Pugno di voti per Jaruzelski

Pugno di voti per Jaruzelski Le amministrative in Polonia: affluenza al minimo storico Pugno di voti per Jaruzelski Alle urne il 56% dei 26 milioni di elettori • Walesa aveva invitato la popolazione «a andare per fanghi» Il generale Jaruzelski non ha proprio fortuna con le elezioni. Continua a promettere, almeno sulla carta, concessioni ancora vietate in altri regimi dell'orbita comunista con il lancio di ami ed esche nella speranza di pescare ampi consensi, eppure quando tira su le reti il bottino resta sconsolatamente magro, decresce anzi a vista d'occhio. Era già successo In occasione del referendum sulle riforme economico-politiche del 27 novembre, bocciato a sorpresa nonostante l'affluenza alle urne del sessantasette per cento (alle legislative del 1986 la percentuale dei votanti era stata superiore di 11 punti), ora il'voto di impopolarità si è ripetuto, come previsto, nella consultazione amministrativa di domenica. Quasi la metà dei polacchi ha disertato le urne che registrano cosi il minimo storico del¬ l'affluenza per la Polonia comunista, un magro cinquantasei per cento su 26 milioni di elettori chiamati a scegliere 108 mila delegati per i Consigli comunali, provinciali e regionali. A nulla pertanto sono valsi i richiami ufficiali sul modo nuovo di indicare i candidati preferiti, non più imposti dall'alto con l'imprimatur del partito ma designati tramite criteri di maggiore rappresentatività democratica. In passato il primo in lista passava automaticamente, ed era sempre un esponente di provata fede marxista, questa volta invece i tre in lizza per ogni seggio lasciavano spazio a liste alternative pseudoindipendenti, comunque vietate a chiunque fosse in odore di opposizione. Ebbene, i polacchi non hanno abboccato, piuttosto hanno risposto in par¬ te al boicottaggio sollecitato da Solidarnosc, all'invito rivolto da Leon Walesa di mandare a pesca o per funghi.. Ed hanno anche confermato quanto c'era di vero nelle parole pronunciate dal presidente Jaruzelski appena una settimana fa: -Sono finiti i tempi delle vittorie plebiscitarie attorno al 99 per cento.. Sulla base dei risultati finora annunciati, il partito operaio unificato del governo ha vinto il 43 per cento del posti in palio, il 22 per cento è stato assegnato a due formazioni fiancheggiatrici ed il 35 per cento ai non iscritti al partito. Si tratta di cifre immediatamente contestate dal leader degli ex sindacati liberi. .Non intendo citare i dati alternativi in nostro possesso che renderemo noti al momento opportuno — ha detto Walesa — perché non voglio essere sadico nei confronti delle autorità. La verità è che questo tipo di elezioni non risolve niente.. D'altronde lo stesso portavoce governativo Jerzy Urban aveva anticipato l'altro ieri 11 risultato quando ammetteva l'esistenza condizionante del 'malcontento popolare causato dalla situazione economica del Paese nonché dalle preoccupazioni materiali individuali.. E' indubbio che sul voto abbia pesato l'ondata di rigetto verso le istituzioni alimentata dai 16 giorni di scioperi dello scorso mese. Non a caso infatti le uniche manifestazioni di protesta contro la legge elettorale sono state inscenate nei due epicentri simbolo della contestazione operaia, dinanzi ai cancelli delle acciaiere Nowa Huta di Cracovia e davanti ai cantieri navali Lenin di Danzica. Però è anche certo che il regime assorbirà il colpo con l'abituale disinvoltura respingendo l'accusa di aver gestito la compilazione delle candidature al di fuori delle norme democratiche. Da oggi le sue attenzioni sono rivolte altrove, ai colloqui con monsignor Francesco Colasuonno, capo della delegazione vaticana giunta a Varsavia per i negoziati sulla normalizzazione dei rapporti con la Santa Sede, ed alla risposta sulla ferma presa di posizione dell'episcopato che in un comunicato ha ribadito l'urgenza .del ristabilimento del pluralismo sindacale., condizione essenziale per garantire la partecipazione del popolo al miglioramento della -sempre difficile situazione sociale, economica e politica. del Paese. Piero de Garzarolli

Persone citate: Francesco Colasuonno, Jaruzelski, Jerzy Urban, Lenin, Leon Walesa, Piero De Garzarolli, Walesa

Luoghi citati: Cracovia, Danzica, Polonia, Varsavia