Cremlino, «conversione» nel Millennio

Cremlino, «conversione» nel Millennio Dono di Gorbaciov alla Chiesa russa: torna al culto il tempio delle catacombe di Kiev Cremlino, «conversione» nel Millennio DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — L'ultimo «dono- alla Chiesa ortodossa lo Stalo sovietico l'ha fatto ieri, alla vigilia delle celebrazioni per il millenario della cristianità: uno dei principali santuari russi, il monastero delle catacombe di Kiev, in Ucraina, sarà restituito alla gerarchia ecclesiastica. -La luce sacra tornerà a brillare a Pechersky-, ha annunciato il metropolita di Kiev, Filarne. «/ nostri monaci potranno di nuovo pregare laggiù-. D. gesto è di alto valore simbolico: e corona una serie di iniziative, avviate da quando al potere c'è Michail Gorbaciov. che in poco più di due anni hanno cambiato il panorama della religione nell'Urss. Hanno alimentato una nuova tolleranza, sia pure ancora controllata e segnata da contraddizioni. Di tentazioni diplomatiche, spesso, più che di sostanza: ma certo anche di realismo, e soprattutto di una grande ambizione pacificatrice. L'occasione di questa svolta ancora incompiuta, ma che ha portato alcuni frutti significativi, é stata, appunto, il Millennio. Diventato, per Gorbaciov. possibilità dai molli riflessi. Quando, da oggi e per tredici giorni, le celebrazioni nella capitale, a Kiev e a Leningrado raccoglieranno personalità religiose di tulio il mondo, il Segretario generale potrà vantare una nuova correzione nell'immagine dell'Urss. Un'occasione non da poco. Perché il millenario è. per lui. un modo per presentare al mondo il nuovo disgelo con la Chiesa: per affermare, in modo vistoso, il nuovo equilibrio in via di definìzio^ ne tra Stato e Chiesa. E perché U giubileo della Chiesa è. anche, il giubileo della nazione e della storia russe: un modo, dunque, per rilanciare i motivi dell'unità e della russificazione, del pa¬ triottismo, per affermare quei motivi della tradizione capaci di «raccogliere». In tutto questo c'è molto di nuovo in un Paese nel quale la Chiesa è stata perseguitata e ha rischiato di scomparire, con Stalin; e poi. con Krusciov, ha conosciuto nuove campagne antireligiose. Che. dalla sua fondazione, preferisce gli slogan dell'ideologia alle preghiere; e che ha in tutte le università cattedre di ateismo. Qualche settimana fa. lo storico Dimitri Likhaciov scriveva, segnalando una significativa revisione, che il Cristianesimo ha unito la Russia e l'ha salvata dall'invasione mongola, e ha creato «non soltanto un territorio nazionale, ma anche una moralità nazionale-. Qualche settimana fa, il giornale dei comunisti di Mosca scriveva che -la religione torna a farsi strada, soprattutto fra i giovani e ItntellighenUria-. Qualche settimana fa, un responsabile del consiglio per gli Affari religiosi. Yuri Aslanov, scriveva che -che lo Stato incomincia ad apprezzare i credenti come patrioti e ad accorgersi che. spesso, sono migliori degli atei-. Un cambiamento d'umore certo importante. Accompagnato da un grande «impegno d'immagine» da parte del potere. Decine e decine di chiese sono state restaurate, nell'ultimo anno; il monastero Danilovski. a Mosca, trasformato da Stalin in un ricovero per vagabondi, è tornato ad essere il centro spirituale della Chiesa ortodossa, dopo un restauro costato settanta miliardi allo Stato. Dopo decenni, è di nuovo possibile importare la Bibbia Ln Urss. Perché, scrivevano di recente le Izvestija, -Non la consideriamo più ideologicamente pericolosa-. E il Cremlino ha ammesso, pubblicamente, -repressioni e violazioni dei diritti legittimi dei credenti-. Non tutti, certo, credono al nuovo disgelo. In attesa della nuova legge ecclesiastica. • ispirata alla perestrojka- si dice, 1 dissidenti restano scettici. Citano casi di «prigionieri di coscienza», di persone incarcerate per le loro convinzioni religiose; in diminuzione, ma non scomparse. Accusano la gerarchia ortodossa di -compromessi e servilismo- nei confronti del potere. Lamentano che il numero delle chiese resta ancora molto basso. E temono che, dietro la facciata, ripulita dalle esigenze della diplomazia, restino le piaghe della tradizione. Come diceva tempo fa Alexander Ogorodntkov, un dissidente da poco liberato dal campo di lavoro: -Forse lo Stato darà un maggior ruolo morale alla Chiesa, ma soltanto se sarà sicuro che la Chiesa è diventa una parte sicura dell'establishment-. Una specie di «ministero della moralità". e. n.

Persone citate: Alexander Ogorodntkov, Dimitri Likhaciov, Gorbaciov, Krusciov, Michail Gorbaciov, Stalin, Yuri Aslanov