Hopper torna alla regia con i Colors della lotta

alla regia con i Colors della lotta alla regia con i Colors della lotta Colors Regista Dennis Hopper con Sean Penn, Robert Duvall, Maria Conchita Alonso. Il ritorno alla regia dell'autore di Easy Rìder con un film drammatico che tante polemiche ha provocato in Usa: anche perché, all'uscita dal primo spettacolo, un ragazzo ne ha veramente ucciso un altro. A Los Angeles la lotta tra bande rivali insanguina ih modo sempre più pesante strade e quartieri. Fra i poliziotti di pattuglia che battono le zòne calde della città, ci sono Sean Penn, uh giovane agente spavaldo, e Duvall, un veterano di tante battàglie: saranno coinvolti fino all'ultimo respiro nella lotta fra i Bloods, vestiti sempre di rosso, e i Clips, il cui colore è il blu. . Ha detto Hopper: «Io ho fatto il film sulla realtà che mi circonda: il problema vero non è la pellicola, ma là delinquenza giovanile che davvero insanguina Los Angeles» Grand'EUseo. piazza Sabotino; Gioiello, via Colombo 31). Questo film dovrebbe sostituire L'ultimo imperatore all'Eliseo Grande e Sammy e Rosie vanno a letto al Gioiello. La maschera Regista Fiorella Infascelli con Uàiena. Bonham Carter, Michael Maloney. Fresco fresco da Cannes (presentato nella sezione «Un certain regard») il film d'esordio della figlia d'arte Infascelli. Protagonista è la giovane attrice Iris, quella Helena Bonham Carter che aveva incantato in Cantera con vista. Siamo nel Settecento, in una vecchia villa si consuma un'illustre casata. Leonardo, figlio giocatore e arrogante, porta in casa lo spettacolo di una compagnia di attori e saltimbanchi. C'è anche Iris, di cui il giovane si innamora di colpo. Saranno le maschere a siglare lo sdipanarsi dei loro sentimenti. Morale: la donna è autentica in amore se si toglie ogni maschera, l'uomo ha bisogno della maschera per trovare se stesse* (Ooria. via Gramsci 9). Siesta Regista Mary Lambert con Eller Bàrkin, Gabriel Byrne, Jodie Foste^ Ispana Rossellini, Martin Sheen. L'autrice di questo film, al suo esordio nei lungometraggi, ha firmato alcuni video di Madonna. E dei video Siesta conserva il montaggio nervoso e spezzettato. Tutto comincia in un aeroporto spagnolo, dove una giovane donna si sveglia senza memoria e con molto sangue intorno. Seguono amori appassionati, gelosie e misteri. La Lambert dice che si tratta di una storia di «sesso e di morte/intesi entrambi come momenti di estasi e di perdita dell'individualità» (Nazionale, via Poba 7). All'improvviso uno sconosciuto Regista Karen Arthur con Diane Lane, Michael Wocds. Una donna viene improvvisamente perseguitata: un'ombra la segue dovunque, una voce le interrompe i sonni e la ossessiona al telefono. Ci sarà qualcuno disposto ad aiutarla e a risolvere il mistero? (Lai, Galleria San Federico). Il grande Blek Regista Giuseppe Piccioni con Sergio Rubini, Roberto De Francesco. Un altro film di un autore esordiente, che si è formato alla scuola della Gaumont. Siamo ad Ascoli negli Anni '60, protagonista un gruppo di giovani, i loro amori, le lotte in famiglia, la contestazio¬ ne, il cammino verso la pericolosa maturità. Al centro del film la figura di Yuri, che vediamo créscere attraverso le prime esperienze di vita. Per colonna sonora le canzoni di Lucio Battisti. Molto ben raccontato il clima della provincia italiana d'epoca (Charlie Chaplin 2, via Garibaldi 32/e). 