Senza tabù piace di più di Franco Lucentini
Senza tabù piace di più Parliamone Senza tabù piace di più QUESTO primo Salone del Libro che sta per aprirsi a Torino ha finito per suggerirci, anzi in un certo senso ci ha imposto, un curioso esperimento struttural-linguistico. Da settimane ne sentivamo parlare un po' da tutti e un po' in tutti i modi, non solo a Torino, non solo in Italia; e quei discorsi, quegli accenti, quel lessico, ci ricordavano qualcosa d'altro, vagamente ma insistentemente. Perplessità, eccitazioni, sillogismi, moralismi, pudori, deplorazioni, perorazioni, crudezze che suonavano al nostro orecchio «già sentite», che ruotavano intorno al problema con movenze colloquiali allusive, elusive, di cui la griglia di riferimento ci restava sulla punta della lingua, come avviene quando si stenta a identificare un'azione mimica sulla scena. E poi, di colpo, l'illuminazione. Abbiamo provato a sostituire la parola «libro» con la parola «sesso», e tutto si è chiarito. «Ma mia cara ragazza, il libro (il sesso) è una cosa importantissima, cruciale, che coinvolge l'intera personalità!». «Sa com'è, il lavoro, gl'impegni... alla fine uno non trova mai il tempo per il libro (il sesso), purtroppo». «Durante il giorno, per forza, ci sono tante altre cose che mi tengono occupato, ma la sera, anche se sono stanco, il libro (il sesso) per me è una necessità as-so-lu-ta, mi distende, mi rilassa, mi aiuta a dormire». «Guardi, se un domani dovessi per ipotesi rinunciare al libro (al sesso), mi sparerei, lo dico seriamente». «Non facciamola tanto complicata: il libro (il sesso) è una merce come qualsiasi altra, in definitiva». «Per me, non esagero, il libro (il sesso) è una passione totalizzante, è di 11 che mi sono sempre venuti gli stimoli, le curiosità, le avventure, le vere soddisfazioni della vita». «Sarò cinico, sarò riduttivo, ma il libro (il sesso) è il modo migliore per passare piacevolmente un paio d'ore». «Cosa vuole, con l'età il libro (il sesso) diventa un po' impegnativo, la televisione stanca meno». «Mah, io non capisco tutto questo rabel sul libro (sul sesso), personalmente tiro avanti benino anche senza». «La scuola ha enormi responsabilità, in questo campo. E' solo la scuola che può orientare i giovani, consigliarli, far nascere in loro l'atteggiamento giusto verso il libro (il sesso)». «Il vero interesse per il libro (il sesso) uno se lo deve formare fuori da ogni schema scolastico, per conto suo, seguendo i propri impulsi, e magari sbagliando, in piena libertà». «Il libro (il sesso) appartiene essenzialmente alla sfera ludica, edonistica, ed è assurdo volergli dare una colorazione solenne, iniziatica, in sostanza elitaria». «Il libro (il sesso) appartiene essenzialmente alla sfera delle esperienze intime decisive, per non dire sacre, ed e una vergogna vederlo così degradato, prostituito consumisticamente». «Del libro (del sesso) si parla troppo, ma in modo superficiale, volgare e fuorviarne». «Tutti ne parlano, ma vorrei vedere quanti sono quelli che poi il libro (il sesso) lo praticano davvero». «Ci sono ancora non pochi ambienti in cui, se parli del libro (del sesso), ti accorgi che metti tutti a disagio». «Un salone del libro (del sesso)?». «Be', io non so voi, ma a me tutto quello che riguarda il libro (il sesso) mi affascina (mi stufa) mi diverte (mi deprime) mi incuriosisce (mi dice poco; mi entusiasma (mi ripugna), diciamo che in qualche modo indefinibile mi fa pensare al sesso (al libro)». Carlo Frtter Carlo Frutterò Franco Lucentini
Persone citate: Carlo Frtter Carlo Frutterò
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