«Jaruzelski non s'illuda»

«Jaruzelski non s'illuda» Intervista a Geremek che attacca la «riforma polacca» «Jaruzelski non s'illuda» L'ideologo di Solidarnosc, per la prima volta in Occidente dopo otto anni: «Se è un'operazione cosmetica la rabbia riesploderà» • «Dopo i 16 giorni di sciopero abbiamo scoperto di possedere enormi potenzialità d'attrazione popolare» gli altisonanti proclami di Walesa che prometteva la lotta ad oltranza? -Certo, i nostri sono usciti dai cantieri Lenin a testa bassa, avevano la faccia di chi ha patito una dura disfatta, però quando hanno visto la gente semplice venire loro incontro per abbracciarli ed hanno sentito le campane delle chiese di Danzica suonare a festa, hanno capito di non aver ceduto al ricatto della paura. Hanno rifiutato il denaro per non perdere la libertà e si tratta di una grossa presa di coscienza-, — Il presidente Jaruzelski sta ridisegnando la sua équipe con l'immissione di numerosi personaggi «liberal... Che giudizio dà a questo mutamento di ^otta? -Non cadiamo in facili illusioni, è un'operazione cosmetica, di facciata, meglio attendere alla prova i cosiddetti riformisti che spesso sono portati a diventare intransigenti. Se sceglieranno il compromesso, giù il cappello, altrimenti la rabbia riesploderà. Siamo stanchi di essere presi in giro da riforme inconcludenti, ci dicano piuttosto quello che pensano e vogliono realizzare al di là delle chiacchiere-. — Domenica si vota in Polonia per le elezioni amministrative. E' un test importante per saggiare le intenzioni del regime? -Niente affatto, e la solita farsa di vecchio stampo stalinista. Tre candidati scelti dal partito e nessuno sjmzio all'alternativa dem ocra t iva. Abbiamo lanciato un appello al boicottaggio, prevedo una bassa affluenza alle urne elle spaventa assai la gerarchia comunista adagiala su troppe consultazioni plebiscitarie-. — A metà luglio Gorbaciov effettuerà una visita ufficiale di 10 giorni in Polonia. Perché un soggiorno di lunghezza cosi inusuale? -E' chiaro che limperator,e gira nelle province degli alleati per esportare i meriti della perestroika, però tutto dipenderà dall'esito della prossima conferenza del pcus. In ogni caso i segnali emersi dal vertice di Mosca sono incoraggianti anche per noi. Non resta clic attendere come sempre, però la nostra capacità di sopportazione non sarà infinita-. Piero de Garzarolli DAL NOSTRO INVIATO SAN MARINO — .Mi sembra proprio di sognare, debbo ancora abituarmi al fatto di essere qui, all'estero, come un uomo qualsiasi, ho quasi voglia di gridare: Si, è vero». Ed intanto osserva tutto e tutti con l'aria eccitata, curiosa del bambino al quale hanno finalmente restituito il giocattolo proibito. Lo attendeva da otto anni in un'altalena di speranze mai abbandonate, da quei giorni bui, candii di angoscia, quando la legge marziale del generale Jaruzelski schiacciò l'estate di Solidarnosc serrando la Polonia in una morsa di ferro dalla quale gli era vietato fuggire. Ora il prof. Bronislaw Geremek, consigliere principe di Lech Walesa e massimo ideologo dell'opposizione polacca, approda in Occidente, il primo esponente dei disciolti sindacati liberi al quale le autorità di Varsavia hanno concesso il passaporto. E' un gesto senza dubbio clamoroso, segno dei tempi nuovi con cui il regime intende cancellare le ottusità del passato, un'apertura impensabile fino a qualche mese fa motivata — questa almeno la versione ufficiale — dalla decisione di accogliere l'invito rivolto all'insigne medievalista in occasione del varo della Scuola superiore di studi storici della Repubblica di San Marino. Viaggio che dovrebbe quindi marciare solo entro i binari rigidi dell'ambito accademico: discutere con un centinaio di esperti (Aldo Sehiavone. ex direttore dell'Istituto Gramsci di Roma promotore dell'iniziativa sanmarinese, Valerio Castronovo. Giuseppe Galasso, il tedesco Mommsen. lo spagnolo Jimenez, il francese Dclille, lo svedese Petersen) unicamente il taglio dei seminari di specializzazione post-universitaria che inizieranno qui in autunno per avviare alla ricerca giovani studiosi di ogni Paese. -Figuriamoci se sto zitto-, sbotla Geremek. -A Varsaria non hanno nemmeno tentato di impartirmi qualche racmnandazione. tarilo sapevano che con me non avrebbe attaccato-. Già ih maggio gli era stata promessa l'autoriz7jizione all'espatrio per recarsi negli Stati Uniti a ritirare la laurea «honoris causa» concessa dalla Columbia University. Poi all'ultimo momento, con il biglietto aereo in tasca, arrivò invece l'ordine di disfare le valigie. Giovedì scorso, improvviso, il ..vada pure», la gioia nel comunicarlo a Walesa, le corse da un ufficio all'altro in attesa del timbro definitivo, il visto di cortesia offerto subito dall'ambasciatore italiano Paolo Galli. — Cosa ha provato quando l'aereo si è levato in volo? «Direi la fine del senso di claustrofobia che mi attanaglia dal 1981. Allora andai in Italia per un convegno suite radici cristiane della civiltà europea, venni anche ricevuto in Vaticano da Papa Wojtyla, e fu l'ultima uscita dai confini polacchi. E' terribile sentirsi bloccato in patria, è come essere in prigione-. Un'esperienza che lo storico di lama mondiale ha provato sulla propria pelle innumerevoli volte: -Ormai non conto più le notti trascorse in cella o negli uffici di polizia-. Oggi, conclusa la tappa sul Monte Titano, sarà a Firenze per il con¬ gresso sulla «Città dell'arte» promosso dall'Unesco, il 24 riprenderà la via di casa in compagnia della moglie Hanna. — Professor Geremek, la Polonia sta veramente cambiando? -Per capire la situazione bisogna mettere alcuni puntini sulle i. 116 giorni di sciopero delle scorse settimane insegnano molte cose. Da una parte l'atteggiamento doppio del governo, che ha soffocato con la forza e la repressione le agitazioni operaie scoppiate nelle acciaierie di Nowa Huta, a Cracovia, mentre nei cantieri di Danzica ha adottato la strategia del logoramento e dell'intimidazione. Dall'altra la scoperta, che definirei stupefacente, delle giovani masse pronte ad identificarsi con la piattaforma ideologica di Solidarnosc. Per il potere ora diventerà difficile sottrarsi all'obbligo di aprire il dialogo con la società: noi. invece, sappiamo di possedere enormi potenzialità d'attrazione popolare-. — Ma non è stato un po' inglorioso il modo con cui si era esaurita la protesta visti