Scuola, la Cgil non firma di Gian Carlo Fossi

Scuola, la Cgil non firma Il sindacato chiede al governo di rivedere il contratto (orario e professionalità) Scuola, la Cgil non firma Del Turco: «I risultati del referendum sono negativi, dobbiamo tenerne conto» -1 ministri hanno un mese di tempo per rispondere - Colombo (Cisl): «La Cgil ha perso la bussola» - I Cobas annunciano nuove agitazioni in settembre ROMA — La Cgil ha deciso Ieri di non firmare il nuovo contratto della scuola, se il governo non accetterà due modifiche sui punti dell'orario e della professionalità contestati dalla categoria nel referendum ormai quasi concluso in tutta Italia. La Cisnal ha annunciato che impugnerà, insieme al Cobas e ai comitati dei docenti delle scuole superiori, il decreto «salvapagelle» ritenuto • lesivo dei diritti garantiti dalla Costituzione*. Da Soverato, in provincia di Catanzaro, è giunta una segnalazione che ha suscitato inquietudine e preoccupazione, anche perché facilmente estensìbile a molte altre località: più del 50% del 454 Iscrìtti nelle varie classi dell'istituto tecnico per geometri sono stati respinti, rimandati o non ammessi agli esami di Stato per effetto delle misure di emergenza definite «castiga alunni». In questa situazione, sempre carica di tensioni ed incertezze, i consigli di classe •normali», i collegi imperfetti e i commissari ad acta hanno lavorato fino a sera inoltrata e, ove necessario, proseguiranno questa mattina per terminare tutti gli scrutini e renderli noti al massimo nelle prime ore del pomeriggio. Oli esami di maturità, come conferma il ministero della Pubblica istruzione, cominceranno domattina con la prova di italiano, ma è certo che, nonostante la chiusura forzata dell'anno scolastico, molti problemi restano aperti e si riaffacceranno con rinnovata asprezza fin dai primi giorni di settembre. I Cobas minacciano fulmini e saette in coincidenza con gli esami autunnali di riparazione e l'avvio del nuovo anno scolastico. La stessa Cgil, al termine della riunione del suo comitato esecutivo, ha lasciato intendere che non rinuncerà ad una forte pressione. «La consultazione referendaria in corso tra i lavoratori — ha sottolineato il segretario generale aggiunto, Del Turco — sta dando risultati negativi. In particolare, non trova¬ no consenso le partì dell'accordo che riguardano l'orario di non insegnamento e le dinamiche di carriera, legate esclusivamente all'anzianità, con tutto danno per la professionalità». Nel prossimi giorni, ha precisato il segretario confederale Lettieri, il sindacato Cgil-scuola metterà -in nero su bianco due emendamenti» e li presenterà al presidente del Consiglio. De Mita, sulla base dell'art. 6 della leggequadro sul pubblico impiego, li rimetterà al Consiglio dei ministri che avrà un mese di tempo per esprimersi a partire dalla firma dell'intesa. •Non possiamo non tener conto — ha aggiunto Lettieri — di quanto sta emergendo da un referendum che ha coinvolto il 30-40% della categoria, pari a circa 400 mila lavoratori, molti più di quanti siano iscritti alla Cgil-scuola. Se le risposte del governo saranno positive, andremo a firmare. Altrimenti no. Vedremo, poi, cosa fare-. Questo atteggiamento aggrava di fatto la frattura con Cisl e OH, anche se l'esecutivo della Cgil ha manifestato il suo impegno per recuperare l'unità d'azione con le altre confederazioni, tanto più in vista dei rinnovi contrattuali degli altri sette comparti del pubblico impiego. «£' probabilmente riduttivo — ha detto il segretario generale aggiunto della Cisl, Colombo — sostenere che la Cgil abbia "perso la bussola" non firmando l'accordo per la scuola. Quella bussola, infatti, era stata smarrita il 14 febbraio 1984 e non si è voluto ritrovarla evitando il referendum del 1985. La bussola, per il sindacato, è l'obiettivo di saldare in un'ottica di solidarietà confederale gli interessi dei lavoratori con lo sviluppo generale del Paese». Questo obiettivo, ha rilevato Colombo, non è perseguibile fuori da un quadro di politica dei redditi, se non «a presso della dissolutone del sindacalismo confederale, che verrebbe dilaniato da inevitabili ed inarrestabili rincorse salariali e corporative.. Gian Carlo Fossi

Persone citate: De Mita, Del Turco, Lettieri

Luoghi citati: Catanzaro, Italia, Roma, Soverato