E l'italiano si scoprì ricco

L'oro piace sempre di più Boom del gioiello entro i confini, crisi per l'export L'oro piace sempre di più VICENZA — L'industria italiana dell'oro non ha brillato nel 1987. Contro di lei hanno giocato lo scorso anno la concorrenza spietata dei Paesi del Sud-Est asiatico e il sistema dei dazi preferenziali. In un mercato tra I più propizi come quello degli Stati Uniti, quest'ultimo provvedimento ha contratto del 19% l'export. Toccato sensibilmente nell'export, il gioiello Made In italy si è. preso però una rivincita consistente sul mercato interno: 10 milioni di acquirenti nel 1987, 15 milioni e mezzo di pezzi venduti, un giro d'affari che ha superato i 3100 miliardi, contro i 2650 dell'anno precedente. Fatti tutti i conti, l'oreficeria di casa nostra ha scoperto che nel 1987 il mercato estero ha fruttato 3251 miliardi, 249 in meno dell'anno precedente (—7%). Un grido d'allarme, echeggiato già quattro anni fa, quando l'export si contrasse del 12% e che oggi a Vicenza, in occasione di un simposio internazionale organizzato dal World gold council, è stato riproposto con l'invito al governo a farsi carico del problema.

Luoghi citati: Stati Uniti, Vicenza