Sparì la salma non fa santo di Gianni Bisio

Sparì la salma, non fu santo Al Monte dei Cappuccini ritrovati i resti d'un frate del '600 Sparì la salma, non fu santo E' il venerabile Cherubino Fournier, amico di Francesco di Sales e consigliere di Carlo Emanuele - Il processo di beatificazione fti interrotto perché non si trovò più il corpo Svelato uno dei misteri storico-religiosi della chiesa dì Santa Maria al Monte dei Cappuccini: è stato trovato il sepolcro di padre Cherubino Fournier da Maurienne, morto nel convento torinese nel luglio 1610. SI tratta di uno dei protagonisti della Controriforma nelle vallate alpine, amico fraterno di San Francesco di Sales, ascoltato consigliere del duca Carlo Emanuele I di Savoia, ispiratore dell'allora papa Paolo V nell'istituzione della Sacra congregazione di propaganda fide. La scoperta della tomba è stata fatta durante i lavori di restauro che il Comune sta eseguendo da due anni nella chiesa dei Cappuccini: i frati erano sicuri che la salma del religioso si trovasse 11, ma non l'avevano mai individuata. Padre Luca, guardiano del convento, non nasconde la soddisfazione per la scoperta: »Era quasi da due secoli e mezzo che la si cercava: si tratta d'un confratello importante, un personaggio nella storia della Chiesa, quello che oggi definiremmo "un geniaccio"». Nelle parole del religioso si mescola la felicità per il ritrovamento con l'ammirazione per il personaggio storico, un cappuccino che fece migliaia di conversioni. Racconta padre Luca: -Una mattina, all'inizio di maggio, controllando il procedere dei lavori di restauro, abbiamo notato all'esterno, sulla sinistra del tempio, un settore della parete che si sbrecciava: è caduto un mattone, poi un'altro e dietro c'era un vano vuoto, non ri sultante nella nostra docu mentazione». Con il frate c'erano ring. Mauro Lanza, direttore del cantiere, e il capomastro Primo Vendrame. Caduto il leggero settore di mattoni, è emersa una nicchia, tre metri e mezzo per uno e 70: sul pavimento il segno di una sepoltura scoperchiata. Padre Luca ha spostato i detriti ed è venuta alla luce una salma, ancora contenuta nella sua bara di legno parzialmente sbriciolata: . Valutati i numerosi riscontri archivistici che abbiamo nel convento, esaminati i reperti anche con l'aiuto di un esperto, il prof. Renato Grilletto, siamo sicuri che si tratti dei resti del venerabile padre Cherubino Fournier da Maurienne». Si sapeva che solo due frati erano stati sepolti nel tempio, facendo un'eccezione alla regola che voleva le sepolture all'esterno, al massimo nei chiostri: padre Ignazio da Santhià, morto nel 1770, e appunto padre Cherubino, alle cui esequie era stato presente lo stesso Carlo Emanuele di Savoia, l'uomo che volle la costruzione di Santa Maria al Monte e che aveva acquistato il terreno per 1170 scudi d'oro. Egli stesso aveva donato il copribara di piombo, che og¬ gi risulta mancante: è questo l'elemento che spiega il mistero nato intorno alla sepoltura del frate. Perché si è persa ogni traccia di dove si trovava il sepolcro? Padre Luca, che alla storia di questo confratello si è appassionato, spiega come possono essere andate le cose. Cherubino Fournier muore a soli 44 anni nel luglio 1610, appena rientrato da un viaggio, il terzo, da Roma (ai Cappuccini c'è ancora la raccolta della sua fitta corrispondenza col papa): viene sepolto nella nicchia rimasta dopo l'eliminazione di un'entrata prevista nel progetto originario del Vittozzi. Sulla tomba viene a pregare anche san Francesco di Sales, giunto appositamente da Annecy. Nel 1620 viene fatta la ricognizione della salma perché, nel trattempo, s'è iniziata la causa di beatificazione, ma otto anni dopo scoppia la peste di Torino e 1 frati, impegnati allo spasimo nei lazzaretti (uno era dove oggi sorge il palazzo della Rlv) muoiono tutti. Ma i guai non sono finiti: nel 1640 il convento, in posizione strategica, viene assaltato ed espugnato dalle truppe francesi giunte in soccorso di Madama Reale. Nell'occasione viene razziato tutto il piombo che si trova per farne palle da cannone, probabilmente sparisce anche quello del coprlcassa del frate: la tomba viene violata dalla soldataglia e poi sommariamente richiusa e dimenticata. La cosa si ripete nel 1705: persino il rivestimento della cupola viene spogliato, insieme con i giunti dell'impianti idrico e le chiavi che tengono insieme le pietre della cisterne. Si ruba anche l'urna, in piombo, con i visceri del cardinale Maurizio di Savoia. E nel 1745 sparisce anche il ricordo visivo del sepolcro perché l'ing. SevalFerreri realizza all'interno i quattro altarini di stucco che oggi si vedono agli angoli della chiesa, un insulto architettonico alla purezza dello stile del Vittozzi e del Castellamonte: l'altare di sinistra copre proprio l'entrata della piccola cripta dove è sepolto il frate. E cosi incomincia il mistero di padre Cherubino. Gianni Bisio Padre Luca accanto al punto in cui è stalo trovato il sepolcro di Cherubino Fournier

Luoghi citati: Maurienne, Roma, Santhià, Torino