3arfìy Regista Barbet Schroeder con Mickey Rourke, Faye Dunaway. Un'altra storia di ubriachi e di barbo"', oltre ad Ironweed. Questo «moscone da bar» è sceneggiato da quel «vecchio sporcaccione» di Charles Bukovski, che nel film semi-autobiografico chiama il suo alter ego Chinaski. Questo Chinasti è uno scrittore di talento, assiduo frequentatore del Golden Horn, squallido bar di Los Angeles. Geni") e sregolatezza, grandi bevute e grandi botte, figuriamoci se la bravura si può inserire nella società... Molto meglio vivere come un barbone tra una sbronza e l'altra. Quando incontra Faye Dunaway-Wanda Wicox. la riconosce subito come sua simile: nasce una grande storia d'amore che ha la sua base nell'alcol. Il loro rapporto sembra messo in crisi quando arriva un'agente letteraria pulita e profumata che s'intrufola nella mente di Chinavski. Il quale, infine, preferirà comunque l'alcol e la vecchia compagna (Eliseo Rosso, piazza Sapotino). - Sposi Registi Pupi e Antonio Avati, Bastoni, Farina, Manuzzi con Jerry Cala, Alessandro Haber, Ottavia Piccolo, Nik Novecento, Carlo Delle Piane. A ciascun regista la sua storia con lo stesso numero di sequenze (costo complessivo, 400 milioni): non è un film a episodi, ma sono cinque «percorsi matrimoniali» che alla fine portano allo stesso risultato. Cinque modi di arrivare al matrimonio, tormentati o ^Vertenti, incorniciati in un prò' ogc e in un epilogo firmati da Lucie1/ j Emmer (Studio Rita, via Acqui 2). Fiori nell'attico Regista Jeifrey Bloom con Louise Fletcher, Victoria Tennant. La Fletcher, gran cattiva dello schermo, è questa volta una nonna di sottile e sublime perfidia. In questo film lesina addirittura il cibo ai nipoti, i figli della figlia rimasta vedova e approdata nell'attico ha messo a disposizione dalla famiglia. La Andrews, ar ' -ice di Fiori, il libro da cui è tratto il film, ha detto: «Ho voluto spiegare ai ragazzi che per crescere bisogna affrontare gli ostacoli con determinazione» (Vittoria, via Roma 336). Paura e amore Regista Margarethe von Trotta con Valeria Colino, Fanny Ardant, Greta Scacchi.- n film racconta un breve arco di anni: dagli ultimi Settanta ai primi Ottanta. Sono gli anni in cui cadono le speranze collettive, finiscono ìe illusioni giovanili, cominciano i bilanci. Tre sorelle e un fratello festeggiano un compleanno nella loro bella casa di Pavia. Proprio da quél momento nascono sentimenti, maturano decisioni. Cecov ha . Ispirato la von Trotta, che ha fatto un film italiano perché, dice, «è come se l'Europa fosse diventata più piccola, come se i confini si fossero dileguati, come se le diversità stessero scomparendo. Tutti abbiamo gli stessi problemi e tutti abbiamo la stessa volontà di sconfiggerli». Ma secondo Scola» presidente della giuria al festival di Cannes, dove il film ha rappresentato l'Italia, la pellicola è tedesca. Polemiche (Romano, galleria Subalpina). Un biglietto in due Regista John Hughes con Steve Martin, John Candy. Ma sapete che anche negli States ci sono dei problemi con i trasporti? Lo prova questo film che narra le vicissitudini di un manager abituato a viaggiare in prima classe e che invece viene coinvolto in ritardi e disguidi, costretto a passare il suo tempo prezioso in una squallida sala d'aspetto. Un'altra prova simpatica di Martin, tante belle occasioni per conoscere carattetisti di valore. Sempre grandi attori, questi caratteristi americani (Re posi, via XX Settembre 15). Tale padre tale figlio Regista Rod Daniel con Dudley Moore, Kirk Cameron. Papà Moore è un cardiochirurgo colto e un po' bacchettone, il figlio Cameron è uno studente svogliato e sfortunato. Dopo aver bevuto una strana pozione, padre e figlio si scambiano ruoli, temperamenti e personalità, con le divertenti conse- , guenze immaginabili. Questo film conferma Dudley Moore come uno dei simboli della commedia cinematografica americana (Olimpia 2, via Arsenale 31). Ironweed Regista Hector Babenco con Jack Nicholson e Meryl Streep. Oltre agli psichiatri, un'altra categoria è di gran moda nel cinema americano: quella degli ubriaconi, come dimostrano i due film adesso in circolazione (Barfly oltre a questo Ironweed). Streep e Nicholson interpretano qui il ruolo di due Grandi Ubriaconi negli anni americani della depressione; uno è di¬ venuto alcolizzato e barbone dopo aver causato la morte del tiglio; l'altra è una ragazza di buona famiglia precipitata nella miseria e