Carbone e petrolio? E' Sole «congelato»

Carbone e petrolio? E' Sole «congelato» Il bilancio energetico del pianeta Terra Carbone e petrolio? E' Sole «congelato» MENO di un miliardesimo dell'energia diffusa dal Sole raggiunge la Terra, eppure questa piccola frazione del prodotto globale della fornace solare costituisce il 99,98 per cento di tutta l'energia di cui dispone il nostro pianeta. Il rimanente 0.02 per cento deriva dall'attrito delle maree, dal calore che traspira dall'interno del globo terrestre, prodotto dal decadimento di elementi radioattivi, e dal calore portato in superficie da vulcani e sorgenti termali. Il contributo delle rocce radioattive è undici volte maggiore di quello delle maree e cento volte di quelle dei vulcani. Dell'energia in arrivo dal Sole gran parte va sprecata e solo un residuo piccolissimo serve a sostenere la vita. Vediamo di stilare il bilancio di questa energia adottando una unità di misura che renda più comoda la valutazione: il terawatt. che corrisponde a mille miliardi di watt. Tutta l'energia solare intercettata dalla Terra corrisponde a 173 mila terawatt. Circa il trenta per cento di essa, pari a 52 terawatt. viene immediatamente riflesso nello spazio sotto forma di radiazione a onde corte. Questo è il primo grande «spreco». Altri pianeti però si comportano in modo ancora più dissipato: Saturno riflette il 42 per cento della luce che riceve. Giove il 41 per cento. Venere addirittura il 65 per cento. Dei rimanenti 121 mila terawatt. 81 mila (cioè il 47 per cento del totale della radiazione solare intercettata) vengono convertiti direttamente in calore con una degradazione dallo spettro luminoso all'infrarosso. Buona parte di questa energia viene a sua volta restituita allo spazio, prevalentemente durante la notte. Altri 40 mila terawatt (il 23 per cento del totale) servono a mantenere eternamente in movimento la grande macchina del ciclo dell'acqua: evaporazione, precipitazioni sotto forma di pioggia, neve, grandine, accumulo di ghiaccio e successiva fusione. Da una minima parte di questi accumuli si ricava l'energia idroelettrica, che tutto sommato è un travestimento della radiazione solare: è infatti il Sole con il suo calore a portare in alto l'acqua formando nubi di vapore che poi si condensano nei ghiacciai e nei bacini delle centrali. Una modesta parte dell'energia intercettata. 370 terawatt (pari a poco più di un cinquecentesimo del totale) viene utilizzata dal pianeta Terra per far soffiare i venti e mantenere il moto delle onde marine e delle correnti oceaniche. Anche l'energia eolica e quella ricavabile in varie forme dal mare si rivelano dunque travestimenti della fondamentale energia del Sole. Rimangono infine 40 terawatt. cioè un quattromiladuecentocinquantesimo della radiazione complessiva: è questo minimo contributo che va ad alimentare la fotosintesi, il processo biologico che sta alla base di tutta la vita (non solo delle piante e di molti batteri, ma anche degli animali erbìvori e degli animali carnivori che a loro volta si nutrono di animali erbivori, nonché dell'uomo, che si nutre imparzialmente di vegetali, animali erbivori e animali carnivori). Attraverso la fotosintesi una piccolissima frazione dell'energia solare (un quattromillesimo di un miliardesimo di quella irradiata della nostra stella) va ad accumularsi. oltre che negli esseri viventi, nei depositi fossili: vengono di qui. infatti, il carbone, il petrolio, il gas naturale. Sono stati necessari seicento milioni di anni per mettere da parte questa energia solare «congelata» in miniere e giacimenti, e l'uomo ne sta distruggendo l'ottanta per cento in appena tre secoli, tanto che il petrolio e il gas finiranno già verso il 2020 e il carbone verso il 2200. D'altra parte anche la fotosintesi, che già utilizza meno di un quattromillesimo delia radiazione solare in arrivo sulla Terra, è un processo biochimico che comporta grossi sprechi. La clorofilla assorbe la metà dell'intero spettro solare che arriva al suolo: nell'assorbimento delle toglie ne va perso un altro dieci per cento: il rendimento quantico del processo clorolilliano è appena del 9.2 per cento: il 5 per cento dell'energia in arrivo viene spesa dalla pianta nella respirazione e finalmente solo un residuo cinque per cento è l'energia realmente disponibile come legame chimico. Alla fine di tutti questi sprechi, a seconda delle piante, la trazione di energia solare effettivamente fissata va dallo 0,1 al 3 per cento ed è in media dell'uno per cento. Ciò significa che. in pratica, solo 0.4 terawatt si trasformano in composti biologici, cioè poco più di mezzo milionesimo della radiazione totale che piove sulla Terra. Quanto allo sfruttamento dell'energia solare, siamo agli inizi. Ma sono inizi promettenti, p. b.