Tre fermi per la strage al pub

Tre fermi per la strage al pub Forse ad una svolta le indagini sul triplice omicidio di sabato notte Tre fermi per la strage al pub La polizia sospetta di concorso in omicidio i due fratelli titolari del bistrot Danton e di favoreggiamento la cassiera del locale - Ricostruita la sparatoria davanti alla birreria, si cerca l'uomo che alcuni testimoni avrebbero visto fuggire Tre fermi per la strage della birreria. Nelle camere di sicurezza della Questura ci sono da ieri i due titolari del bistrot Danton e la cassiera. I due uomini sono in stato di' fermo per concorso in omicidio, più lieve la posizione della donna, che è accusata di favoreggiamento. La soluzione del triplice assassinio sarebbe solo questione di ore. Il capo della Mobile, Faraoni, ed il suo vice, Longo, hanno trascorso la giornata fra interrogatori e Confronti: sono stata sentiti con particolare attenzione gli avventori dèi locale che hanno descritto (con qualche contraddizione) la dinamica degli avvenimenti Ieri sera il professor Baima Bollone ha cominciato le autopsie sui tre corpi: gli accertamenti verranno completati soltanto in mattinata. Attraverso l'esame dei proiettili recuperati sarà possibile conoscere quante pistole hanno sparato: probabilmente due, forse tre. E' stata di nuovo interrogata, in ospedale, Angela Migliore, ferita alla schiena nella sparatoria: la ragazza, ancora in stato di choc, ha confermato di ricordare soltanto il rumore dei colpi e non avrebbe fornito altri elementi utili. Indagini parallele vengono intanto condotte dai carabinieri del Nucleo operativo: gli uomini dei maggiori Sticchi e Tecame scavano fra i complici abituali dei due fratelli uccisi, che hanno alle spalle un passato di furti e rapine compiute in Piemonte, Lombardia, Toscana e Sicilia. Ci sono sospetti su altre persone, oltre ai fermati. Alcune sarebbero introvabili. A lunghi interrogatori sono stati sottoposti anche gli avventori del bistrot-birreria-discoteca Danton di corso Umbria 42. I titolari, ora in camera di sicurezza, sono i fratelli Salvatore e Calogero Spena, 35 e 29 anni. Il primo risiede a Torino, in corso Molise 47/4, il secondo a Rivoli, in via Gatti 38. Il locale è, formalmente, un «circolo privato», ma in realtà era aperto a tutti. Per accedervi bastava pagare una piccola «tassa di iscrizione» alla cassiera, Marisa Cesarino, 40 anni, ora in sta¬ to di fermo. Nelle due sale del Danton (quella inferiore adibita a discoteca, quella superiore a birreria) potevano trovare posto una settantina di persone. Sabato notte c'era un discreto affollamento: molti erano appena tornati dal concerto di Bru- ce Springsteen. La clientela è definita ••eterogenea» dagli investigatori: non era, infatti, un locale malfamato, anche se non era raro trovarvi pregiudicati. Proprio questa caratteristica potrebbe aiutare le indagini: molti testimoni so- no infatti -.puliti» e stanno collaborando con grande precisione. Gli investigatori hanno ancora lavorato ieri sulla ricostruzione dell'accaduto. Poco è stato aggiunto a quanto già non si sapesse: è comunque confermato che assassini e vittime erano insieme in birreria, e sembra scontato che si conoscessero bene. H litigio, cominciato all'interno del locale, ha avuto il suo epilogo sulla strada: Maurizio Caserta e le ragazze, che erano già saliti in macchina, avrebbero forse avuto il tempo di fuggire. Non ci sono riusciti per una fatalità: le chiavi di accensione erano rimaste nelle tasche di Rooerto, che si era attardato sulla soglia del locale. Qual è stato il ruolo dei fermati? In Questura non si fanno commenti. 'Stiamo lavorando, cercando di capire l'esatta dinamica e, soprattutto, di individuare il movente-. I fratelli Spena (che hanno precedenti di poco conto) conoscevano piuttosto bene i fratelli Caserta: tutti e quattro sono originari di Caltanissetta ed avrebbero anche fatto parte di un'associazione di immigrati siciliani. E' difficile al momento stabilire be alla base del loro fermo ci sia il sospetto che si tratti degli autori materiali del triplice delitto: gli Spena sarebbero stati visti litigare con i Caserta, sulla porta della birreria, subito prima della sparatoria. In strada avrebbero potuto esserci altre persone, un particolare suffragato da testimonianze che parlano di un -terzo uomo». Angelo Conti In ricostruzione della sparatoria. All'uscita del bistrot Danton (1) entrano in azione i due killer (5 e 6): Roberto Caserta (2) cade fulminato sul marciapiede, il fratello Maurizio (4) muore accanto alla Golf (3), poi vengono colpite le ragazze sull'auto

Luoghi citati: Caltanissetta, Caserta, Lombardia, Piemonte, Rivoli, Sicilia, Torino, Toscana