Primi scioperi in Cina di Andrea Di Robilant

Cory a Roma: le colf sono le nostre eroine L'incontro con i filippini che lavorano in Italia ha aperto la visita della Aquino Cory a Roma: le colf sono le nostre eroine ROMA — «Siete i nuovi eroi delle Filippine». Con queste parole Corazon Aquino ha salutato i 3 mila filippini, quasi tutti domestici, accorsi ieri al Palazzctto dello sport per dare il benvenuto al presidente. E' stato il momento più suggestivo della prima giornata della visita ufficiale del presidente Aquino, giunta a Roma per definire un importante programma di aiuti economici e invogliare l'industria privata italiana a investire nelle Filippine. L'arena del Palazzetto dello sport era bardata di giallo, il colore-simbolo di Corazon Aquino, e la comunità filippina ha intrattenuto l'ospite con musiche e danze in costumi tradizionali. Ma al di là dello sfondo i olkloristico. l'incontro di ieri aveva anche un importante risvolto economico. I lavoratori filippini all'estero sono la principale fonte di valuta straniera per il Paese. In Italia sono poco meno di 100 mila. « Vi siamo grati per il lavoro che svolgete qui in Italia — ha detto il presidente Aquino — perché contribuite a sostenere non' solo le vostre famiglie ma tutta la nasióne filippina». •' ' Il 60 per cento dei lavoratori filippini in Italia sono residenti e pagano i contributi. Uno degli obbiettivi della visita del presidente Aquino è quello di premere sulle autorità italiane per la firma di un accordo bilaterale tra i due Paesi che garantisca loro la pensione. Tomas Concepcion, fondatore e presidente del sindacato filippino che opera in Italia (Fdwu), sostiene che si è ormai prossimi ad un'intesa. La comunità filippina ha anche rivendicato ieri il diritto di inserirsi nell'economia italiana non solo con lavori domestici. -Non vogliamo rimanere delle colf per sempre», ha detto Ophelia Bulanandi, che da sette anni lavora come domestica presso una famiglia del quartiere Parioli. -Io sono insegnante diplomata e lavorerei volentieri in una scuola per bambini filippini, di cui abbiamo sempre più bisogno qui in Italia». La signora Bulanandi ha aggiunto che non è stato facile abituarsi all'idea di essere una domestica. Ma il ministro del Lavoro delle Filippine, Franklin''Urilon, appariva ieri dubbioso sulla possibilità di giungere a risultati concreti nel corso di questa visita. -Abbiamo affrontato il tema con le autorità italiane, ma non mi è sembrato che fossero disposte ad approfondirlo». In compenso il presidente Aquino conta di ottenere da parte del governo italiano l'approvazione definitiva per un programma triennale di aiuti economici pari a 270 milioni di dollari, di cui 180 in crediti a tasso agevolato e 90 a titolo di dono. Corazon Aquino chiede inoltre che lo Stato italiano si faccia garante degli investimenti privati nelle Filippine. Oggi illustrerà ai vertici della Confindustria alcuni settori dell'economia filippina verso i quali spera di attirare capitali italiani. «.Abbiamo individuato 39 settori prioritari, dall'elettronica al caucciù, dai gamberi alle alghe marittime, dove pensiamo die il settore privato italiano potrebbe investire fino a un miliardo di dollari», ha dichiarato il ministro del Commercio José Concepcion. -Attualmente l'Italia importa, beni dalle Filippine per soli 38 milioni di dollari. E' molto poco rispetto ai 180 milioni spesi in Thailandia, i 190 in Singapore, i 218 in Indonesia». La visita inaugurata ieri è la prima compiuta da Corazon Aquino in un Paese della Cee da quando ha assunto la presidenza delle Filippine nel 1986. La scelta dell'Italia non è casuale: si tratta infatti del Paese europeo che più sta contribuendo al consolidamento dell'economia filippina. Gli aiuti approvati in questi due anni sono stati del valore di circa 28 milioni di dollari, secondi solo a quelli giapponesi e statunitensi. La prima missione di Aquino in Europa — oltre all'Italia, si è recata in Svizzera, e domani sarà ricevuta da Papa Giovanni Paolo II — ha anche l'obbiettivo di migliorare l'immagine delle Filippine. Recentemente il presidente si è lamentato che la stampa estera, dopo un iniziale «innamoramento» con la rivoluzione che l'ha portata al potere, si accanisce sul suo Paese soffermandosi in maniera eccessiva sulla precarietà dell'economia e sulle violazioni di diritti Umani denunciate da organismi come Amnesty. Andrea di Robilant

Persone citate: Aquino, Aquino Cory, Giovanni Paolo Ii, Ophelia Bulanandi, Tomas Concepcion