nell'alcol, sempre a causa della crisi economica. Un'immagine dell'America Anni Trenta ben diversa da quella, anche tragica ma romantica, edi ci avevano abituato film come Furore con Henry Fonda. La sceneggiatura è di William Kennedy, tratta dal suo stesso romanzo (Adua ZZii, corso Giulio Cesare 67). Tre scapoli e un bebé Regista Léonard Nimoy con Tom Selleck, Steve Guttemberg, Ted Danson. Il remake tutto americano del delizioso film francese di Coline Serreau Tre uomini e una culla. In un primo tempo pareva che la regista dovesse girare anche la versione Usa, invece a dirigere è stato chiamato l'autore della saga di Star Treck. I tre scapoli che vivono nella stessa casa (in testa Tom «Magnum P. I.» Selleck) si trovano a dover accudire alla sola fidanzata che nessuno sa respingere: una deliziosa bambinadi pochi mesi che rambier^ li la vita (Fiamma, ce ■ ,o "rapan •',. Stregata dalla h<oa Regista Norman Jewison con Cher, Nicolas Cage, Vincent Gardenia. Ispirata da un lato a Germi e Scola (ricordate Dramma della gelosia?), dall'altro alla commedia sofistica hollywoodiana, la storia, che si svolge fra gli italo-americano di Brooklyn, racconta l'amore romantico fra una vedova sciatta Lia ugualmente sexy e il suo futuro cognato, un fornaio inquieto. TI regista Jewison è l'autore di . calda notte dell'ispettore Tibl Storia di un soldato, Agnese di Dio. Con la sua bella interpretazione Cher ha ottenuto l'Oscar. Oscar per la miglior attrice non protagonista anche alla Dukakis (madre di Cher nel film), la cugina del candidato presidenziale americano (Olimpia 1, via Arsenale 31). L'insostenibile leggerezza dell'essere Regista Philip Kaufman con Daniel Day Lewis, Juliette Binoche, Lena Olin. Il libro di cui più si parlò, tre anni fa, fu L'insostenibile leggerezza dell'essere di Kundera: ed ecco il film che Kaufman ne ha tratto, privilegiando la parte amorosa del romanzo. Contrariamente a quanto accade di solito, anche chi allora lesse il libro ron è deluso vedendo 11 film: il onto scritto, con le su» guezze psicologiche e le sue . Jiguità, anche se naturalmente inarrivabile, é tutto sommato rispettato. Praga: la storia di Tomas. Tereza e dei loro amici, intrecciata al sogno e ai carri armati della primavera '68 (grande scena quella) (Eliseo-Blu, piazza Sabotino). Il pranzo di Babette Regista Gabriel Axel con Stéphane Audran, Jean Philippe Lafont. Questo bel film ricco di intelligenza e di delicatezza ha strappato l'Oscar ad Arrivederci ragazzi di Malie. Sceneggiato e diretto dal settantenne Gabriel Axel, regista franco-danese di lunga esperienza teatrale e cinematografica, il pranzo di Babette è tratto da un racconto di Karen Blixen (l'autrice di La mia Africa). E' la storia della parigina Babette che, dopo i moti rivoluzionari francesi del 1971, si rifugia in un villaggio danese. Qui c'é povertà, c'è rigore, c'è sacrificio: ma quando, dopo molti anni, Babette vince una lotteria in Francia, chiede di spendere tutto il suo denaro per preparare un grande pranzo per tutta la comunità E sarà qualcosa di sublime, di mai provato (Babette aveva mantenuto un segreto, quello di essere stata chef geniale in un ristorante parigino): godetevi i volti deliziati e grati di quella gente, abituata al pane nero; vedete quanto le facce sono scelte con sapienza, e paiono uscite da un quadro di Bruegel (Centrale, via Carlo Alberto 27). Sono programmate nei locali di prima visione anche alcune riedizioni: al Capitol di via San Dalmazzo 24 Ecco l'impero del sensi di Nagisa Oshima; all'Ambrosio Piccolo di corso Vittorio Emanuele 52 Urla del silenzio di Roland Joffe; all'Arlecchino di corso Sommeiller 22 Cenerentola di Walt Disney; all'Ambrosio Arancia meccanica di Kubrick. (a cura di Alessandra Cornassi) Le programmazioni cinematografie, possono subire variazioni in conseguenza dell'andamento dei singoli film. luii momento di «Colors», il film sulle bande di Los Angeles