Versailles torna «centro del mondo di Luciano Curino

Versailles torna «centro del mondo » PARIGI NELL'89, «ANNEE BICENTENAIRE » DELLA RIVOLUZIONE Versailles torna «centro del mondo » DAL NOSTRO INVIATO PARIGI — Il 1° gennaio '89 l'inaugurazione dell'Année bicentenaire sarà proclamata in place de la Concorde e trasmessa in mondovisione. Da quel momento e fino 31 dicembre la Francia festeggerà il secondo centenario della Rivoluzione e della Dichiarazione dei diritti dell'uomo con manifestazioni di ogni genere, con una cinquantina di esposizioni, e verranno milioni di turisti. Lo <torico Jean-Noei Jeanr -v, patron delle celebrazi dice: «Vi è già gran fervore in provincia, Parigi è ancora un po' scettica. Ci sono dei ritardi, ma saranno recuperati con la fantasia*. La manifestazione più ambiziosa e spettacolare si svolgerà a Versailles il 17 giugno. Perché a Versailles? Risponde il sindaco André Damien: 'Perché Versailles è stata la culla delle idee più generose e universali della Rivoluzione. Si può dire che, nel 1789, per cinque mesi fu il centro del mondo. Tra maggio e ottobre, infatti, qui fu proclamata la maggior parte dei princìpi che sono alla base della democrazia'. n pomeriggio del 17 giugno Versailles offrirà a 200 mila spettatori la ricostruzione storica della processione degli Stati generali avvenuta il 4 maggio 1789: partirà dalla chiesa di Notre-Dame e raggiungerà la cattedrale Saint-Louis per lo stesso itinerario di due secoli fa in un ambiente rimasto intatto. Vi parteciperanno tutte le città francesi che allora avevano qui i loro deputati. Ogni città è impegnata a cercare i discendenti di quei deputati e a mandarli alla processione con i gonfaloni e i costumi dell'epoca. Versailles ha quattro milioni di visitatori all'anno: se ne prevedono sei. sette milioni nel bicentenario. Verranno per gli splendori del Palazzo reale, ma anche per la sala del Jeu de Paume, uno dei luoghi sacri della Rivoluzione. Qui, il 20 giugno, i deputati del Terzo Stato giurarono di non separarsi prima di avere dato una costituzione alla Francia. La parete di fondo della sala è in gran parte coperta dalla grande tela di David, con il presidente Bailly in piedi su un tavolo e attorno tutti i deputati che giurano e sì ab¬ bracciano. I loro nomi sono scritti sulle altre pareti. A differenza di Versailles, due secoli di storia e di urbanesimo hanno profondamente cambiato Parigi e non sono rimasti molti i monumenti e i luoghi che furono teatro della Rivoluzione. Dopo che Robespierre fu ghigliottinato, il club dei Giacobini venne demolito e 11 sorse un mercato. Resta una sala del club dei Cordiglieri, dove i cittadini Danton, Desmoulins e Marat infiammarono gli animi. Alla Conciergerie si può ancora vedere la cella di Maria Antonietta. U programma «Paris révnlutionnaire» comprenderà la ! visita al museo Carnavalet che dedicherà all'avvenimento dodici sale con quadri di David e altri pittori dell'epoca, un modello della Bastiglia ricavai, da uno dei grossi blocchi ai pietra della prigioi esposti in bacheche il pi varie di Robespierre < u posati u'argento di Danton. chiavi della Bastiglia e altr cimeli di grande suggestione. Per il centenario della Rivoluzione Parigi alzò la Tour Eiffel; il monumento del 1 '.centenario sarà la Grande Arche, tra i grauacieli del quartiere della Défense. Un'opera sbalorditiva sull'asse storico 'illa città, dove si susseguono il Louvre, la Concorde, l'Are de Triomphe. Si presenta come un cubo di oltre cento metri di lato, pesa 300 mila tonnellate, è fasciato da cristallo e da 35 mila lastre di marmo di Carrara. Un gigantesco cubo svuotato, come un arco trionfale che introduce al terzo centenario. La spazio interno, da muro a muro, è largo come gli Champs-Elysées, potrebbe contenere Notre-Dame de Paris. Ai due lati, trentacinque piani con 42 mila metri quadrati di uffici. Qui avrà sede la Fondazione internazionale dei diritti dell'uomo istituita per commemorare il bicentenario della Rivoluzione. Il «tetto» sarà luogo di riunioni, manifestazioni culturali e tecnologiche, esposizioni. Quattro ascensori panoramici porteranno il pubblico al belvedere, una terrazza di oltre un ettaro sospesa a più di cento | metri. Tutta la Francia è coinvolta nelle celebrazioni, che saranno anche una gigantesca operazione turistica. Saranno proposti itinerari, che praticamente toccheranno tutte le regioni (compresa la Vandea che lottò contro la repubblica), suggeriti dai protagonisti e dagli eventi della Rivoluzione. Così si avranno i «circuits» Robespierre, Danton. Mirabeau, Fabre D'Eglantine, Luis XVI. La Fayette e altri. Tutte le città e le cittadine avranno qualcosa da proporre. Saranno prodotti una trentina di film, la maggior parte per la televisione. Saranno ripubblicate opere dell'epoca rivoluzionaria: sono previsti un centinaio di titoli. E poi. creazioni letterarie, musicali, coreografiche, teatrali. L'elenco delle manifestazioni già programmate è senza fine. Vi si trova un po' di tutto, anche stravaganze che piaceranno ai bimbi e alle anime belle. Viene perfino riproposta la presa della Bastiglia. A Parigi, nel Pare de la Villette, con 6500 mattoni edificheranno un'opera che evocherà una prigione di aspetto odioso. Protetta fino al 14 luglio, per scoraggiare ogni tentativo di distruzione, quel giorno sarà a disposizione del pubblico, che potrà finalmente demolirla, simbolizzando cosi, appunto, l'assalto alla Bastiglia. Gli assalitori si porteranno via un mattone per ricordo. Su un lato di ogni mattone troveranno l'iscrizione Liberté, Egalité, Fraternité. Luciano Curino

Persone citate: André Damien, Bailly, Danton, Eiffel, Fabre D'eglantine, Luis Xvi, Maria Antonietta

Luoghi citati: Carrara, Francia, Parigi