Fantacronache di Stefano Reggiani

Fantacronache di Stefano Reggiani Fantacronache di Stefano Reggiani I verdi (troppo) profondi Venerdì 3/Iunedl 6. la natura che difendiamo. — Quale natura stiamo difendendo, contro le dissennatezze dello sviluppo inquinante? Un Verde di casa nostra, un Verde dichiarato o militante nei partiti tradizionali, risponderebbe con impazienza: la natura favorevole all'uomo, la genuinità che garantisce l'uomo, il vecchio equilibrio che prolegge uomini e animali. Ovvie, comprensibilmente irritate le reazioni i eerti < Profondi verdi» americani, ai radicali di desira. agli econazisti che non credono alla coesistenza pacifica di uomo e ambiente e. posti nella scelta, fanno il tifo per la Natura e per i .suoi mezzi di difesa, anche drastici (viva l'Aids, viva le malattie, viva le pestilenze e i nuovi virus, magari fra poco riviva la guerra, riviva la bomba atomica). Questi nemici del genere umano e amici della natura matngna mostrano quanto l'abitante della Terra sia divenuto insopportabile a se stesso e ci ricordano che l'ecologismo proprio del mondo industriale è il logico contrappunto del progresso, vuol salvare l'ambiente per salvare il colpevole, l'uomo. Si capisce che il segretario del partito Verde del deserto di Gobi e il presidente dell'associazione Sahara Nostro avrebbero idee più recise sull'uso delle nostre risorse e magari opinioni diverse sul concetto di natura E si capisce anche che erano natura le glaciazioni di millenni fa e che sono natura i deserti della Luna. Cosi come non tutti gli animali o gli insetti o i virus avrebbero interesse a preservare lo stesso pezzo di natura. Per non confondersi con gli ecologisti di destra, può darsi che vadano rispolverati certi vecchi slogan: difendiamo questa natura o, addirittura, lotta dura contro ^natura. Bisogna salvare quello che resta della natura buona, dicono gli ecologisti del primo inondo, decisi a fare il tifo, nella scelta problematica, ancora per l'uomo. Martedì 7/mercoledì 8. la stuprata e I »enduto. — C'è un uso delie notizie d'attualità che tiene in conto le grandi questioni, ma, necessariamente, non i protagonisti. E' abbastanza ragionevole, ma abbastanza agghiacciante, leggere che la donna stuprata a Roma da tre giovani vicino a piazza Navona, adesso è in carcere per furto. E' stata sorpresa in un grande magazzino col suo compagno francese, mentre rubava alcuni prodotti. Ieri grande mobilitazione intorno a lei, tutti che s'affannavano a chiamarla per nome, grande comprensione per i suoi problemi, il processo in tv, ammirazione per la sua forza d'animo nel testimoniare; oggi in carcere per un furto solo sospettato. Non ci seducono le frasi ad effetto degne dei vecchi avvocati tromboni {«Stuprata ci servivi, ladra no*), ma la donna di piazza Navona ci fa ancora più pena e forse ha più bisogno di comprensione. L'altra notizia riguarda il bambino messo all'asta dalla madre a Napoli: chi più offre, se l'aggiudica. In questo caso la convenienza economica per venditrice c mediatori cresce con le garanzie per il neonato, difficilmente I miliardari comprano i bambini per farli soffrire. Sacrosanta l'indignazione dei commentatori per il turpe mercato, se non nascondesse l'inerzia umana e legislativa intorno alle adozioni e alla sorte dei bambini abbandonati. E' meglio essere un bambino venduto o campare vent'anni senza famiglia? Insomma: perché ci si lascia tentare dall'ignobile commercio? Ecco il memoriale di un ragazzo con un'infanzia infelice tra istituti e comunità assistenziali: «Appena nato ima famiglia agiata voleva comprarmi per venti milioni, ma per fortuna lo Stalo mi riprese e mi mantenne. 1 miei mancati genitori adottarono poi un bimbo sudamericano e, poco tempo fa. l'hanno lasciato erede di cinquanta miliardi. Cose da non credere, lo non cesso di ritenermi fortunato: a cosa servirebbero tanti efficientissimi brefotrofi, tenuti da un personale così squisito, se non \entssero usali il più a lungo possibile?». Giovedì 9, ipotesi di una storia d'amore tra Occhino e Alessandra Martines. — Dapprima una semplice conoscenza, uno scambio di battute nel ridotto: il vicesegretario aveva assistito a uno spettacolo di balletto per rinfrancarsi. Poi un gran mazzo di rose rosse: «Non ho mai visto un sorriso così bello». Incominciò una passione tempestosa, stavano interi periodi senza mangiare, senza dormire. Una notte lei sbottò: «O me o il partito». Lui, lacerato da un sospetto: «Ti pagano i socialisti?». Lo schiaffeggiò. Si lasciarono. Ma da allora il vicesegretario non è più lui.

Persone citate: Alessandra Martines, Occhino, Verde

Luoghi citati: Napoli, Roma