La marchesa spia nell'abbaino di Giovanni Tesio
La marchesa spia nell'abbaino Una collana dedicata all'SOO italiano La marchesa spia nell'abbaino DIRETTA da Giuliano Manacorda e Riccardo Reim. nasce da Lucarini una nuova collana intitolata «Ottocento Italiano». Il precedente a cui si pensa è senza dubbio la collana che Gaetano Mariani diresse per la Cappelli. Ma qui c'è meno apparato. più vivacità editoriale e. a quanto pare dai titoli pubblicati o previsti, l'intenzione di rivisitare il nostro Ottocento narrativo secondo un'angolatura ..al femminile». Finora sono apparsi Angelo di bontà di Ippolito Nievo. La signora di Riondino di Edoardo Calandra e Prima morire della Marchesa Colombi, pseudonimo della scrittrice Antonietta Torriani. I primi due sono titoli che almeno gli addetti conoscono bene perché più volte riproposti. Il terzo è molto meno noto, cosi come poco conosciuta è l'autrice. Nata a Novara il 1" gennaio 1340. approda giovanissima a Milano, dove collabora a giornali dedicati alle donne e tiene conferenze femministe. Sposa Eugenio Torelli-Viollier, il fondatore del «Corriere della Sera», e scrive molti romanzi tra realismo e scapigliatura, finendo i suoi giorni a Torino, ottantenne e dimenticata, nel 1920. Prima morire (1887), come sottolinea Giuliana Morandini nella vivace Prefazione, rappresenta un momento cruciale di passaggio dall'affresco sociale alla trama passionale giocata tra feuilleton e «clinique de l'amour». E' uno dei pochi romanzi epistolari della nostra letteratura. Uno sconosciuto avverte una sconosciuta che la finestra dell'abbaino di fronte al suo «gabinetto da bagno» non appartiene a un solaio ma a una camera abitata: è l'avvertimento di un moralista o l'omaggio di un voyeur? Lui si chiama Augusto ed è un maestro di musica dal passato traumatico e dal presente oscuro. Lei si chiama Eva ed è la moglie di un ricco finanziere dal cuore buono e dalla vita positiva • come una somma*. Ne nasce un'amicizia che si tiene su nobili svolazzi e che inevitabilmente precipita nel tourbillon interiore di una passione infelice, risolta dal suicidio di Augusto. Il titolo allude a un patto giurato in altri tempi dal protanista e dall'amico Leonardo, il quarto uomo della vicenda: Prima morire che tradire. Nella lettera finale Leonardo non manca di ricordare la natura del patto e all'interpretazione dell'animo ardente e infrenabile dell'amico mescola, secondo i tempi, l'interpretazione del suicidio come .tendenza ereditaria-. Il positivismo fa da guida alla pietà e la storia si consuma nel lontano anno di pubblicazione. Giovanni Tesio Marchesa Colombi, •Prima morire», Lucarini, prefazione di Giuliana Morandini, 187 pagine, 18.000 lire.
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