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Volantini br in fabbrica dieci arresti a Milano Preso anche un sindacalista (banda armata) Volantini br in fabbrica dieci arresti a Milano Si conoscono soltanto quattro nomi • L'episodio dopo l'omicidio Ruffilli MILANO — Da ieri dieci persone sono rinchiuse nella caserma dei carabinieri di via Moscova: il sospetto è che siano in qualche modo collegate all'ultima azione firmata dalle Br a Milano. Pochi giorni dopo l'assassinio del senatore democristiano Roberto Ruffilli in sei fabbriche dell'hinterland milanese erano stati diffusi 500 volantini uguali a quelli che rivendicavano il delitto. Nell'ambito dell'inchiesta su quell'episodio, i sostituti procuratori Armando Spataro e Ferdinando Pomarici hanno disposto il fermo di n gruppo di «insospettabili». Soltanto quattro nomi sono noti: Bruno Cattoli. 28 anni, milanese, funzionario del Sicet (un sindacato inquilini di matrice cattolica), Francesca Campilongo, Ernesto Brenna, Cinzia Astonieri. La posizione più grave è quella di Cattoli, catturato perché i carabinieri tenevano sotto sorveglianza la Campilongo. che era la sua fidanzata. Cattoli. infatti, ha ricevuto un avviso di reato e un successivo ordine di cattura per «banda armata semplice». Il suo nome sarebbe saltato fuori durante l'inchiesta sui volantini, ma potrebbe essere collegato anche ad altri episodi. Nessuno dei fermati è mai stato coinvolto in inchieste sul terrorismo. I dieci sono stati interrogati per tutto il pomeriggio di ieri e gli interrogatori sono ripresi nella tarda serata. L'Inchiesta in cui sono coinvolti riguarda il blitz delle Br nelle fabbriche Breda. Pirelli, Alfa-Lancia di Arese, Ercole Marelli, Face Standard e Delta Sider. In quell'occasione vennero lanciate le copie del volantino, di sei pagine dattiloscritte, trovato per la prima volta a Napoli alcuni giorni dopo l'attentato al consigliere di De Mita. Due gruppi di brigatisti, in moto e in auto, agirono in contemporanea lanciando i fogli chiusi in grandi buste commerciali gialle al di là dei muri di cinta delle fabbriche.