«L' Agrimont non deve chiudere» di Sandro Chiaramonti

« L'Agrimont non deve chiudere » « L'Agrimont non deve chiudere » Gli abitanti della Val Bormida preoccupati per i posti di lavoro - Lo stabilimento, dopo l'incidenti' che è costato la vita a un operaio, è stato sequestrato • Critiche sui soccorsi: «Troppa confusione» DAL NOSTRO INVIATO CAIRO MONTENOTTE — -Devo scappare?». In due parole c'è l'angoscia della gente della Val Bormida di 'ronte al disastro dell'altra sera all'Agrimont di Cairo. Lo scoppio nel tubo dove avviene la reazione tra idrogeno e azoto per produrre ammoniaca, una fiammata, una nube, un operaio morto e un altro ferito, la paura. Una donna girovagava tra carabinieri e uomini delle ambulanze, vigili del fuoco e operai: «C'è pericolo? Devo portar via mio figlio?». E' il primo interrogativo lasciato dalla tragedia, l'ennesima in una fabbrica chimica della Val Bormida. Flavio Strocchio, del Comitato per la salvaguardia dell'ambiente, rincara: «abbiamo sentito il boato e visto la nube. Ma chi avrebbe informato le popolazioni se fosse stato necessario sgomberare centri come Cairo e Carcare?». Sotto accusa anche i soccorsi. Molta buona volontà, il consueto tempismo dei vigili del fuoco, ma anche tanta confusione. La magistratura ha seque¬ strato lo stabilimento della Montedison. dove lavorano 285 persone. Il giudice vuol sapere se ci sono ancora pericoli e ha nominato i periti per accertare le cause dell'incidente. Problemi anche per l'Italiana Coke di S. Giuseppe di Cairo, che dall'Agrimont riceve nove tonnellate ogni ora di vapore, e che ha dovuto rallentare i ritmi di produzione del carbone coke. Nessuno, per ora, sa spiegare perché nel tubo che costituisce il cuore del reparto «Sintesi», alto 15 metri, con un diametro di 60 centimetri e una lamiera spessa 16, sia avvenuta l'esplosione. Un errore umano? Un dispositivo di sicurezza che non ha funzionato? All'Agrimont dicono solo: «£' il primo caso del genere che si verifica nella storia delle aziende chimiche. Certamente dovremo fare verifiche approfondite». La luce del sole, dopo una notte illuminata dalle fotocellule, mostra impietosa le devastazioni del reparto. Il tetto e i muri saltati in aria, i vetri rotti, le macerie sotto cui era sepolto, ormai in fin di vita, Pietro Suffia. 52 anni, di Cosseria. Gli altri due operai che erano con lui. Armando Carlini. 52 anni, e Marino Bazzane di i2. entrambi di Carcare, se la sono cavata con poco. Racconta Carlini: «Mi sono sentito scaraventare contro il muro, ho gridato e sono fuggito sul piazzale sema capire nulta. Cercavo Piero, non l'ho più visto». Paolo Rasso. il capoturno, è arrivato di corsa e ha scavato, le mani come badili, per tirare fuori Suffia. C'era polvere, cadevano macerie, e da sotto neppure un lamento. Quando ha visto il suo compagno ha capito che non c'era più nulla da fare. Dramma dentro e fuori l'Agrimont. Di notte lavora un centinaio di persone. Cento famiglie con l'angoscia, familiari e amici bloccati fuori o in portineria da carabinieri e personale dello stabilimento. Poi è stato preso l'elenco degli operai che erano in fabbrica, come si fa quando cade un aereo, per rassicurare tutti. Tutti, meno i parenti di Suffia. Il figlio di Carlini. Mario, 23 anni, era in birreria a Carca- re. Ha sentito lo scoppio, ha urlato -la Montecatini., come qui chiamano ancora l'Agrimont. ha subito pensato al padre. La corsa prima in stabilimento poi in ospedale, infine l'abbraccio. E adesso, oltre a piangere ancora un morto sul lavoro, la Val Bormida teme conseguenze sull'occupazione. Linr- AJonzo. segretario della Cgil di Savona, spiega: 'Impianti a pressione come questo non sono mai del tutto sicuri. Ci sono responsabilità, collaboreremo con la magistratura perché vengano alla luce. La Montedison diminuisce la manodopera. AllAgrimont. per risparmiare, aveva appaltato la manutenzione, e in questi giorni il reparto "Sintesi" era proprio in manutenzione. Nel settore dei fertilizzanti la capacità produttiva supera le richieste, Gardini ha già detto che nel nuovo polo chimico dovranno esserci tagli. Per ripristinare gli impianti dell'Agrimont occorrono miliardi, non vorremmo die lo stabilimento fosse chiuso con un colpo di mano-. Sandro Chiaramonti

Persone citate: Armando Carlini, Carlini, Flavio Strocchio, Gardini, Paolo Rasso, Pietro Suffia, Suffia

Luoghi citati: Cairo, Cairo Montenotte, Carcare, Cosseria, Montecatini, Savona