Con trentasette ritratti Afeltra compone un affresco dell'Italia di Gaetano Afeltra

Con trentasette ritratti Afeltra compone un affresco dell'Italia «Famosi a modo loro», racconti fra storia e cronaca Con trentasette ritratti Afeltra compone un affresco dell'Italia SONO 37 ritratti di uomini e donne del nostro tempo. Ma non oleografie, non monumenti: né saggi distaccati, accademici. Sono invece racconti che nascono dai ricordi vivi dell'autore. Alle volte sono persino delle carezze. Famosi a modo loro di Gaetano Afeltra rivela gli aspetti più appartati e più curiosi dei personaggi presentati. Fra questi, in prima fila ci sono dei giornalisti, amici di Afeltra, per anni redattore capo al - Corriere della Sera-, direttore del «Corriere d'Informazione» e del «Giorno-. Suoi collaboratori sono stati uomini come Montale, Buzzati, Vergani, Campanile, Montanelli, Ronchey. Ottone. In queste pagine si evoca ad esempio un'.invenzione crudele e diabolica» di Gaetano Baldacci. la gioia di Gianni Granzotto che trascina per Parigi uno stupefatto Afeltra, tra i balli di Andrea Rizzoli. Liuba Rosa e Marina Cicogna al Lido, e pranzi fastosi alla Tour d'Argent. O si disegna l'abilità con cui Montanelli scivolò via da un duello alla sciabola. Poi sfilano gli dei e le dee dello spettacolo, dalla Cal- las alla Wandissima. dalla Garbo, in fuga d'amore con Stokowski a Ravello. a Toscanini e Peppino De Filippo. E scrittori come Guareschì e Parise. Pirandello e Buzzati, quest'ultimo rivissuto in sole tre pagine di grande finezza. «A Milano, in un negozio del centro, c'è una commessa che è stata amata in fantasia da Buzzati»... La commessa non ha mai saputo nulla, ma ancor oggi, quando Afeltra le accenna un saluto, c'è nell'incontro • qualcosa di misterioso». ..Che lei sappia?» si domanda alla fine, buzzatianamente, l'autore. Poi ci sono i politici, come quel Berlinguer che torna a casa prima dall'ufficio ..per ripassare la lezione ai figli», o che ferma l'auto, estrae il pallone che porta sempre nel portabagagli e improvvisa una partita. Una volta si mise a giocare con dei ragazzini: passò, in una macchina blu, l'onorevole Moro, che lo vide e lo riconobbe. Non disse nulla, proseguì. A parte il brio che accompagna il ritratto di padre Enrico Zucca, tonaca eminente milanese, creatore dell'Angelicum in via Moscova, rimane impresso Raffaele Mattioli, gran pilota della Banca Commerciale, nelle vesti di consumatore e propagandista dei peperoncini d'Amalfi. Fu Mattioli a riportare a nuova vita l'economista Pietro Sraffa, allora tutto pillole e sonniferi, folgorandolo alla sua tavola. Sraffa cambiò dieta e visse fino a 85 anni. Anche Nelson Rockefeller diventò un adepto dei «paparoncini». Ma infine il personaggio più poetico è Nino, il barbiere dei potenti nella milanese via Manzoni. Nel suo camice bianco aveva l'aspetto e la dignità di un grande clinico. Lisciava lui i baffi a Mario Soldati prima di ogni trasmissione tv. Nino lo raggiungeva a Torino alle sette della mattina. Poi si recava in quello che allora si chiamava Grand Hotel Ligure e serviva il duca di Genova e il duca di Bergamo. Nel suo negozio leggeva i necrologi a un vecchio cliente che glielo chiedeva. La domenica e il lunedi raggiungeva al cimitero i clienti scomparsi. cominciando dalla tomba del grande calciatore Giuseppe Meazza. «Puliva il giardinetto, lucidava gli ottoni, cambiava l'acqua ai fiori e di¬ ceva una preghiera». Curava le tombe anche di gente a lui sconosciuta. Tutti piccoli episodi che non sono aneddoti, ma segni, spie di un carattere, di un destino. Afeltra non ha scritto questi ritratti-racconto affidandosi solo alla memoria. Ha aggiornato le sue indagini. Telefonate a proprietari di hèotel per la conferma di certi episodi, colloqui con Lucia Mattioli, con Livio Garzanti, e così via. Ha fatto insomma, coinè dice Montanelli, il «cronista dell'uomo». Con uno stile piacevolissimo, già incontrato per esempio nel precedente Desiderare la donna d'altri. Pieno di curiosità, di imprevisti, di vita. Una vena di narratore die Afeltra ha sempre avuto (nel '54 Antonio Baldini gli pubblico ed esempio un racconto su «Nuova Antologia-/. Ma che poi ha fatto tacere, parallelamente alle sue fortune di giornalista. «Per pudore» ha detto una volta. Adesso, serenamente, l'Ila ripresa. Claudio Altarocca Gaetano Afeltra, «Famosi a modo loro», Rizzoli, pagine 356, lire 25.000.

Luoghi citati: Bergamo, Genova, Italia, Milano, Parigi, Ravello, Torino