combattente, che non agisce più per -colonne, come accadeva fino all'inizio degli Anni Ottanta, bensì attraverso un'unica struttura che si sposta lungo la penisola a seconda delle necessità. E proprio una necessità, secondo l'ipotesi degli investigatori, potrebbe aver indotto i terroristi a trasferire una parte dell'arsenale e dell'archivio a Milano. Dopo l'arresto di Antonino Fosso, il brigatista bloccato a gennaio nei dintorni dell'abitazione di De Mita, bisognava abbandonare il covo frequentato dal «Cobra». Quella base era -bruciata», dal momento che i carabinieri erano venuti in possesso delle chiavi trovate addosso a Fosso. Armi e bagagli, quindi, potrebbero aver preso la via di Milano in quell'occasione. E la decisione di affidarli ad un gruppo di incensurati non clandestini poteva offrire qualche garanzia di sicurezza in più. Nel frattempo, però, fra l'arresto di Fosso e la scoperta del covo di via Dogali, c'è stato l'assassinio di Roberto Ruffilli, consumato a Forlì ma pensato e gestito a Roma. Su quest'ultimo punto gli inquirenti hanno pochi dubbi. Ecco dunque che nella capitale devono essere rimaste altre basi e altri militanti, e da Milano potrebbe arrivare qualche nuova traccia per avvicinarvisi. Romani sono del resto gli unici tre arrestati nella retata della scorsa settimana che subito si sono dichiarati prigionieri politici. Franco Galloni. Rossella Lupo e Tiziana Cherubini. Del loro ingresso nella clandestinità gli investigatori si sono accorti solo dopo l'operazione milanese. In queste ore è in corso una sorta di -censimento, fra tutte le persone tenute abitualmente sotto controllo, per verificare se e quanti altri si sono resi irreperibili nelle ultime settimane. Restano infine da acciuffare i «capi storici» delle Br considerati fra gli esecutori dell'omicidio Ruffilli: Giovanni Alimonti. Maria Cappello. Fabio Ravalli. Per quest'ultimo ci sono le impronte digitali rilevate sul «Fiorino» camuffato da pulmino delle Poste utilizzato a Forlì ad accusarlo dell'ultimo delitto brigatista. Fra le tante perquisizioni in corso a Roma, ieri all'alba i carabinieri ne hanno eiieituata una a casa di Silvano Falocco, dirigente della federazione romana di democrazia proletaria. Cinque ufficiali dell'Arma si sono presentati in casa sua alle 6 del mattino, alla ricerca di armi. -Questa notte abbiamo ricevuto una segnalazione, e dobbiamo verificarla-, hanno detto all'insonnolito Falocco. Per quaranticinque minuti hanno rovistato in ogni angolo, senza però trovare nulla di quello che cercavano. Il quartiere dove abita il giovane demoproletario. Torrespaccata. e uno di quelli -caldi., tenuti costantemente sotto controllo da polizia e carabinieri. Da quella zona provengono molti brigatisti della «terza generazione», da Francesco Piccioni a Paolo Cassetta, da Remo Pancelli a Sandro Padula. I deputati di dp hanno protestato per la perquisizione 'Senza mandato dei giudici» in casa di Falocco, definita -una manovra lesa a far apparire dp come una forza contigua alle bande armate-, ed hanno presentato un'interrogazione ai ministri dell'Interno e della Giustizia per conoscerne i motivi. In polemica con ì «perdonisti». invece, la Voce Repubblicana scrive che. come dimostrerebbe l'operazione milanese, -le Br dispongono ancora di una base di reclutamento non irrilevante-, e sono intenzionate a 'riprendere un'astone di proselitismo tornando nelle fabbriche-. gio bja