Un pianoforte per due e una viola grande di Armando Caruso

Un pianoforte per due e una viola grande Venerdì 20 all'Auditorium, sul podio De Leeuw, Asciolla alla viola, Gorini-Bagnoli al piano Un pianoforte per due e una viola grande REINBERT De Leeuw dirige venerdì 20 all'Auditorium, ore 21, lo spettacolare 6° concerto del progetto Rai «Bach-Schonberg, avanguardia storica e tradizione». In programma il «Concerto per due pianoforti» di Stravinskij (duo Gino Gorini-Eugenio Bagnoli), il «Kammermusik» n. 5 op. 36 per viola e orchestra di Hindemith (violista il grande Dino Asciolla), le «Variazioni sopra un recitativo», op. 40 per organo (organista Giorgio Camini) e il «Konzert im alien SUI» op. 123 di Reger. Perché è spettacolare il concerto ideato da Mario Messinis? Innanzitutto perché comprende quel miracolo di composizione strumentale che è il «Concerto per due pianoforti» di Stravinskij: due pianoforti insieme hanno un fascino che conquista. Stravinskij lo sapeva benissimo e soleva ricordare: «Nel corso della mia vita ho sempre verificato l'esito finale del mio lavoro compositivo, tanto per brani di carattere orchestrale che per altri organi strumentali, provandoli a quattro mani su un solo pianoforte. Ma non sono capace di compiere la mia verifica se l'altro esecutore è seduto su un altro pianoforte». Per ovviare all'inconveniente e per potere provare con il figlio Soulima. si fece costruire dalla Pleye! un doppio pianoforte in forma di mobiletto a due triangoli fortemente incuneati. «Così — diceva — ultimai il mio Concerto sul Pleyel saggiando le sonorità battuta dopo battuta». n Concerto non è la solita trascrizione, ma è stato pensato da Stravinskij valutan¬ do le immense capacità sonore dei due strumenti. A Gorini e Bagnoli il compito di rendere l'intensa atmosfera raffinata che sapevano evocare i due Stravinskij padre e figlio. Il «Kammermusik» di Hindemith è affidato a quel grande violista che è Dino Asciolla, accompagnato dall'orchestra Sinfonica della Rai. E' noto che i «Kammermusik» hindemithiani trovino una felice ispirazione nei Brandeburghesi. Il sarcasmo tipico della concezione del compositore tedesco si scatena nel terzo movimento, in cui è evidente la parodia delle marcette militari. E si arriva cosi a SchOnberg cui è stata per buona parte dedicata la rassegna Rai, con le «Variazioni sopra un recitativo» per organo. Ospite all'Auditorium è Giorgio Camini. E Camini non poteva non esplorare il piccolo mondo organistico di SchOnberg. Le «Variazioni» sono infatti il suo unico componimento per questo strumento, commissionatogli da un editore di New York, aperto ad ogni istanza musicale del suo tempo. Nacquero cosi le dieci vari," zioni con la lunga fuga finale, omaggio culturale alla musica di Brahms. Infine, il «Konzert in alten SUI» di Reger composto nel 1912. Nello scenario della grande crisi romantica. Reger simboleggia il ritorno ad una concezione pura della musica, che ricercasse nelle forme classiche l'aspetto più suggestivo e ambito. Armando Caruso

Luoghi citati: Camini, New York