Botteghe più Oscure di Livio Zanetti

Botteghe più Oscure Nuovo leader, nessuna bussola per il pei Botteghe più Oscure Vero che i cambi d'inquilino nel superattico delle Botteghe Oscure ricordano quelli del Midas socialista 1976, ma con non poche differenze alcune delle quali piuttosto significative. La prima riguarda proprio gli uomini. Nel bene o nel male, quelli del Midas erano gente nuova, oltre che piovane. I loro nomi fino a quel momento avevano avuto una scarsa risonanza persino fra gli addetti ai lavori. Di Martelli si sapeva appena che era una specie di ragazzo prodigio della federazioni: giovanile repubblicana tempestivamente traslocatosi al psi; De Michelis aveva fatto parlare di sé come di uno spigliato animatore della vita politica veneziana, ma come leader nazionale era anch'egli di fresca nomina; sconosciuta i quasi era Giuliano Ama legato al mondo accade. ..co e difficilmente etichettabile nel listino ancora folto delle correnti di partito. Il più noto di tutti, Bettino Craxi, era noto più che altro come sostituto, sia pure di Pietro Nenni. Ma oltre ai nomi, in quell'occasione, erano nuovi anche il linguaggio, il modo di muoversi all'interno del partito e l'atteggiamento nei rapporti con l'esterno. Insomma, un cambiamento complessivamente vistoso. Nulla del genere è dato intravedere nella stanza appena riverniciata del neocstablishmcnt comunista. Non c'è nessun Craxi, e nemmeno De Michelis, c neanche un Amato o un Martelli. C'è un gruppo di persone anagraficamente abbastanza giovani ma attempatissime come curriculum burocratico, vetusti upuratniki di soli quarant'anni capeggiati da un aparatnik di circa 53, che dopo ogni sconfitta elettorale si riuniscono in seduta straordinaria e si autopromuovono per autoacclamazione. Il loro vocabolario è una variante appena aggiornata dell'antico patois marx-leninese più qualche venere togliattiana mal riuscita e una sfarinatura di gergo manageriale. Quanto ai metodi di gestione, sono quelli del funzionario in pianta stabile che intende fare comunque carriera — o tali almeno sono apparsi finora. Con questo equipaggiamento non proprio da emergenza e nel giro di appena tre batoste elettorali, i giovani leoni del pei hanno conquistato tutti i posti di comando ma non hanno espresso una linea politica. I giovani del Midas una linea l'avevano, quella del socialismo riformista figlioccio di Turati e fratellino di Mitterrand, e andavano proclamandola con sufficiente chiarezza. Occhetto e la sua équipe invece stanno ancora incagliati in mezzo al guado, incerti sulle rotte di navigazione da prendere, e nessuno può dire verso che porto abbiano puntato la bussola o se ne abbiano una. C'è poi un'altra differenza non del tutto secondaria, che forse ha qualcosa a che fare con la storia oltre che con la politica corrente. In breve: nel 1976 il socialriformismo a cui si appellava Bettino Craxi non era più Livio Zanetti (Continua a pagina 2 in ottava colonna)

Persone citate: Bettino Craxi, Craxi, De Michelis, Giuliano Ama, Mitterrand, Occhetto, Pietro Nenni, Turati